Olp: «Una strage premeditata»

Olp: «Una strage premeditata» Le reazioni alle uccisioni di palestinesi presso Tel Aviv e nei territori occupati Olp: «Una strage premeditata» E l'estremista Abu Mussa invita «ausare le armi» TUNISI. Bassam Abu Sharif, consigliere del leader dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina Yasser Arafat, ha denunciato a Tunisi «il massacro» di operai palestinesi presso Tel Aviv, e ha richiamato il «governo israeliano ad assumersene la piena responsabilità». E nella sua dichiarazione diramata a Tunisi, Abu Sharif ha aggiunto che «i soldati israeliani hanno controllato che non vi fossero compatrioti fra i lavoratori, e in seguito hanno aperto il fuoco con armi automatiche». La strage di Rishon Letzion era premeditata ed è stata portata a termine con l'aiuto dei soldati israeliani. Questa la reazione dell'Olp che in un comunicato diramato a Tunisi attribuisce la responsabilità dei tragici fatti al governo di Shamir. «Questo sanguinoso attacco è stato compiuto da soldati israeliani, che prima hanno controllato tutti i documenti per accertarsi che non vi fossero loro connazionali fra i lavoratori palestinesi colpiti. Il massacro è il pericoloso preludio dell'esecuzione di un piano teso a soffocare l'Intifada dislocando nella striscia di Gaza altri militari». Lo stesso Yasser Arafat, dopo l'eccidio, ha chiesto «l'aiuto politico e umanitario» al governo francese. Da Roma, il direttore dell'ufficio dell'Olp in Italia, Nemer Hammad, ha sottolineato la gravità degli incidenti che hanno fatto seguito al massacro di Rishon Letzion, rilevando che «per fatti di questo genere non è sufficiente la condanna. Noi chiediamo con urgenza la presenza di osservatori e forze internazionali nei territori occupati», ha dichiarato. DAMASCO. Tre organizzazioni palestinesi, con base a Damasco, hanno denunciato ieri, in d^hiaraziorii separate,, j}g massacro" 'compiuto ' dai soldati israeliani contrai sette'pàlèstinesi, definendolo un «odioso criminè»7'ir Fronte Pópdfére di Liberazione della Palestina (fplp di George Habbash) ha sottolineato che la strage «non può essere l'atto di un individuo isolato come i mezzi di in¬ formazione israeliani tentano di presentarlo» e ha invitato i palestinesi a una rivincita chiedendo nel contempo all'Orni di «intervenire per fermare i massacri». Da parte sua, il Fronte Democratico di Liberazione della Palestina (fdlp di Nayef Hawatmeh) ha chiesto ai Paesi e «alle forze democratiche internazionali» di «condannare il crimine fascista contro gli operai palestinesi» e ha invocato una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu per adottare misure contro Israele. D'altra parte il movimento del Fatah Intifada, del colonnello Abu Mussa, ha accusato il primo ministro israeliano Shamir di avere «organizzato e ordinato questo atto criminale che vuole terrorizzare» il popolo palestinese per «impedirgli di condurre la sua battaglia», e ha fatto appello ai palestinesi perché «utilizzino su vasta scala le armi contro il nemico». Da parte sua, il segretario generale della Lega Araba, Chadli Klibi, ha denunciato il «massacro» chiedendo «l'eliminazione della presenza israeliana» nei territori occupati. Nella sua dichiarazione, Klibi ha affermato che «questo crimine testimonia nuovamente la politica adottata dalle autorità israeliane di occupazione che incoraggiano le spedizioni omicide». AMMAN. Un portavoce del governo giordano ha affermato che il massacro è «odioso e discriminatorio» e assomiglia ai crimini commessi dalle bande israeliane contro i palestinesi tra il 1947 e il 1948. Il portavoce di Amman ha aggiunto che quanto è accaduto è il risultato naturale dell'estremismo israeliano che è andato aumentando grazie alla politica del partito al governo nel Paese e che non è troppo diverso dai crimini razziali commessi contro i neri in Sudafrica!, IL CAIRO. L'Egitto ha «deplorato» il massacro e il ministro degli Esteri Esmat Abdel Meguid ha riferito che l'episodio «è frutto dell'atmosfera che incombe su Israele e sui territori arabi occupati». Infermieri caricano su un'ambulanza un lavoratore palestinese colpito nel sobborgo di Tel Aviv dallo sparatore israeliano