Lo sciopero selvaggio dei ferrovieri incognita sulle Amministrative di oggi
Gli 007 polacchi salvarono Walesa dai bulgari Gli 007 polacchi salvarono Walesa dai bulgari Lo sciopero selvaggio dei ferrovieri, incognita sulle Amministrative di oggi VARSAVIA. Nel gennaio 1981 i servizi di spionaggio polacchi salvarono la vita di Lech Walesa, impedendo all'ultimo minuto un attentato alla sua vita a Roma organizzato dai bulgari, verosimilmente per conto del Kgb allo scopo di destabilizzare la situazione nel Paese. Lo scrive il quotidiano di Varsavia «Express Wieczorny» citando 1' americano Jim Shortt, presidente dell'Associazione internazionale delle guardie del corpo, in visita in Polonia. I bulgari intendevano eliminare Walesa facendo esplodere una bomba radiocomandata sistemata nei pressi dell'Hotel Victoria dove soggiornava. L'operazione fu sospesa «sei ore prima della prevista esplosione» in seguito a un intervento del governo di Varsavia presso i sovietici, dopo che i servizi di spionaggio polacchi informati del piano avevano allertato le autorità. [Ansa] La Polonia va stamane alle urne per il rinnovo dei consigli comunali in condizioni impreviste. Doveva essere il test della concordia nazionale ripristinata con l'avvento al potere di Solidarnosc ed insieme la spallata definitiva con cui cancellare le amministrazioni locali ereditate dai regimi comunisti. Una tappa di transizione, scontata ed ordinata, ma sulla prova elettorale incombono invece fattori dirompenti, estranei alla consultazione, mentre sale la febbre della tensione sociale provocata dallo sciopero degli autonomi delle Ferrovie. A nulla sono valsi gii appelli rivolti dalle autorità ai Cobas della Pomerania e del Baltico affinché recedessero dall'agitazione selvaggia. Ieri si era sperato per il meglio quando la delegazione del comitato di scio¬ VARSAVIA DAL NOSTRO INVIATO tanti. Egli ha respinto il suggerimento di Jaroslaw Kaczynski, l'uomo emergente nel trust di cervelli al servizio del Premio Nobel, di abbreviare subito il mandato presidenziale del generale Jaruzelski, in scadenza nel 1995, il che aprirebbe la strada alle ambizioni walesiane di diventare Capo dello Stato. «Neanche per sogno», ha sentenziato il premier. «Se ne riparlerà la prossima primavera, toccherà inoltre alla futura legislatura decidere sulla scelta del presidente». Esattamente il contrario di Walesa: elezioni a suffragio universale in modo da scavalcare la prevista ostilità parlamentare. Su questo sottofondo di acuti contrasti nella maggioranza ci si chiede verso quali formazioni affluiranno i consensi di oggi. L'ultimo pronostico della vigilia rimane parzialmente indicativo perché troppo concentrato sui centri urbani mentre è pero, giunta a Varsavia su invito del senatore Henryk Stoklosa, miliardario e l'unico membro comunista della Camera Alta, aveva accettato di negoziare presso il ministero dei Trasporti. Dopo 4 ore la trattativa è stata interrotta ed ognuno è rimasto fermo sulla propria trincea: gli autonomi a sollecitare cospicui aumenti salariali, il governo deciso a non concederli in quanto incompatibili con le rigide riforme economiche. Proseguirà pertanto ad oltranza il blocco del traffico ferroviario che da lunedì sta paralizzando un terzo del Paese. E non basta. C'è anche da registrare a comprova del solco scavato tra l'intransigenza sindacale del governo e la malleabilità di Solidarnosc, favorevole «ad un piccolo sforzo di buona volontà» verso gli scioperanti, la ferma presa di posizione del primo ministro Tadeusz Mazowiecki su due temi scot- dalle zone rurali, ignorate nel sondaggio che potrebbero scaturire sorprese. Lì si annida il probabile voto di protesta dei contadini inviperiti per l'alto costo produttivo delle colture agricole, schizzato all'insù con l'abolizione delle sovvenzioni statali in un mercato alimentare sempre più a corto di quattrini. Se Solidarnosc tramite i Comitati civici continua a rappresentare la vera forza politica del Paese, è probabile che paghi lo scotto dell'austerità economica, la voragine che alimenta il malcontento popolare, con un calo consistente in confronto alle elezioni parlamentari semilibere dello scorso giugno. Allora raccolse il 65% dei suffragi, domani potrebbe scendere a quota 60 mentre salirebbe l'indice di gradimento degli autonomi delle campagne. Nell'arcipelago delle ! 144 liste iscritte alla consultazione che interesserà 27 milioni di cittadini convocati ad indicare 52.000 responsabili locali, l'ecatombe dei gruppi di campanile sarà ovviamente massiccia, sopravviveranno pochi movimenti di varie colorazioni politiche. Come la destra radicale del Kpn, la Confederazione della Polonia indipendente di Leszek Moczulski, anticomunista di ferro, il centro di ispirazione cristiano democratica del partito del Lavoro, i socialdemocratici spaccati in quattro tronconi, i Verdi sponsorizznti dagli ecologisti occidentali, gli eredi del Poup, l'ex partito egemone di Jaruzelski disciolto mesi fa e trasformatosi in socialdemocrazia della Repubblica. Infine, e con l'incognita, i movimenti spontanei pronti a vendicarsi della «mafia comunista», quelle migliaia di capetti periferici telecomandati dalla capitale che spadroneggiavno dal 1952. Piero de Garzarolli »!
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