Quell'erba bruciata sotto i noccioli
Quell'erba bruciata sotto i noccioli Quell'erba bruciata sotto i noccioli Nel Viterbese, tra i contadini costretti a usare diserbanti RONCIQLIONE (Viterbo» DAL NOSTRO INVIATO Giacomo Cantiani fissa uno sguardo malinconico sulle grandi chiazze giallastre che macchiano la pianura davanti a sé. «Abbiamo usato tali quantità di fitofarmaci», dice l'anziano agricoltore, «che l'erba non cresce più sotto i noccioli: la terra è bruciata come dopo il passaggio di Attila». Tutta la zona che cinge la conca del lago di Vico era rinomata sin dal tempo degli Etruschi per essere una delle più fertili d'Italia. Oggi questa parte del Viterbese è quasi tutta coltivata a nocciolo, la principale fonte di reddito locale. Ma l'uso incontrollato di pesticidi e diserbanti, durante gli ultimi vent'anni ha finito per avvelenare la terra e mettere a rischio la salute degli abitanti. Nel triangolo formato dai tre antichi feudi Farnese - Ronci- glione, Caprarola e Capranica di fitofarmaci si vive e si muore. E il referendum di domenica porrà gli elettori di fronte a un dilemma che qui viene vissuto in modo più drammatico che nel resto del Paese: privilegiare il portafogli oppure la salute? Giacomo Cantiani ha trascorso una vita tra i «nocchieti» del lago di Vico e fu proprio lui, verso la metà degli Anni Sessanta, ad inaugurare in questa zona un uso spregiudicato di fitofarmaci: «bagni» ripetuti di pesticidi sulle chiome dei noccioli e dosi massicce di diserbanti per facilitare la raccolta delle «nocchie». I risultati furono immediati. Un appezzamento di 25 ettari che dava 120 quintali di noccciole, dopo la cura ne dava più di 700. «Ma dopo ogni raccolto andavo due settimane in ospedale», ricorda Cantiani, raschiando i polmoni ad ogni respiro in cerca di un residuo di ossigeno. «Mi sono fregato da solo, ma almeno adesso ho capito: gli altri invece continuano». I noccioleti si estendono a perdita d'occhio in questa zona. Circondano le tre cittadine e a Ronciglione arrivano fin sotto le case, quasi fino alla piazza. Appena si alza un po' di vento anche il centro abitato finisce per essere irrorato da sostanze chimiche. «All'epoca del raccolto capita spesso di vedere una grande nube bianca che attraversa il paese», dice Rosalinda Bucciarelli, coordinatrice delle Liste Verdi a Ronciglione. «E non c'è da sorprendersi se in questa zona l'incidenza di cancro polmonare e cancro all'intestino sia molto più alta che la media nazionale». Ma pesticidi e diserbanti hanno permesso agli agricoltori di quadruplicare la produzione in questi anni e di tener testa alla competizione sempre più agguerrita delle nocciole turche, di qualità inferiore ma meno costose. Il sindaco Giovanni Ettore Argento (psi), di professione medico, voterà per il sì perché è convinto che «l'uso sregolato di fitofarmaci continua a danneggiare la salute di questa comunità». Ma il sindaco è anche preoccupato per «il rilevante impatto economico» di una vittoria del sì. In questa zona si raccolgono ogni anno circa 250 mila tonnellate di nocciole, per un valore di mercato pari a 50 miliardi. «Se vincerà il sì - spiega Argento - bisognerà trovare un sistema di produzione alternativo, altrimenti qui succederà l'ira di Dio». La campagna degli agricoltori contro il referendum, del resto, non lascia presagire nulla di buono. In questi giorni il segretario locale della Coldiretti, Dario Maioli, se ne sta con le braccia incrociate e un'aria di sfida davanti al portoncino della sede di Ronciglione che dà sulla via principale. Quali indicazioni sta dando agli iscritti in vista del referendum? «Abbiamo detto a tutti di non andare a votare», risponde Maioli. «Questa è la consegna: sono ordini dall'alto». A livello nazionale, infatti, la Coldiretti ha deciso di scoraggiare il voto nella speranza che i votanti non superino il 50 per cento e che il referendum sia invalidato. Raimondo Chiricozzi (psi), assessore all'Ambiente, riconosce che se gli schieramenti sono diventati così sordi alle rispettive ragioni è anche colpa degli ambientalisti. «Abbiamo commesso l'errore di cercare lo scontro con gli agricoltori. E adesso? Una nostra vittoria non risolverà nulla fino a quando non si renderanno conto del male che si fanno». Andrea di Robilanf
Persone citate: Dario Maioli, Giacomo Cantiani, Giovanni Ettore Argento, Maioli, Raimondo Chiricozzi, Rosalinda Bucciarelli
Luoghi citati: Caprarola, Italia, Robilanf, Ronciglione, Viterbo
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