A Miami Disgelo tra Urss e anticastristi
A Miami A Miami Disgelo tra Urss e anticastristi & <ry*v'%> *> ts WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per la prima volta, l'Urss ha preso contatto ieri con l'opposizione cubana in esilio, in previsione - lo ha ammesso espressamente - di una possibile caduta di Castro. Una delegazione sovietica, composta di cinque deputati del Soviet supremo e altrettanti funzionari di vari ministeri, si è recata a Miami in Florida. Lo ha riferito la radio Cbs, precisando che la delegazione discuterà «coi nemici di Castro» le prospettive di una Cuba non comunista. Miami è il quartiere generale dei leader anticastristi, che stanno preparando una Costituzione provvisoria per l'isola. Prima di partire da Mosca, i membri della delegazione sovietica, che hanno voluto mantenere l'anonimato, hanno dichiarato al settimanale «US News and World Report» che l'Urss «non vuole fare lo stesso errore che fece nell'Europa dell' Est, di non avere contati con l'opposizione prima della rivoluzione al vertice». La delegazione avrebbe aggiunto che «Castro ha gli anni se non i mesi contati, e l'Urss vuole mantenere una presenza a Cuba anche con un altro governo». La presenza non sarebbe più militare, ma politica: le basi navali e aeree sovietiche verrebbero smantellate. La presenza della delegazione moscovita a Miami è la prova più tangibile della rottura tra Gorbaciov e Castro. Dopo la visita a Cuba di un anno fa, il leader del Cremlino ha preso le distanze dal «comandante supremo». L'Urss ha ridotto i rapporti economici con l'isola, tagliando le esportazioni di petrolio e le importazioni di zucchero, le due fonti della sopravvivenza cubana. Ha inoltre isolato politicamente Castro dando il suo assenso alla fine del regime sandinista in Nicaragua. Secondo la Casa Bianca, Gorbaciov non intende più «pagare un rublo per l'Avana» che gli è costata cifre enormi. In un'intervista, pur senza commentare la visita della delegazione sovietica a Miami, Bush ha detto che «il comunismo sta morendo anche in America Latina». «Rimane solo Castro» ha aggiunto. «Non so in che cosa creda, ma certamente non può essere contento di come vanno le cose per i regimi comunisti, cadono uno dopo l'altro. Penso che sappia che cosa succederebbe a Cuba se ci fossero libere elezioni», le. e] a f
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