India-Pakistan, voci di guerra
Indio-Pakistan, voci di guerra Indio-Pakistan, voci di guerra Un ultimatum del premier indiano a Benazir NEW DELHI. Il premier indiano, Vishawanath Pratap Singh, ha lanciato ieri un avvertimento al Pakistan, non escludendo la possibilità di un quarto conflitto tra New Delhi e Islam abad se quest'ultima non mostrerà la sua «buona fede» sulle agitazioni dei separatisti musulmani del Kashmir, il territorio conteso tra i due Paesi alla frontiera nord-occidentale dell' India. «Non posso accettare una situazione nella quale l'altra parte ci stringe la mano e nello stesso tempo ci dà dei calci sotto il tavolo», ha detto Singh al settimanale «India Today». Il premier indiano ha denunciato «infiltrazioni continue» in Kashmir di armi, tra cui mine, fucili e lanciarazzi, provenienti dal vicino Pakistan e destinate ai separatisti musulmani. «Non vogliamo la guerra, abbiamo bisogno delle nostre risorse per il nostro sviluppo, ma non pos¬ siamo mettere in pericolo la nostra sicurezza», ha affermato Singh, aggiungendo che un suo eventuale incontro con il premier pachistano, Benazir Bhutto, è vincolato alla cessazione dell'aiuto ai separatisti. Il presidente dell'internazionale socialista Willy Brandt, che si è offerto di aiutare l'India e il Pakistan a sistemare la loro controversia sul Kashmir, ha dichiarato ieri di temere che possa scoppiare una guerra di frontiera. «La minaccia di guerra è reale», ha dichiarato Brandt a New Delhi, dove è giunto l'altro ieri dopo una visita a Islamabad. Durante la sua permanenza nella capitale pachistana, l'ex cancelliere tedesco aveva indicato di non voler compiere una specifica opera di mediazione, ma si era dichiarato pronto a fornire il suo aiuto come presidente dell'internazionale socialista: la settimana scorsa aveva h rivolto un appello a India e Pakistan per un ritiro delle truppe dalle zone di confine e per 1' apertura di un dialogo. Brandt si è astenuto dal commentare una notizia del settimanale britannico «Sunday Times» secondo cui la crisi tra Pakistan e India sarebbe giunta al punto da indurre i due Paesi a mettere in allarme i rispettivi dispositivi nucleari. Non si arresta intanto l'ondata di violenza che insanguina la provincia pachistana del Sindh, quella di Benazir Bhutto: ieri sono state uccise 28 persone. Le autorità hanno imposto il coprifuoco in altri tre distretti, compreso quello intorno all'aeroporto di Karachi. Salgono quindi a otto le aree in cui il provvedimento è stato adottato. Benazir Bhutto si è recata nel Sindh per una riunione d'emergenza con i dirigenti locali, interrompendo un viaggio nel Bangladesh. [Ansa)
Persone citate: Benazir Bhutto, Brandt, Singh, Willy Brandt
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