Tre manuali di sopravvivenza

Ecco una guida tv ragionata per tutti coloro che non ne vorranno assolutamente sapere del Mundial Ecco una guida tv ragionata per tutti coloro che non ne vorranno assolutamente sapere del Mundial Baci, amore e lacrime Tre manuali di sopravvivenza Quando il calcio è satira involontaria... O di calcio o d'amore, a giugno ci toccherà soffrire. Il calcio non è cosa da donnette: lo diceva Beppe Furino, ex cattivissimo centrocampista bianconero, e lo pensano i dirigenti della Rai e della Fininvest, che nel programmare un giugno «alternativo» al pallone, devono essersi appunto ispirati al Furino-pensiero. Che si fonda sulla risposta a due interrogativi semplici semplici. Chi ha diritto ad evadere dal calcio? Le donne, soltanto le donne. Per tutti gli altri, stravaganti o pazzi, nemici della Patria o intellettuali che siano («checche», aggiungerebbe senz'altro Furino), non esiste, non è prevista, nessuna via di fuga. E cosa sognano le donne quando i loro maschi infilano la testa nel pallone? Ma l'amore, naturalmente (e non del tutto ingiustificatamente). Il problema, dunque, è presto risolto. Chiuse nella loro Scavolini per non sentire l'urlo del marito-tifoso, le donne italiane non avranno nessuna occasione di lagnarsi. Giugno aprirà il pugno, e i forzieri rosa, per chi si sintonizzerà sul canale giusto. Canale 5, per esempio, offre la possibilità di rivedere classici del sospiro come «Love story» e «Ufficiale e gentiluomo», «Laguna blu» e persino «Uccelli di rovo». Il programma d'evasione messo a punto da Berlusconi prevede diversi cicli di film. I titoli: «Grandi Storie d'Amore», «I classici del cuore», «Amore e storia», e persine «Amore giovane», quest'ultimo naturalmente su Italia 1. Una vera cuccagna. E, ciliegina sulla dolcissima torta, non mancherà l'ennesima ripresa di «Dynasty». Non meno «amica delle donne» si dimostrerà la Rai. Spartite più o meno equamente le partite, come occuperanno le tre reti sorelle il tempo libero tra un fallo e un rigore, tra quattro chiacchiere sui mondiali e un programma spiritoso ancora sui mondiali? Trasmettendo «film per signore» su Raiuno, «film sentimentali» su Raiduc, «un ciclo di film tra il sentimento e l'intrigo» su Raitre, che vanta anche un'apertura al «giallo psicologico», altro genere che si suppone preferito dalle italiane. Nulla di nuovo, comunque: tutti, o quasi, film già trasmossi e ritrasmessi. Quel che si dice riciclaggio. D'altra parte, la televisione a giugno smobilita: tecnici impegnati altrove, studi chiusi. Come le strade chiuse al traffico per lavori in corso, come i semafori spenti perché nel corso dei lavori sono stati tranciati i cavi. E' l'effetto Mondiali. A pagare il prezzo più alto a questi campionati del mondo sarà comunque Raitre, cui toccheranno in sorte solo gli Felice Andreasi. «Il nostro è un Bec scampoli della grande festa calcistica, ma che, ricorda il capostruttura Balassone, curatore dei fatidici programmi «alternativi», già da una settimana ha dovuto cedere studi e tecnici per fronteggiare l'emergenza calcio. «E' questa la ragione per cui non avremmo comunque potuto proseguire con la programmazione di trasmissioni di successo, come Chi l'ha visto?», dice Balassone, «Fino alla fine dei mondiali, non saremmo tecnicamente in grado di produrre nulla. Per noi è un dolore, ma ai film non abbiamo alternativa». E se ciascuna televisione minore e locale potrà vantare il suo processo ai mondiali, un'alternativa, se così si può dire, al pallone, la offrirà invece Capodistria, che promette un giugno all'insegna degli sport minori. Tra una partita e l'altra, non si sa mai, può esserci un po' di tempo da dedicare al tennis. Anche il cinema, quello vero, ha pensato alle donne, che nelle serate di partita, e nelle principali città in cui si disputa il campionato del mondo, potranno entrare nelle sale con lo sconto del 30%, esibendo una tessera che viene distribuita insieme ad alcuni settimanali femminili. Love story. Il giugno della televisione « Stefania Miretti «anti Mundial» proporrà tutti i classici dell'am more Fino ad oggi, i manuali di sopravvivenza al Mundial sono tre. Probabile che a fine settimana siano trecento, in quella seguente tremila. Tutti inutili. Come aprire l'ombrello mentre infuria l'uragano. In alternativa alle partite, le maggiori tv hanno pronte copie originali di film muti come Assunta spina, l'intera serie dei western di Randolph Scott, prevedibili horror dei figli illegittimi di Hitchcock. Il primo manuale è radiofonico e può contare solo su: Una discreta partecipazione di folla (dalla telecronaca di JugoslaviaItalia Under 21 con 6443 spettatori paganti), perché dal 10 aprile viene trasmesso ogni sabato solo dalla sede regionale piemontese di Radio Due. Si intitola Tempi supplementari - Non solo gol, ci ha