Ma gli Usa si preparano al dopo di Ennio Caretto

Ma gli Usa si preparano al dopo Ma gli Usa si preparano al dopo Alla Casa Bianca un «ufficio perla successione» WASHINGTON e. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Da tre mesi, un gruppo di esperti del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca prepara gli Usa al dopo-Gorbaciov. Presieduta dall'ex direttore della Cia Bill Gates, il massimo esperto governativo dell'Urss, la task-force analizza gli eventi interni sovietici alla ricerca di segni che Gorbaciov stia per cadere. Il gruppo è formato da specialisti della Cia e della Dia, i servizi segreti civili e militari, del Dipartimento di Stato e del Tesoro. Lo ha svelato ieri il «Washington Times», sulla scia dell'elezione di Eltsin a presidente della Repubblica russa, e alla vigilia dell'arrivo di Gorbaciov oggi a mezzanotte, attribuendo la notizia a fonti dell'Amministrazione. La Casa Bianca ha diramato una smentita solo parziale: «Non esiste un ufficio che si interessi esclusivamente della successione a Gorbaciov - ha detto un portavoce -. Esistono uffici che seguono l'intera situazione dell'Urss». Ma il direttore degli Affari sovietici del Dipartiménto di Stato, Alexander Vershbow, ha commentato che, se anche non è certa la caduta del leader del Cremlino, sono invece probabili «sconvolgimenti» nell'Urss. E il politologo Sonnenfeldt, ex consigliere della Casa Bianca, ha ricordato che task-force del genere sono nella tradizione Usa. Secondo il Washington Times, un giornale di destra molto vicino ai servizi segreti, la task-force «ha preparato piani di emergenza nel caso che Gorbaciov venga deposto in un golpe militare, o un rigurgito stalinista, o un'esplosione di nazionalismo e xenofobia». Il giornale ha aggiunto che la task-force «ha preso altresì in esame la prospettiva che salga al potere un radicale come Eltsin», giudicata però meno verosimile. Tra le altre misure, i piani di emergenza Usa prevederebbero l'immediato rafforzamento delle difese dell'Europa qualora l'Urss tentasse di fagocitare di nuovo gli ex Stati satelliti o di espandersi militarmente. La task-force non darebbe per imminente la deposizione di Gorbaciov, ha spiegato il Wa¬ shington Times, ma riterrebbe vicino un rimpasto governativo a Mosca: la vittima principale sarebbe il premier Ryzkov, capro espiatorio degli insuccessi della perestrojka, a cui subentrerebbe l'attuale ministro degli Esteri, Shevardnadze. Il giornale afferma che nell'Urss la popolarità di Gorbaciov è scesa sotto il 40 per cento, e che al ritorno della sua visita al Cremlino il segretario di Stato americano Baker «ha incominciato a parlare apertamente del problema della sua successione». Cita inoltre il parere dell'ex sottosegretario alla Difesa Richard Perle: «Se non i giorni, Gorbaciov ha i mesi contati». Le rivelazioni del Washington Times spiegano perché domenica scorsa alla tv il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Brent Scowcroft, il diretto superiore di Bill Gates, abbia dichiarato che «non si può stabilire fino a quando Gorbaciov sopravviverà», e Baker abbia insistito che «conviene concludere quanti più trattati possibili con Gorbaciov perché vincolerebbero anche i suoi successori». Spiegano inoltre perché Bush sia corso ai ripari proclamando l'altro ieri che «Gorbaciov è maledettamente forte», così smentendo bruscamente i suoi collaboratori. «Finiamola con queste voci - ha protestato Bush -, la nostra politica estera non si basa su un solo uomo». Ma la protesta di Bush è un grido di dolore. Dopo molte esitazioni, alla fine dell'anno scorso il Presidente ha deciso di giocare la carta Gorbaciov, puntando quasi tutto sul successo della perestrojka nell'Urss e della distensione in Europa. Bush ha messo a tacere i falchi come Cheney, il ministro della Difesa, che si era assunto la funzione della Cassandra pronosticando la caduta del leader del Cremlino, nonché gli scettici come Scowcroft, che si opponevano al disarmo. Oggi tuttavia non può più ignorare i dubbi sul futuro del suo interlocutore e delle sue riforme, anche se dubita che la fine politica di Gorbaciov possa essere così rapida e completa come sperano i suoi nemici. Ennio Caretto