La Consulta Quarta scheda abolita

La Consulta La Consulta Quarta scheda abolita ROMA. Non si terrà più il referendum proposto da democrazia proletaria per estendere lo Statuto dei lavoratori nelle piccole imprese. Ieri la Corte Costituzionale, a tempo di record (appena 5 giorni) ha definitivamente cancellato la consultazione popolare già programamta per il 3 giugno. I giudici di Palazzo della Consulta hanno, infatti, ratificato il verdetto dell'Ufficio centrale del referendum istituito presso la corte di Cassazione, che aveva ritenuto che la nuova legge varata dal Parlamento l'il maggio scorso vanificava del tutto il quesito referendario. L'Aita Corte ha così respinto il cosiddetto «conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato» sollevato dal comitato promotore di dp contro la Cassazione. Nel ricorso di democrazia proletaria si sosteneva che i supremi giudici non avrebbero potuto prendere in esame la riforma prima del 26 maggio, data della sua entrata in vigore. Invece, avevano deciso ugualmente il 21 maggio. Ma i giudici della Consulta non sono stati d'accordo. Motivo: la nuova legge n. 108 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'I 1 maggio '90 e quindi «a tale data era esistente nell'ordinamento giuridico. Inoltre - si legge nelle sette pagine dell'ordinanza redatta dal giudice Francesco Greco - l'abrogazione della disposizione oggetto del referendum si è sicuramente verificata anteriormente (26 maggio '90) alla data fissata per lo svolgimento della consultazione referendaria (3 giugno), come previsto dall'articolo 39 della legge n. 352 del '70, istitutiva del referendum». L'Alta Corte ha, infine, respinto tutta una serie di eccezioni di presunta incostituzionalità della legge 352 del '70 sollevate da dp. [p. 1. f.]

Persone citate: Francesco Greco

Luoghi citati: Roma