Il Papa no: al conflitto sociale

«Non dimenticate il bene comune, la risposta ai problemi è la solidarietà» «Non dimenticate il bene comune, la risposta ai problemi è la solidarietà» Il Papa: no al conflitto sodale Un implicito appello anche ai sindacati polacchi COSPICUA DAL NOSTRO INVIATO stolo abbia fatto naufragio nella sua rotta verso Roma. Giovanni Paolo II ha pregato in mattinata a Mellieha, un santuario semisotterraneo, antichissimo, di fronte a un affresco sulla roccia raffigurante la Madonna, e poi ha raggiunto la seconda isola dell'arcipelago, devastata dai pirati ma mai abbandonata dagli abitanti. E' un pellegrinaggio storico, sui luoghi del grande assedio ottomano del 1565, respinto dal Gran Maestro Jean Cecil de La Valette. Anche l'incontro con i lavoratori, il momento culminante della giornata, aveva uno scenario storico: la piazza di Cottonera, a Vittoriosa (una delle tre «città» nel cuore del porto di La Valletta) sotto i bastioni da cui furono respinti i turchi durante l'assedio. Di un'altra vittoria ha parlato il Papa: «Oggi con l'apertura di numerose frontiere che prima erano chiuse e la determinazione dei popoli a vivere liberi dall'oppressione - ha detto Giovanni Paolo II - sta diventando sempre più evidente che anche se l'esigenza di giustizia può essere contrastata e dilazionata, non può comunque essere soppressa». E ha aggiunto: «I sistemi costruiti sulle menzogne riguardo alla natura spirituale dell'uomo e delle relazioni umane non possono durare». Una gran parte del pubblico era costituito da lavoratori; e Giovanni Paolo II, pur sottolineando la sconfitta ideologica dei regimi di ispirazione marxista, ha voluto ricordare che «purtroppo l'esperienza mondiale dimostra che la storia dei rapporti di lavoro si è spesso trasformata in una lotta sociale. L'ideale di giustizia sociale si è fatto largo solo a prezzo di gravi difficoltà». «La persona umana è il centro e la norma di tutti i processi economici - ha ricordato -, E' necessario un cambiamento delle priorità nell'ordine economico mondiale se si vuole che la realtà del lavoro sia veramente al servizio delle persone e non le opprima con nuove forme di schiavitù», ha sottolineato con enfasi, ricordando in Dall'ex cittadella della cristianità il Papa rilancia la sua duplice crociata verso il mondo del lavoro e della politica: no all'oppressione ideologica, ma un «no» altrettanto fermo alle conseguenze dei «processi di produzione sempre più complessi e impersonali che minacciano di ritorcersi contro l'uomo stesso». E, contemporaneamente, un avviso anche ai sindacati, in cui forse è possibile leggere un richiamo ai Cobas, tanto italiani quanto polacchi: difendere i propri diritti senza dimenticare il «bene comune». Questa visita nel cuore del Mediterraneo, dopo la faticosa tournée messicana, sembra aver ridato energia a Giovanni Paolo II, che in catamarano ha navigato da Malta a Gozo, ha cambiato leggermente il programma facendo un tour nella baia di Mgarr, e sulla via del ritorno a La Valletta ha costeggiato le Isole di San Paolo, dove la tradizione vuole che l'apo¬ Accorato messaggio su videocassetta: «Fermate la strage tra fratelli» questo momento di grande ricostruzione dei parametri sociali e ideologici europei che «i sistemi economici, sociali e politici debbono essere sensibili al completo benessere dei singoli individui e alle necessità delle loro famiglie». Un forte richiamo è stato rivolto ai sindacati: «E' loro dovere difendere i diritti dei loro iscritti attraverso i mezzi legittimi a loro disposizione, non dimenticando anche i diritti di altre categorie di lavoratori, la situazione economica generale del Paese e in breve, il bene comune». «E' la grande ondata di solidarietà sociale - ha gridato Giovanni Paolo II - non il conflitto, la risposta corretta alla natura sempre più correlata e interdipendente dei problemi di oggi». E ha concluso con un appello: «Dite no all'ingiustizia. Dite no all'egoismo individuale e di classe, che ricerca il proprio interesse senza preoccuparsi del bene comune dell'intera società. Dite no al materialismo». Marco Tosatti Stato civile di Torino 24 MAGGIO 1990 NATI — Giacosa Claudia; Zedde Valentina; Gallo Simone; Anehlse Elia; Cublslno Andrea; Truffo Carlotta; Mavone Mattia; Lionello Omar; Amadl Chidi; Marcato Maddalena. MORTI — Bracco Maria Teresa v. Marchisio di anni 88, nata a S. Benigno C.se, pens.. abitante in via Fontanesi 12; Varai Leopoldina v. Musy, a. 80, Casale Monf.to, pens., Str. Com. S. Margherita 136; Glorcelll Giuseppe, a. 65, Torino, pens., via Tripoli 151; Giappichelli Lodovico, a. 80, Torino, pens., via Galuppi 12/C. Deceduti in ospedale: Slongo Germano, a. 52, Venaria Reale, pens., c.so Potenza 92 M.L.; Braghln Zobeide in Cassetta, a. 83, Adria, pens., G. Bosco; Battaglino Adelia in Molino, a. 46, Cuneo, impiegata, S. Giovanni A. Sede; Lastella Antonia, a. 61, Corato, pens., G. Bosco; Rlba Giacomo, a. 46, Cuneo, impiegato C.T.O.; Borghlnl Angelina v. Favole, a. 87, Varano Sesia, pens., Maria Vittoria; Giordano Angela v. Viberti, a. 84, Drenerò, pens., Mauriziano; Conta Giacomo, a. 63, Virle P.te, pens., Vecchia Astanteria; Zara Mario, a. 72, Torino, pens., Martini; Martinelli Lucia v. Fracchiolla, a. 88, Orla Nova, pens., Molinette; Sposato Maria v. Perillo, a. 72, Pompei, pens., Maria Vittoria; Mlchellnl Anna v. Folin, a. 79, Pola, pens., Maria Vittoria; Martini Mirella in Lauri, a. 66, Torino, casal., C.T.O.; Manchimi Giovanni, a. 76, Tunisi, pittore, via Cumiana 40 M.L.; Napolitano Maria Michele, a. 69, Airola, pens., Molinette; Olivetti Vito, a. 67, Germagnano, pens. Molinette; Saracco Maria v. Locati, a. 70, Candii, pens., Molinette; Barra Oscar, a. 26, Ciriè, impieg., Molinette; Deipara Teresa v. Gam ba, a. 82, Monta, pens., Maria Vittoria; Gavazza Carlo, a. 75, Sortirono Lomellina, pens., Martini; Massoblo Francesco, a. 86, Felizzano, pens., Maria Vittoria; Cantone Carmelina v. Valloni, a. 69, Treviso, pens., C R F Nati 10 • Morti 26