Nicu, ubriaco, ordinò di sparare
Nicu, ubriaco, ordinò di sparare Nicu, ubriaco, ordinò di sparare L'ex comandante di Sibiu racconta la strage BUCAREST. A Sibiu Nicu Ceausescu era ubriaco, quando il 21 dicembre '88 ordinò alle truppe dell'esercito e della polizia di sparare sui manifestanti che si ribellavano contro il regime del padre, Nicolae: è la testimonianza dell'ex comandante della guarnigione della città romena, all'udienza di ieri del processo contro il figlio del dittatore. Nicu, 39 anni, ex segretario del partito comunista di Sibiu, si è dichiarato innocente dall'accusa di genocidio, per la parte avuta nel fallito tentativo di repressione dell'insurrezione, in cui morirono 89 persone in una settimana. Ma il colonnello Aurei Dragomir ha confermato le sue accuse, secondo cui Nicu pretese la proclamazione dello stato di guerra nel Paese e ordinò di sparare sulla folla dei manifestanti «senza preavviso». I capi d'accusa si fondano sulla trascrizione stenografica di una serie di consultazioni telefoniche effettuate dall'imputato con le autorità locali: secondo Dragomir, che partecipò a quel giro di telefonate, Nicu lo chiamò la sera del 17 dicembre '89 per accertarsi che l'esercito fosse pronto a sparare: ((Avete messo il colpo in canna?», gli chiese. Quando il colonnello gli rispose di no, l'imputato ribattè: «Dovete mettere il colpo in canna, perché questa è una guerra». Il colonnello ha detto ai magistrati militari che l'imputato, nella conversazione telefonica con lui, «era sotto l'influenza dell'alcol e che parlava con qualche difficoltà, anche se con coerenza». Poche ore prima, secondo l'ex direttore della scuola di addestramento di cani poliziotti, Camil Stroe, Nicu aveva partecipato a una partita di caccia, durante la quale aveva bevuto molto vino e acquavite di prugna. «Una volta tornato a Sibiu - ha raccontato Stroenicu - si dette subito al giro di consultazioni telefoniche». Oggi, invece, dovrà tenersi a Bucarest l'ultima udienza del processo contro il fratello dell'ex dittatore romeno. Secondo fonti della procura generale, il tribunale militare emetterà la sentenza del processo intentato a Nicolae Andruta Ceausescu, ex generale della «Securitate», accusato di partecipazione a genocidio, omicidio aggravato e vari reati di diritto penale Al momento dell'arresto, l'imputato era comandante della scuola allievi ufficiali del ministero dell'Interno. Nicolae Andruta Ceausescu avrebbe sparato personalmente a set;;' dimostranti e avrebbe ordinato il 21 dicembre '89 a mille allievi della scuola della «Securitate» di seguire il suo esempio. La truppa si rifiutò però di eseguire l'ordine. [Ansa-Agi]
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