Boeing sbaglia aeroporto tragedia sfiorata

Boeing sbaglia aeroporto/ tragedia sfiorata Boeing sbaglia aeroporto/ tragedia sfiorata 77pilota crede di essere su Olbia e cerca di atterrare ad Alghero CAGLIARI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Olbia? Sto atterrando», ha comunicato con tono da routine il pilota del «737». E il Boeing della compagnia aerea «Sobelair» si è abbassato sino a 600 metri di quota, soltanto che in quel momento sorvolava l'aeroporto di Alghero e non quello di Olbia. Un errore incredibile di circa centocinquanta chilometri che poteva causare un disastro. Sullo scalo di Alghero, infatti, era in arrivo un jet da Ciampino e stava partendo un velivolo dell'Aeroclub. Gli uomini radar hanno subito trasmesso a questi due aerei l'ordine di volare su altre quote, per evitare il rischio di una collisione con il «737» che, oltre all'equipaggio, aveva a bordo i 90 passeggeri di un volo charter. Sul filo del telefono, tra Alghero e Olbia, sono stati attimi di paura. Poi il pilota portoghese della compagnia belga è stato informato dello sbaglio. Ha ripreso la giusta rotta e, con oltre un'ora di ritardo, è riuscito ad atterrare sulla pista di Olbia. «Non conoscevo la zona sulla quale volavo», pare abbia cercato di giustificarsi durante il colloquio con il direttore dell'aeroporto. A bordo del Boeing, i viaggiatori non si sono resi conto di quanto avveniva: il ritardo è stato giustificato con la solita scusa: «Problemi di traffico». L'allarme è scattato intorno alle 18,10 dell'altro ieri. In arrivo da Bruxelles, il pilota del charter della «Sobelair», Alfonso Da Silva Bactista, che poco prima aveva parlato con Fiumicino, si è messo in contatto con la torre di controllo di OlbiaCosta Smeralda: «Sto atterrando», ha annunciato, ricevendo l'autorizzazione a scendere di quota. Qualche minuto più tardi a centocinquanta chilometri di distanza, gli uomini radar di Alghero hanno notato con stupore e incredulità il jet sorvolare l'aeroporto. Con prontezza hanno lanciato l'allarme ordinando a un velivolo in arrivo da Ciampino e a un secondo, privato, in partenza, di cambiare i piani di volo. Poi, per telefono, si sono messi in contatto con Olbia, dove già si vivevano momenti di apprensione perché erano saltati i contatti radio con il Boeing e si temeva che il velivolo fosse in difficoltà o avesse avuto un incidente. «Sopra di noi c'è un aereo sconosciuto», hanno spiegato da Alghero. «Deve atterrare qui», hanno replicato dall'altro capo della Sardegna. Da Olbia sono riusciti a ripristinare i contatti con l'aereo della «Sobelair»: il velivolo ha ripreso quota, fino a 6000 piedi, ed è poi giunto a destinazione. L'errore del pilota portoghe¬ se (sulla vicenda Civilavia ha aperto un'inchiesta) sembra avere qualche analogia con un episodio che risale a poco meno di undici anni fa: in settembre, un DC9 dell'Ati si schiantò sulle montagne di Capoterra (centro ad una ventina di chilometri da Cagliari); persero la vita ventisette passeggeri e i cinque uomini dell'equipaggio. Si disse allora che i piloti avessero scambiato le luci di un pontile per l'attracco delle petroliere ad una raffineria per quelle dello scalo di Cagliari-Elmas. Ma la tragedia sfiorata mercoledì è servita anche a denunciare la situazione dell'aeroporto di Alghero: da due anni si attende che il radar realizzato dai militari venga allacciato alla torre di controllo: sarebbe sufficiente un finanziamento di pochi milioni, ma non si riesce ad ottenerlo. Corrado Grandesso ì ■ s

Persone citate: Alfonso Da Silva Bactista, Corrado Grandesso