«Non andate alle urne»

«Non andate alle urne» «Non andate alle urne» ROMA. La Coldiretti, la potente associazione di coltivatori d'ispirazione democristiana, chiede ai suoi iscritti di non andare a votare domenica nella speranza che l'affluenza alle urne non superi il 50 per cento e che il referendum sui fitofarmaci venga invalidato. Secondo la Coldiretti il produttore agricolo ha oggi sempre più interesse a controllare l'impiego dei fitofarmaci e dei concimi sia per tutelare l'ambiente, sia per ridurre le spese. Il presidente della Coldiretti Arcangelo Lobianco ieri ha giudicato «inammissibile» che in caso di una vittoria del sì sia necessario importare prodotti derivanti dà coltivazioni «di cui nulla si sa in ordine alle metodologie d'impiego di fitofarmaci». Molto meno drastica invece la posizione assunta dalla più piccola Confcoltivatori, l'associazione vicina a pei e psi, che lascia ad ogni iscritto la facoltà di votare o non votare «secondo coscienza». La Confcoltivatori auspica un uso più razionale della chimica, «ma senza penalizzazioni vessatorie» per gli agricoltori, [a. d. r.j Il professor Garofalo fa un solo esempio: un pomodoro «naturale» da un etto contiene 25-30 milligrammi di acido ascorbico. Un altro cresciuto in un terreno trattato chimicamente ne contiene solo 4 milligrammi, «perché la terra a forza cu trattamenti si impoverisce». Quanto ai marchi, la confusione oggi regna sovrana, anche perché le «scuole» di bioagricoltura sono molte e in disaccordo. Risponde il «politico» Cesare Donnhauser della Lega Ambiente, membro della segreteria oltre che responsabile dell'agricoltura: «Regolamentare l'uso dei pesticidi è solo il primo passo. In Parlamento si discute oggi una legge alla francese che tuteli il consumatore attraverso i marchi. Ma per far sì che la bioagricoltura decolli servono

Persone citate: Arcangelo Lobianco, Cesare Donnhauser, Garofalo

Luoghi citati: Roma