permesso molte delle citazioni che seguiranno, ha una sigla che la dice lunga. Si sente un gran sospiro poi, accompagnandosi con la chitarra, un misterioso cantante lunatico attacca in sfacciato falsetto: Il mio amore è centroattacco, nelle gambe non è fiacco, non è poetico sentimentale... E' l'arragiamento di una canzone scritta da Di Napoli-Mariotti negli Anni Trenta, che allora inizia il grande amore che non tramonta mai, anzi, ma come disse un autorevole collega a proposito delle scritte di rimpianto su Zoff: E' poesia, quindi come tutte le cpse inutili.... Siamo in tema: il beffeggiamento inteso come ironia, satira, tutto sommato anziché farci sopravvivere, finisce col divertire soprattutto il nemico magari in una pausa degli show in odore di calcio che in televisione si vanno moltiplicando vertiginosamente. Ci sono milioni e milioni di poltroneros (così De Crescenzo ha definito chi guarda il calcio esclusivamente dalla poltrona di casa) da rimpinzare in una impressionante grande abbuffata quotidiana. E gli altri? Aborigeni in via di estinzione. Molti dei nostri padri erano fieri aborigeni che si riunivano intorno all'occhio verde di una gigantesca radio: ascoltavano genuflessi una sola partita di calcio in tutta la domenica. Poi i «biscardidi» hanno cominciato a sterminarli propinandogli gratis, e in bianconero, le partite in televisione. E poi glie l'hanno trasmesse, tutte quante e nello stesso momento, da apparecchi radiofonici sempre più piccoli e senza magie; e poi il colore in video, e l'avvento dei «valentidi», e il sortilegio della moviola. E (come spiegava Paolo Rosi per chi non aveva ancora il televisore a colori: Il pugile nero è quello con i pantaloncini bianchi, quello bianco ha i pantaloncini neri), Giorgio Martino telecronizza per gli aborigeni d'oggi: La Juve è a destra con la maglia bianconera, la Fiorentina a sinistra con la maglia viola. Questo commediare, però, fa sì che l'evento più aborrito, la partita di calcio vera e propria, sia fonte di divertimento e lazzi inverosimili, anche per chi si disinteressa di come si gioca. gResistono e si ripetono mitici strafalcioni come: Un errore da «amputare» a Landucci, ma si formano quiz impensabili tipo: Rientra alla ricerca di sfere invitanti. Il 90 per cento dei radioascoltatori interpellati su cosa significasse, ha risposto: Giocatore di flipper, il rimanente dieci ha preferito: Pescatore di perle di un libro di Salgari, nessuno ha azzeccato la risposta giusta: Centravanti della nazionale Usa durante l'incontro con la Ddr. E come diceva il grande Ameri: L'ultimo a calciare la palla è stato il calciatore che l'aveva nei piedi. I telecronisti sono filosofi e come disse Altarini: Il tempo per chi perde è velocissimo, per chi vince non passa mai, ma attenzione: Lo stadio prende coscienza e convinzione, anche se: Si tratta ora di rabbonire un po' i cani e forse l'amministratore di un condominio nel Principato di Monaco: Lo stadio si trova infatti al secondo piano di un palazzo... le piscine olimpioniche sono al quarto. Chissà quale vita da incubo, conducono i monegaschi del terzo piano. II secondo manuale di sopravvivenza è apparso su «Panorama» e certo avrà fatto arrabbiare Aldo Biscardi, che ci farà morire fra atroci tormenti con il suo Processo ai mundial che dal 7 giugno sarà quotidiano. Egli infatti disprezza in diretta, al pari di Valenti, tutti gli «intellettuali» (scambia spesso come tali le persone semplicemente intelligenti) che si sono dichiarati contro questa pestilenza che infuria. Ne vengono citati alcuni. Da Ceronetti che la definì: Calamità innaturale, a quello che fino a ieri veniva trattato come il totem dei critici, quel Beniamino Placido che avrebbe sentenziato: Il calcio è l'oppio dei popoli. Il manuale è folto, comprende schede di sopravvivenza per ogni città sede di incontri del Mundial, ma non lascia molte speranze. Per Torino segnala di approfittare dei musei, che durante l'anno restano cronicamente chiusi ed i Mundial tengono invece miracolosamente aperti. Milano sta peggio: una delle poche risorse è: Per gli amanti dell'azzardo, un giro completo delle discoteche gay. Resta un manuale che si può trovare da questa settimana in libreria: Quante palle!. E' di Zuzzurro e Gaspare, punta soprattutto sulle istruzioni su cosa non bisogna fare e dove non bisogna andare per sopravvivere. Prelude al ciclo di Emilio che tornerà tutte le sere per mezz'ora su Italia 1, come antidoto a Biscardi, Si nota anche nel celebre duo, una certa rassegnazione: Va bene che Van Basten gioca da dio, ma almeno Lui il settimo giorno riposò. E come disse l'imbonitore interrompendo Pizzul: Venghino, signori: siamo qui riuniti sulla pubblica piazza... Lo spettacolo deve ancora cominciare. EmioDonaggio

Luoghi citati: Ddr, Italia, Milano, Principato Di Monaco, Torino, Usa