«Ho messo il cianuro nel vino, pagate un miliardo»

«Ho messo il cianuro nel vino, pagate un miliardo» Ha avvelenato con una siringa decine di confezioni di cartone poi ha telefonato: la prossima volta non vi avvertirò «Ho messo il cianuro nel vino, pagate un miliardo» Arrestato un ex dipendente che cercava di ricattare supermercato di Treviso TREVISO. «Se non pagate vi faccio morire tutti. Ho avvelenato con il cianuro i vostri cartoni del vino»: per giorni, al telefono, ha minacciato la direzione del supermercato Famila di Conegliano, in provincia di Treviso. E per rendere più convincente la richiesta di denaro ha avvelenato con un derivato di cianuro, il veleno preferito dalla giallista Agatha Christie per i suoi delitti, alcune confezioni di vino in tetrapack (i cartoni da un litro sigillati) destinati alla vendita e già esposte sugli scaffali. Il veleno era stato iniettato con una siringa, forando impercettibilmente le confezioni di vino. Successivamente l'uomo ha avvisato la direzione del supermercato con una telefonata dai toni minacciosi: «Ecco cosa siamo riusciti a fare. Se non pagate, la prossima volta non vi avvertiremo. I clienti moriran¬ no tutti avvelenati». Allarmati i responsabili del «Famila» hanno ovviamente subito ritirato il vino dal commercio e per un'intera settimana le confezioni sono scomparse dagli scaffali del supermercato di Conegliano. Intanto, le richieste di denaro si facevano sempre più consistenti e frequenti: dagli iniziali trecento milioni della prima telefonata si era passati a cinquecento mimioni, poi era arrivata l'ultima richiesta di un miliardo. Ma il denaro non è mai stato consegnato. La «voce» è stata bloccata dai carabinieri in una cabina telefonica nel corso di una delle chiamate per estorcere i soldi. Corrisponde a Giorgio Bortolot, 27 anni, di Volpago del Montello, un rappresentante che ha lavorato in passato proprio per il supermercato Famila. Per Roberto Bincoletto, di¬ rettore del supermercato di Conegliano, è finito un incubo. Probabilmente nessun cliente avrebbe portato a casa un cartone di vino gocciolante, ma l'abilità dello sconosciuto nel siringare le confezioni in tetrapack ha indotto Bincoletto ad avvertire immediatamente i carabinieri, che hanno subito avviato le indagini. Il quantitativo di vino è stato sequestrato, mentre il nucleo antisofisticazioni è intervenuto affidando il materiale per le analisi al laboratorio di igiene e profilassi dell'unità sanitaria locale. E proprio dal laboratorio è uscita l'inquietante scoperta: il vino è risultato contenere un derivato di cianuro, sul quale dovranno essere fatte nuove analisi e nuovi accertamenti di laboratorio. Data la delicatezza dell'accertamento, il compito è stato affidato al professor Rosario Chirillo, an atomo patologo, primario dell'istituto di analisi cliniche dell'ospedale di Treviso. Consapevoli di trovarsi di fronte a qualcuno che faceva sul serio, i carabinieri hanno innanzitutto vagliato le richieste di denaro. Trecento milioni la prima volta, cinquecento la seconda. E poi l'avviso, scandito dalla voce anonima da un telefono: «Possiamo arrivare a chiedervi anche un miliardo. Fate attenzione». Servizi di controllo erano stati organizzati davanti al supermercato. Qui per la prima volta i carabinieri hanno notato Bortolot, un insospettabile rappresentante. Ma qualcosa deve avere messo sull'avviso i militi che hanno intensificato i controlli proprio su di lui e la sua abitazione di Volpago. Bortolot è stato visto scendere di casa ed andare a telefonare da una cabina telefonica nei pressi dell'abitazione: un atteggiamento che agli investigatori è parso strano, dal momento che in casa il rappresentante aveva il telefono. Nella cabina, nel corso di una telefonata, Bortolot è stato bloccato quando i carabinieri mettendosi in comunicazione radio con un'altra pattuglia hanno potuto avere la certezza che proprio in quel momento il direttore del supermercato Famila stava ricevendo una nuova richiesta di estorsione. L'irruzione dei militari nella cabina è stata fulminea. Bortolot non ha fatto in tempo a riattaccare: dalla cornetta lasciata penzolare è giunta, chiarissima la voce di Bincoletto, che proprio per dare tempo ai carabinieri, stava chiedendo spiegazioni sulle modalità del pagamento dell'estorsione. L'uomo ha confessato ed ha chiesto il patteggiamento, [m. g. r.)

Persone citate: Agatha Christie, Bincoletto, Giorgio Bortolot, Roberto Bincoletto, Rosario Chirillo

Luoghi citati: Conegliano, Treviso, Volpago Del Montello