La Legione nel Gabon ribelle di Enrico Benedetto

Due città in rivolta dopo la morte d'un oppositore del Presidente, grande alleato della Francia Due città in rivolta dopo la morte d'un oppositore del Presidente, grande alleato della Francia La Legione nel Gabon ribelle Parigi manda una task force nell'ex colonia COSTA D'AVORIO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il Gabon è sull'orlo dell'insurrezione. Da 48 ore la capitale economica, Port Gentil, si trova in mano ai rivoltosi, ma anche a Libreville la protesta contro il presidente Omar Bongo diviene sempre più violenta: incendi e saccheggi si susseguono. L'origine dei moti - un leader dell'opposizione trovato morto, forse ucciso - da sola non spiega quanto avviene nel Paese, ove il malessere per la scarsa libertà si unisce a una forte crisi economica e, per la prima volta, a sentimenti antifrancesi. Dimostranti hanno preso in ostaggio, l'altra notte, il console generale di Parigi a Port Gentil e, successivamente, 7 impiegati della stessa nazionalità. Tutti sono tornati liberi dopo alcune ore, ma Mitterrand ha comunque voluto inviare nell'ex colonia africana due contingenti della Legione Straniera, tra cui 200 paracadutisti. Il loro compito: «proteggere la comunità francese», ben 15 mila persone, senza prendere parte alle lotte in corso. Ieri sera le forze di Parigi - 600 uomini erano già presenti in Gabon, secondo un trattato d'assistenza bilaterale - avevano preso posizione a Port Gentil: nella notte dovrebbero sfollare verso Libreville i primi connazionali. L'uomo politico trovato esanime in una stanza d'albergo è Joseph Rendjambe. Guidava il Partito gabonese del Progresso, un gruppo all'opposizione. Lo stesso presidente Bongo, per ammansire i suoi sostenitori, ha ordinato che l'autopsia venga eseguita da un ampio collegio peritale, scelto fra i clinici più noti del Paese. La collera PARIGI V) M NI LLJ ce dei sostenitori, tuttavia, era già esplosa. In centinaia hanno appiccato il fuoco all'albergo e a un cinema vicino. Poi sono cominciati i saccheggi nelle strade del centro. La particolare conformazione di Port Gentil città lagunare, unita alla terraferma da una sola via di terra ha favorito gli insorti, divenuti presto unici padroni della situazione. Esercito e polizia hanno tentato di far giungere truppe via acqua, ma senza successo. Al culmine degli scontri, gli antigovernativi hanno preso in consegna nella sua abitazione il console francese Jean Duffau, trattenendolo sino alle prime ore di ieri. Volevano indurre il Presidente a dimettersi. Nuovo sequestro nel pomeriggio: armi in pugno sette francesi, un britannico e un gabonese, tutti dipendenti Elf Aquitaine o Shell, hanno dovuto seguire i loro rapitori. Rilascio in serata. A Libreville continuano a divampare roghi dolosi. Gli oppositori attaccano soprattutto uffici governativi e beni presidenziali. Le Forze Armate, per il momento, non sparano sulla folla, limitandosi a contenere gli assalti. Bongo, dopo un lungo Consiglio dei ministri, pare voler tentare la via del dialogo, ma ieri notte scontri venivano segnalati anche in centri minori: ormai tutto il Paese è virtualmente coinvolto. Bongo, infatti, al potere da ben 23 anni, ha fatto dell'amicizia con Mitterrand una pietra miliare nella sua politica. Parigi lo ripaga investendo miliardi nella ricerca e lo sfruttamento petrolifero, massima risorsa nazionale. Enrico Benedetto QU