In recupero dopo il crollo

In recupero dopo il crollo In recupero dopo il crollo LONDRA. Dopo la batosta di mercoledì alla City c a Wall Street l'oro ha registrato ieri un discreto recupero sulle piazze finanziarie internazionali. A Londra, dove aveva perso più di dieci dollari all'oncia, il metallo giallo è risalito di 3-4 punti. La ripresa è legata all'intervento degli investitori istituzionali ed è stata favorita anche dalla chiusura di altre grandi piazze finanziarie, come Zurigo (mercato favorito dall'Unione Sovietica). L'oro ha così chiuso alla City a quota 366,25 dollari l'oncia (contro i 364 del giorno precedente). Anche a New York il prezzo ha dato segni di ripresa (prezzi intorno ai 366,50 dollari). Lo scivolone di mercoledì, con minimi di poco superiori ai 360 dollari, si è quindi rivelato un ottimo affare per i grandi gestori, decisi a sfruttare il crollo speculativo provocato da vendite in arrivo dal Medio Oriente. Un gruppo di investitori dell'Arabia Saudita e da altre piazze del Golfo Persico ha ieri inondato di vendite Londra e New York convertendo investimenti in oro vero i titoli del debito Usa, ripetendo un copione già recitato pochi'mesi fa con analoghi risultati per i listini dei metalli preziosi. Di rilièvo c'è da registrare il balzo del platino giunto fino a sfiorare quota 499,25 dollari l'oncia al fixing londinese (contro i 495,75 precedenti). risulterà più facile per i tedeschi orientali che hanno un Grande Fratello desideroso di aiutarli mentre il caso più difficile mi sembra senza dubbio quello dell'Urss. Mi rattrista abbastanza vedere che le popolazioni dell'Est stanno puntando a un capitalismo antiquato. In questo scenario europeo come vede l'Italia con la sua combinazione di valuta forte e di debito pubblico in espansione? Per uno studioso di storia economica questa non è una contraddizione sbalorditiva. Con Reagan gli Stati Uniti sono diventati un po' come l'Italia, anche da noi il dollaro si rafforza mentre il debito pubblico si allarga e negli ultimi tre anni c'è stato un sorprendente parallelo tra l'economia Usa e quella italiana che si può sintetizzare nel fatto che il rapporto tra il nostro deficit di bilancio e il prodotto interno lordo è simile in entrambi i Paesi. Voi avete un maggior tasso di disoccupazione ma in compenso godete dei frutti dell'economia sommersa. Gli Anni 80 sono stati quelli della finanza, spesso accusata di essere un fattore di instabilità, quali le prospettive per il prossimo decennio? Non ritengo che gli Anni 80 siano stati caratterizzati dall'instabilità, per molti aspetti - ad esempio l'assenza di crisi pe¬

Persone citate: Reagan