Ora Martin Vazquez costa quasi il doppio

L'Uefa alza il tetto dell'indennizzo L'Uefa alza il tetto dell'indennizzo Ora Martin Vàzquez costa quasi il doppio VIENNA DAL NOSTRO INVIATO Abbastanza sorridente, malgrado qualche riserva, il presidente della federazione inglese Millichip alla fine della riunione-fiume dell'esecutivo Uefa. Si aprono infatti grossi spiragli al rientro, sin dalla prossima stagione, delle squadre cacciate dal calcio europeo. Dipenderà dagli hooligans in occasione del Mondiale Italia 90. Sorridente senza pudori Mendoza, presidente del Real Madrid. E' rimasto tutta la mattina nei saloni dell'hotel Hilton aspettando la buona notizia. E' arrivata, con la conferma che da sempre nel mondo il pesce grosso mangia il piccolo. Il Real Madrid vincitore delle prime cinque Coppe dei Campioni è una potenza da anni. Fondata da don Santiago Bernabeu. Mendoza sfrutta l'eredità. Piccato dalla fuga verso il Torino di Martin Vàzquez, si era appellato all'Uefa sostenendo «ridicolo» il parametro di indennizzo fissato in tre milioni di franchi svizzeri (due miliardi e 600 milioni di lire al cambio attuale) riconosciuto alla società che perde per il trasferimento all'estero un giocatore a fine contratto. Subito accontentato. Il presidente della federacalcio Antonio Matarrese ammette: «Sì, il tetto è stato portato a cinque milioni di franchi svizzeri (quattro miliardi e 250 milioni di lire, ndr) a partire dalla prossima stagione. Ricordo però che il parametro entra in funzione solo in assenza di accordo fra le due società». Figuriamoci se il presidente del Real Madrid Mendoza farà degli sconti a Borsano. Ma «prossima stagione» che significa? Matarrese prende tempo: «Su questo punto c'è da discutere». Una gentile perifrasi. Terché la stagione '89-'90 termina il 30 giugno e dal 10 luglio saremo alla prossima. E prima del 30 giugno il Torino e Martin Vàzquez non possono annunciare l'accordo per non andare fuori legge. Ce lo ha ricordato il presidente madrileno Mendoza, contento di aver guadagnato un miliardo e mezzo abbondante con un viaggio a Vienna: «Cosa volete, fino al prossimo 30 giugno Martin Vàzquez è del Real. Dopo, francamente non so dove andrà a giocare. Magari il 10 luglio sarà ancora mio. Ad ogni modo, se vuole andarsene chi lo prende sa adesso qual è il nuo¬ vo tettò fissato dall'Uefa. Il limite fissato dall'Uefa mi sembra ancora basso, ma un passo avanti è stato fatto ed è quello che conta». Il presidente granata Borsano è avvertito. Mendoza lo ha battuto per strade europee, ed il presidente della Federcalcio Matarrese non ha potuto opporsi. Già si sapeva che i soldi dei club italiani spaventano l'Europa. Nessuno lo dice, ma il rialzo dei prezzi base ufficiali è una mossa significativa. Mendoza è stato fortunato, approfittando di una congiuntura favorevole. Com'è favorevole il momento per i club inglesi. Lennart Johansson, sessantenne industriale svedese appena eletto presidente dell'Uefa, vorrebbe festeggiare la nomina con un atto di clemenza. Spiega: «Se lo Statuto della federazione non consente amnistie per Ajax, Hajduk, Aek Atene ritenute responsabili di gravi incidenti, per gli inglesi è diverso. Mi farebbe piacere riaprire ai loro club le coppe, ma la decisione è rinviata a dopo la conclusione del campionato del mondo in Italia. Se non ci saranno incidenti torneranno nelle Coppe, nulla da fare se la violenza sarà ancora viva. Sia chiaro che anche in caso di un Mondiale pacifico, tutto dipenderà dalle scelte del governo inglese, della signora Thatcher». I tempi sono stretti. Entro il 30 giugno le federazioni debbono presentare le iscrizioni alle varie coppe europee. Il mondiale si conclude con la finale l'8 luglio. L' 11 luglio è già stato fissato il sorteggio delle coppe stesse. Se tutto va bene, l'Inghilterra dovrà presentare le sue iscrizioni in due giorni, la deroga sui tempi è automatica. Mulichip, il presidente, eccepisce: «Non sono d'accordo sulla riammissione immediata del Liverpool, al massimo si riduca da tre stagioni a una la punizione supplementare, rispetto a tutte le altre formazioni inglesi». Nelle altre coppe il calcio inglese partirà dalla presenza minima non avendo potuto ottenere punti nelle ultime stagioni per poterne schierare di più in Coppa Uefa. In tale ipotesi, hooligans permettendo, Manchester United in Coppa Coppe, Aston Villa in Coppa Uefa. Nessuno in Coppa Campioni (toccherebbe al Liverpool) nella prossima stagione. C'è molta paura, comunque. Ma un atto di pace Johansson vuole farlo. [b. p.J