Martedì nascerà la Banca per l'Est
Martedì nascerà la Banca per l'Est Martedì nascerà la Banca per l'Est ROMA. Nascerà martedì a Parigi la Berd, la Banca per la ricostruzione e lo sviluppo dei Paesi dell'Est europeo. I delegati dei 42 Stati ed istituti partecipanti si ritroveranno per firmare gli statuti dell'istituto. Dopo la ratifica di almeno due terzi dei membri, la banca entrerà presumibilmente in funzione il 31 marzo 1991, con un capitale di 10 miliardi di ecu. Gli impieghi andranno per il 40% ad opere pubbliche nel settore delle telecomunicazioni e dei trasporti e per il 60% in contributi intesi a favorire il passaggio da una economia pianificata ad una economia di mercato. Inoltre saranno agevolate le fusioni e le concentrazioni di imprese e la creazione di società bancario - ha detto - e possiamo ipotizzare che nel 1993 potremo viaggiare con una carta di credito e assegni con validità europea che ci consentiranno di pagare in ecu». Inoltre, secondo il presidente dell'Assemblea di Strasburgo, «il passaggio da dodici regolamentazioni nazionali ad un mercato unico sta creando un clima propizio all'innovazione e alla deregulation dei prodotti finanziari in offerta alle risorse dei 320 milioni di cittadini europei, per competere sul mercato mondiale con New York e Tokyo». Per Baron Crespo è indispensabile anche accelerare il processo di integrazione monetaria. «Un viaggiatore che oggi vi¬ ognuno si comporta in modo differente nella delicata materia della tassazione. Ma proprio sul fisco si giocherà la concorrenza tra Paesi per attrarre investimenti e capitali. Potranno avvantaggiarsi coloro che hanno una fiscalità moderna, aperta e internazionale (come l'Olanda), ma anche, paradossalmente, quei Paesi che dispongono di sistemi arretrati. Basti pensare all'Italia che non tassa i titoli di Stato e le plusvalenze derivanti dalle operazioni di Borsa. Baron Crespo si è espresso in termini più ottimistici per quanto riguarda il sistema bancario e i sistemi di pagamento in Europa. «Si sono compiuti progressi innegabili nel settore miste con aziende occidentali. A beneficiare degli interventi saranno Germania dell'Est, Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Romania, Jugoslavia e, entro certi limiti, l'Urss. La Cee concorre al capitale della Berd per il 51% ed ha 11 seggi, su 23, nel consiglio di amministrazione mentre Usa e Giappone possiedono complessivamente il 18,5% delle azioni. Martedì si dovrà anche stabilire anche la sede della Berd (probabilmente Londra) e nominarne il presidente. Finora sembrava sicuro il nome di Jacques Attali, ma Belgio e Olanda sono poco convinti di questa scelta. L'Italia partecipa al capitale della banca per l'8,5% e dovrebbe avere uno dei quattro vicepresidenti. Enrique Baron Crespo siti i dodici Stati della Comunità e cambi valuta in ciascuno di essi, perderebbe il 40 per cento del valore del suo denaro in soli costi di commissione. Risulta perciò evidente la necessità di raggiungere come obiettivo fondamentale quello della moneta comune per superare l'attuale frammentazione del mercato interno». Cambiamenti rilevanti sono attesi, con il '93, per le banche europee. Gli istituti di credito dovranno riesaminare le politiche tradizionali e tessere una rete di nuove alleanze. «Questo settore - ha commentato - subirà una profonda ristrutturazione nei prossimi anni trovandosi ad affrontare sfide quali la diversificazione del credito, l'offerta di nuovi prodotti adeguati alle piccole e medie imprese, la penetrazione nei vasti mercati dell'Europa orientale». Il risultato, comunque, sarà positivo per tutti: «Per i clienti, attraverso un miglioramento dei servizi offerti a prezzi competitivi, per l'industria europea, con i finanziamenti a bassi interessi, e per le stesse banche che potranno accedere ai mercati in condizioni operative più eque». Molto diplomatica, infine, l'opinione di Baron Crespo a sull'Expo a Venezia. «Prendo atto - ha detto solamente - del parere negativo espresso dal Parlamento europeo». Rinaldo Gìanola
Persone citate: Baron Crespo, Enrique Baron Crespo, Jacques Attali
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