«LO STRUZZO E' REAZIONARIO»

«LO STRUZZO E' REAZIONARIO» «LO STRUZZO E' REAZIONARIO» Torino, 23 settembre 1949 Carlo Muscetta Via Uffici del Vicario 49 Roma ARO compagno, abbiamo discusso in cellula la tua denuncia dell'incredibile rigurgito di cannibalismo nazifascista da parte di un editore che eravamo abituati a considerare progressivo e fidato. Sono emersi nei successivi interventi elementi gravissimi a carico del suddetto editore e subito te li comunichiamo per competenza. La collezione di cui fa parte il volume da te liquidato è apparsa una vera centrale clandestina della controrivoluzione. Figurati che un redattore della Casa è stato udito da un nostro informatore affermare che «l'etnologia è una scienza borghese, la quale da quasi un secolo si va sviluppando di suo diritto», e che i suoi classici sarebbero O. Mùller, E. Tylor, E. Durkheim, J. Frazer, W. Mannhardt, P. Gràbner, F. Boas ecc. (il borghesismo è sempre cosmopolitico) e non invece Federico Engels nella sua Origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato, che fin dal 1887 trattava e risolveva questi problemi una volta per tutte. Uno di noi anzi, per migliorare il nostro livello ideologico, s'è incaricato di leggere quest'opera e riferire nella prossima riunione. Una scorsa all'elenco dei volumi usciti finora fa accapponare la pelle (e ci meraviglia anzi, caro compagno, che tu non te ne sia accorto prima). De Martino, Il mondo magico Sostiene idealisticamente che i primitivi facevano i giochi di prestigio, mandavano l'anima a volo, vedevano attraverso i muri e altri miracoli, e ciò senza il minimo rapporto con lo stato di sviluppo e la proprietà dei mezzi di produzione. Perfino l'ideologo reazionario Benedetto Croce contestò al de Martino che si comincia con questi giochi di prestigio e si finisce coi campi di Auschwitz e Buchenwald. C. G. Jung, Jl problema dell'inconscio C. G. Jung - K. Kerényi, Prolegomeni allo studio scientifico della mitologia K. Kerényi, Le figlie del Sole J. Jacobi, La psicologia di C. G. Jung E' questa una serie di diretta ispirazione nazista. Non solo si stampano libri del e sul psicanalista svizzero Jung, che fu incaricato da Hitler della successione alla scuola freudiana in Germania, non solo libri dell'ungherese marshalizzato Kerényi, ideologo del «mitologema» e della «Urkultur», d'una scuola cioè che attraverso R. Otto risale al circolo di Stephan George, alle radici stesse dell'imperialismo mistico guglielmino - ma addirittura s'invitano questi due figuri della provocazione internazionale a collaborare in «uno studio scientifico». Come se scienza potesse darsi fuori della patria del socialismo e dei Paesi di democrazia popolare! Basti, per caratterizzare questo «studio scientifico», dire come in esso non si legge parola sulle condizioni della produzione nell'epoca mitologica. Psicanalisi borghese Ch. Aldrich, Mente primitiva e civiltà moderna Confessiamo che questo libro ci attirava per il titolo. Poteva riuscire un'ottima analisi marxista-leninista del passato feudale e borghese di fronte al presente rivoluzionario e socialista. Purtroppo è invece d'un americano, d'un psicanalista, di un social-democratico oscurantista, che spiega come sia lecito aver paura dei gatti perché così succedeva agli antenati e come sia pericoloso liquidare tutte le superstizioni perché «che-cosaci-mettiamo-al-loro-posto?». L. Levy-Bruhl, L'anima primitiva Altro futile idealista che, elencando ogni sorta di ideologie primitive, invece di chiedersi quali rapporti di produzione dessero vita a queste soprastrutture, ipotizza un diverso cervello, una logica diversa nei popoli di natura - senza accorgersi che in questo modo si renderebbe impossibile la magnifica rivolta dei popoli