Hooligans? No, tifosi di casa

Hooligans? No, tifosi di casa Hooligans? No, tifosi di casa A Cagliari notte di violenza per il ritorno in A CAGLIARI da un lato all'altro. I più esagitati si sono lasciati andare ad atti sempre più gravi di teppismo: hanno divelto sedili, infranto i cristalli. L'ondata di follia non si è arrestata. Nelle strade del centro, i teppisti hanno strappato centinaia di piantine e di fiori, appena messi. Qualcuno si è accanito contro i cestini portarifiuti, compiendo una strage. Poi contro i cartelli stradali. Altri non hanno trovato di meglio che inerpicarsi sul tetto di auto con targa non cagliaritana e improvvisare passi di danza e salti, [c. g.] mancavano. Conquistata sette giorni prima la promozione con il pareggio sul campo del Pisa, Cagliari e la Sardegna attendevano la consacrazione. E allo stadio è andato tutto bene. Al termine della partita, i tradizionali caroselli di auto hanno pian piano mandato in tilt la circolazione stradale. Bloccati nel maxi-ingorgo, una ventina tra bus e filobus sono diventati palestra per imprese teppistiche. Gli ultras (ma non solo loro) hanno iniziato, appesi ai finestrini, a far «ballare» i mezzi dell'Azienda consortile trasporti spostandosi, saltellando DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Cagliari ha vissuto domenica sera un piccolo anticipo di violenza legata al calcio. La festa, in parte spontanea e in parte organizzata, esplosa per salutare il ritorno in serie A della squadra, ha registrato un pesante bilancio: bus devastati, auto semidistrutte, cestini portarifiuti divelti, piante sradicate. Persino insulti al sindaco per il suo dichiarato disinteresse nei confronti del calcio. Doveva essere un pomeriggio di festa. E le premesse non

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