Dc e psi preparano la riforma elettorale

De e psi preparano la riforma elettorale De e psi preparano la riforma elettorale Sì a forme di sbarramento che favoriscano alleanze fra i partiti ROMA. Il segretario della de Arnaldo Forlani ha concluso ieri, vedendo il repubblicano Giorgio La Malfa, un informale giro di incontri a due con i segretari degli altri partiti di maggioranza. Tema generale degli incontri è stato l'atteso chiarimento tra i cinque sul futuro del governo; tema specifico, invece, la possibilità di modificare la legge elettorale, che appare ormai l'unica riforma del sistema ritenuta attuabile dai cinque nello scorcio di legislatura a disposizione. Dagli incontri, Forlani ha ricavato l'impressione che qualche partito, in particolare il psi, abbia tratto dalle ultime elezioni un incentivo a accelerare sia l'azione del governo sia la vita della legislatura, per votare entro un anno. Altri partiti, invece, in particolare i laici, hanno tratto l'insegnamento opposto, cioè utilizzare tutto il tempo a disposizione per recuperare sulle Leghe e sulla sfiducia degli elettori. Forlani ha ricavato anche qualche impressione sui diversi stati d'animo a proposito di una riforma della legge elettorale: che esiste, cioè, un accordo di massima tra de e psi per procedere a una riforma che introduca una forma di sbarramento e incentivi gli apparentamenti, anche se è indietro e difficile il lavoro per individuare delle soluzioni tecniche convincenti. Nello stesso tempo, il segretario de ha potuto registrare una certa resistenza dei laici a questa ipotesi, molto forte nei repubblicani, un po' meno nei liberali. I socialdemocratici non pongono particolari problemi. Il grosso del lavoro ricadrà quindi su democristiani e socialisti e, sia pure con la discrezione necessaria a non eccitare suscettibilità, il capogruppo de alla Camera, Vincenzo Scotti, si terrà nei prossimi giorni in stretto contatto con il vicesegretario socialista, Amato. Gli interlocutori di Forlani hanno invece ricavato l'impressione che il segretario de prema su Andreotti - non del tutto convinto -, perché convochi un vertice in tempi ravvicinati. E qualcuno ha anche maturato il sospetto che Forlani propugni la riforma elettorale, ma non crede sia possibile realizzarla ora. Non a caso «Il Popolo» di oggi, con un editoriale del direttore, enfatizza la bizzarria e la diversità delle proposte formulate da questo o da quello. Forlani stesso ha ironizzato sul fatto che un segretario di partito - si è poi saputo che si trattava del socialdemocratico Antonio Cariglia - si è detto innamorato del sistema porto- Shese. C'è cioè il sospetto che la c apra il discorso sulla legge elettorale.solo per dare una ragione e un tempo di vita al governo Andreotti. Ma la questione è davvero difficile. Anche Amato fa fatica a venirne a capo. Sbarramento secco o attraverso collegi più piccoli? Nel primo caso si oppongono i laici, nel secondo potrebbero opporsi i deputati per difendere i propri collegi attuali. Apparentamenti come? Il voto di coalizione è avversato dal psi. Forme di collegamento con dichiarazioni puramente politiche non avrebbero valore e sono comunque di difficile escogitazione. E poi la de non avrebbe interesse a consentire forme di collegamento che avvantaggino solo il psi, il quale potrebbe collegarsi a liberali e repubblicani. Preferenze sì, oppure no? Oltre alle note resistenze, si fa strada il sospetto, avallato dall'esperienza statunitense, che l'abolizione delle preferenze non abbassi il costo elettorale. Paolo Passerini

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