coloniali contro lo sfruttamento imperialistico, rivolta che sotto la guida dei partiti comunisti sta avvenendo in tutto il mondo e nessuno, tanto meno i servi sciocchi di Wall Street, potranno fermare. Il Levy-Bruhl rientra quindi nel branco di quelli che forniscono le armi ideologiche per l'oppressione dei popoli di colore. Passa via. V. la. Propp, Le radici storiche dei racconti di fate Qui l'impudenza diventa ci- nismo. Sotto specie di diffondere il pensiero scientifico della patria sovietica, si è scelta e tradotta in Italia l'opera subdola di un idealista pericoloso, il quale, con la provocatoria trovata di citare a sproposito nell'introduzione opere di Marx, di Lenin e di Stalin e suscitare così il riso sciocco dei borghesi, getta il discredito su tutta la cultura sovietica. C'è soltanto da chiedersi come mai i compagni sovietici non se ne sono accorti prima. Ma forse la tua denuncia, compagno, potrà illuminarli e aiutarli a schiacciare il serpente. Abbiamo anche saputo che questo programma di provocazione non finisce qui. Si prepara nientemeno che la pubblicazione di un'altra opera sovietica, e questa di molto valore, il Matriarcato di M. A. Kosven, con lo scopo dichiarato di diffonderla tra i compagni e scocciarli a morte. Quest'opera infatti apparirà agli ingenui un'interminabile menata di citazioni e dovrà convincerli che la scienza nell'Urss è più accademica dell'Accademia della Crusca. Senza commenti. Questo il bilancio della «Collezione di studi religiosi etnologici e psicologici» di un editore che eravamo abituati a considerare progressivo e fidato. Ma c'è di più. Lo stesso redattore ci ha fatto qualche nome di volumi futuri. Ogni commento è superfluo. Si sta preparando un libro di J. Frazer, baronetto inglese, di quella scuola antropologica per cui non esiste dialettica, né storicismo. Un libro di K. Frobenius, altro campione matricolato del misticismo prenazista; un libro di B. Malinowski, fondatore di quel «funzionalismo» che studia le culture primitive dichiarando sfacciatamente che lo fa per meglio maneggiare gli indigeni; un libro di M. Eliade, su cui ti rimando alla lettera del compagno Donini; un libro anzi tre - di R. Pettazzoni, ex accademico fascista; un libro di J. W. Hauer, fondatore del movimento dei cristiano-tedeschi, nientemeno che sulla «Preghiera»! E infine due libri dell'olandese van der Leeuw che addirittura sostengono la religione come categoria ineliminabile del pensiero. Compagno, bisogna agire. Qui troviamo alleate le due forze dell'imperialismo fascista e dell'oscurantismo religioso, e ciò proprio nel momento in cui il Vaticano ha gettato la maschera che copriva i suoi interessi plutocratici e ci combatte con tutte le sue armi ideologiche. Tommaseo baciapile Ti diremo, in confidenza, quel che abbiamo saputo da uno scopino della Casa editrice: un certo Carlo Muscetta, un compagno (!). sta preparando per una sedicente «Nuova Raccolta di Classici Italiani» un'edizione delle poesie del Tommaseo, del Tommaseo - irredentista, reazionario, oscurantista e baciapile. Qui ci pare che i nostri nemici abbiano addirittura, al solito, perduta la testa. Il Tommaseo è di Sebenico, quindi dalmata, quindi jugoslavo, quindi pre-titino. Siamo a questo punto. La reazione religiosa vaticanesca congiunta al deviazionismo nazionalista della cricca di Belgrado! T'incarichiamo di svolgere indagini su questo Muscetta, di dirci tutto, di non avere riguardi. Con lui bisognerà procedere come i compagni ungheresi stanno procedendo in questi giorni - malgrado la canea della stampa cosiddetta indipendente - contro i traditori della classe e della rivoluzione, Raik e Co. Fraterni saluti. Cesare Pavese

Luoghi citati: Belgrado, Germania, Italia, Roma, Torino, Urss