Nasce il sindacato della Lega lombarda

Il senatore Bossi e gli altri capi del movimento firmeranno oggi da un notaio l'atto costitutivo Il senatore Bossi e gli altri capi del movimento firmeranno oggi da un notaio l'atto costitutivo Nasce il sindacato della Lega lombarda Primo obiettivo: stipendi più alti al Nord dove la vita è più cara BERGAMO DAL NOSTRO INVIATO Il notaio è pronto. «Li aspetto per questa mattina alle undici», dice Giovanni Battista Anselmo, che ha lo studio nella centralissima Rotatoria dei Mille in Bergamo bassa. E così, da oggi, appena avranno firmato lo statuto, anciie la Lega Lombarda avrà il suo sindacato. Meglio, due: la «Confederazione sindacale autonomista» e il «Sindacato autonomista lombardo». Arriveranno, per l'occasione e la firma, il senatore Umberto Bossi e l'onorevole Giuseppe Leoni, gli eurodeputati Luigi Moretti e Francesco Speroni, e lui, Antonio Magri, prossimo Lama della Lega. Se a Pontida i leghisti giurano, nello studio del notaio Anselmo firmano. «Sono venuti da me quando è nata la Lega Lombarda - racconta il notaio, che è ligure di nascita, socialista di simpatie, mai attratto dal voto alla Lega -. Poi sono tornati quando hanno fondato la Lega Nord con piemontesi, veneti, li- Caso Mondadori guri, emiliani e toscani. Come notaio non posso rifiutarmi di registrare l'atto». Che in questo caso è l'atto di nascita del sindacato di Bossi e della «sua» Lombardia, che lavora e che produce, un popolo di artigiani e padroncini, commercianti e pensionati. La Lega si sente sicura. Superate le incertezze delle ultime settimane, quando il trionfo nelle elezioni amministrative aveva stupito lo stesso Bossi, lo statuto è pronto per la firma e la presentazione ufficiale. «Non posso dire niente - ha ripetuto in queste settimane Antonio Magri, ex funzionario della Uil -, non abbiamo ancora deciso». Un primo appuntamento dal notaio Anselmo, venerdì scorso, era stato rinviato il giorno prima. E c'era pure il timore di qualche brutto tiro, di qualcuno che copiasse e anticipasse l'idea. Pericolo scampato, pare. Un sindacato «per lavoratori autonomi, dipendenti e pensionati». Sindacato «autonomista» che «dispieghi la propria azione in sintonia ccn il programma Forlani ha incontrato i politico della Lega». Spiega Magri: «Abbiamo già numerosi contatti con strutture preesistenti, che in questi anni si sono formate in varie zone della Lombardia per reagire alle politiche delle grosse organizzazioni romane come la Confcommercio, la Confesercenti, le Associazioni artigiani, l'Unione artigiani g così via». E contro «Cgil-Cisl-Uil e il loro falso e interessato egualitarismo». Quanti sono, o saranno, è ancora un'incognita. Una risposta, anche se parziale, può essere negli scatoloni che occupano una stanza della sede milanese di piazza Massari. «Lombardia Autonomista», il settimanale della Lega, da aprile pubblica una scheda di adesione. «Lavoratore Lombardo! Sta partendo l'organizzazione del Sindacato autonomista lombardo. Libertà della Lombardia significa anche aderire alle organizzazioni sindacali autònomiste Lombarde. Per preannunciarci il tuo consenso compila questo tagliando e spediscilo alla Lega Lombarda...». i segretari della maggioranza, forte resistenza dei laici al progetto Tur.-- Antonio Magri resta sul vago. «Non posso dire quanti hanno risposto. Non lo so davvero. Molti tagliandi sono arrivati alle nostre sedi regionali...». Il mis* arioso Magri, oggi, dopo la firma dello statuto, dovrebbe mostrarsi meno misterioso. E dovrebbe uscir dal vago, chiarire obiettivi e intenzioni. «Il nostro sindacato - ha detto finora - intende combattere la falsa e ciarlatana solidarietà dei sindacati romani e di chi fonda tale solidarietà unicamente sui sacrifici dei lavoratori lombardi, promettendo case gratis agli immigrati extracomunitari; le case popolari dovranno essere assegnate ai lavoratori lombardi che si vedono ogni mese trattenere il contributo Gescal senza poter poi beneficiarne nell'assegnazione». Altra «fondamentale richiesta», a sentire Magri, «sarà l'introduzione di una "gabbia salariale" a base regionale per ovviare al differente costo della vita e quindi al differente potere d'acquisto della busta paga fra i lavoratori di differenti re- • % -st. ■i - 'i u ii a » gioni». Vuol dire: non è giusto che il metalmeccanico di Brescia guadagni quanto il metalmeccanico di Cosenza. Ancora Magri: «Fino a vent'anni fa esistevano meccanismi compensativi. Al Nord, ad esempio, veniva riconosciuta un'integrazione per il riscaldamento. Il costo della vita al Nord resta del 30% superiore al Sud». Da oggi, data di nascita ufficiale, il sindacato della Lega inizierà a turbare Cgil-Cisl-Uil, autonomi e Cobas. Un sindacato che potrebbe entrare, e con peso consistente, nelle fabbriche. «Non li sottovaluto e non vanno assolutamente sottovalutati - osserva Walter Galbusera, segretario regionale della Uil -. Alcuni dei loro ragionamenti li facciamo anche noi, solo che loro li fanno con più forza. Quel che è forte è la natura anticentralistica, che in Lombardia trova e ha trovato consensi. In parte, lo ammetto, sono anche fondati. Stiamo attenti: non è folklore». Giovanni Cerniti

Luoghi citati: Bergamo, Brescia, Cosenza, Lombardia, Pontida