Una battaglia sulla spiaggia di Tel Aviv

Bloccato commando di Abu Abbas, voleva fare una strage di bagnanti. La nave appoggio verso Porto Said Bloccato commando di Abu Abbas, voleva fare una strage di bagnanti. La nave appoggio verso Porto Said Una battaglia sulla spiaggia di Tel Aviv Uccisi quattro guerriglieri, 12 presi, arrivavano dalla Libia TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Un commando di guerriglieri del «Fronte per la liberazione della Palestina» di Abu Abbas è riuscito ieri, al termine di una complessa operazione militare iniziata tre giorni prima a Bengasi, in Libia, a sbarcare su un'affollata spiaggia israeliana a Sud di Ashdod e a paralizzare per ore la costa centrale del Paese. I membri del commando hanno però fallito l'obiettivo principale - fare strage di bagnanti israeliani - e dopo un inseguimento durato alcune ore in mare e sul terreno quattro di essi sono stati uccisi e altri dodici catturati da unità d'elite; incredibilmente, gli israeliani non hanno subito alcuna perdita, né civile né militare. Nell'attentato le autorità di Gerusalemme hanno visto un'ulteriore conferma del fatto che l'Olp non abbia mai abbandonato la via del terrorismo (Abu Abbas, ■ La Nazionale italiana di calcio ha giocato ieri sera là penultima amichevole prima dell'avvio del Mondiale, affrontando a Perugia la Grecia. L'incontro si è concluso con uno 0-0 che ha lasciato insoddisfatti gli spettatori i quali a tratti hanno fischiato la Nazionale. Il et Vicini ha provato la coppia VialliSchillaci ma i due attaccanti non sono riusciti a trovare il gol, né a dimostrare l'intesa desiderata. I greci nel finale hanno sfiorato il successo. Sabato l'ultimo provino contro i francesi del Cannes. Bruno Perucca e Gianni Ranieri A PAGINA 19 l'organizzatore del dirottamento dell'Achille Lauro, è membro del comitato esecutivo della centrale palestinese) e hanno subito chiesto agli Usa di interrompere di conseguenza il dialogo politico con gli emissari di Yasser Arafat a Tunisi. «Era una missione suicida e doveva concludersi con una strage di bagnanti sul litorale di Tel Aviv», ha detto ieri il capo di Stato Maggiore, generale Dan Shomron. Il generale ha aggiunto che l'operazione era molto complessa, tanto da richiedere lunghi addestramenti in Libia: «Non ritengo pertanto - ha precisato - che si sia trattato di una reazione all'attentato di Rishon Le-Zion; forse Abu Abbas e la Libia hanno voluto così sottolineare la chiusura del vertice arabo di Baghdad». Ieri comunque, nella festività ebraica di Shavuot (ricorda la consegna al popolo ebraico delle Tavole della Legge), le spiagge israeliane erano molto affollate. Alle 7 di mattina, ora locale, il radar di Tel Aviv ha avvistato una nave sospetta in alto mare e ha chiesto a un guardacoste di accertarne subito l'identità. Si trattava di una nave mercantile libica con sei motoscafi a bordo, cinque da combattimento (dotati di un formidabile arsenale che includeva missili anticarro, razzi, mitra pesanti e anche un cannoncino) e un sesto addetto al rifornimento di combustibile. A 200 chilometri dalla costa la nave appoggio ha calato in mare le imbarcazioni e ha piegato verso Port Said; dopo poco tre di esse si sono guastate. I guerriglieri si sono stipati su due motoscafi. Nel frattempo scattava l'allarme in tutta la zona centrale del Paese, cominciavano le ricerche in mare é, sul terreno, venivano istituiti posti di blocco sulle principali arterie ed evacuate le spiagge prossime al probabile luogo ai sbarco. Per ore la popolazione di varie città del Sud è stata costretta a re¬ stare in casa senza sapere cosa stesse accadendo. Nella tarda mattinata uno dei motoscafi libici da combattimento è stato avvistato da un guardacoste presso il kibbntz Gaash, 25 chilometri a Nord di Tel Aviv; i cinque guerriglieri a bordo si sono arresi senza combattere. Il secondo motoscafo, con undici guerriglieri in tuta mimetica, è riuscito invece a sfuggire a un altro guardacoste e a raggiungere la spiaggia di Nitzanim, in quel momento affollata. I guerriglieri si sono tuffati fra i cespugli inseguiti dalle raffiche di mitra dei marinai israeliani e dall'alto da elicotteri Cobra. Lì sono stati poi circondati e sopraffatti. Perché, dopo essersi addestrati per mesi e dopo aver percorso oltre 800 miglia marine, al momento dello sbarco non hanno compiuto una strage? La versione fornita dal generale Amnon Shahak, capo dell'Intelligence militare, secondo cui i bagnanti più vicini a loro erano a due chilometri di distanza, si scontra con quella di testimoni oculari. «Stavamo cucinando sulla spiaggia la carne alla brace - ha detto uno di essi - quando all'improvviso abbiamo visto alcuni uomini in divisa saltare da una barca e correre verso una duna. Dapprima abbiamo pensato a un'esercitazione, poi gli spari ci hanno fatto capire che era una cosa seria». Secondo Shomron le difese israeliane hanno reagito tempestivamente e in modo efficace; osservatori militari israeliani ritenevano invece imperdonabile che il motoscafo dei guerriglieri fosse giunto indenne a riva. Il generale Shahak ha detto di non essere rimasto sorpreso nel constatare il coinvolgimento dell'Olp in un atto terroristico. «Questa settimana - ha ricordato - organizzazioni che fanno capo alla centrale palestinese hanno compiuto due tentativi di infiltrazione dal Libano e un attentato terroristico a Gerusalemme», [f. a.l