Scala mobile la proroga cade di Emilio Pucci

Scala mobile/ la proroga cade Scala mobile/ la proroga cade Battaglia dà l'annuncio, il sindacato protesta ROMA. Svaniscono i timori di una nuova guerra sulla scala mobile. A far cadere le residue «tentazioni» degli imprenditóri per una disdetta dell'accordo con i sindacati entro giugno, è stato il ministro dell'Industria, il repubblicano Adolfo Battaglia, con un annuncio a sorpresa, fatto ieri all'assemblea della Confindustria. Il governo abbandonerà al suo destino il progetto di prorogare per legge il meccanismo della contingenza. E con questo impegno, Battaglia ha fatto altre due importanti promesse: il varo oggi stesso del disegno di legge per una permanente e strutturale fiscalizzazione degli oneri sociali e una possibile riforma della contestata legge sulle piccole imprese, che, appena approvata, ha evitato il ricorso al referendum. L'intervento di Battaglia è stato accolto con entusiasmo dagli industriali che ora non pensano più alla disdetta della scala mobile, ma ha scatenato le ire del ministro del Lavoro, il de Carlo Donat-Cattin, e dei sindacati («Battaglia parla come un presidente della Confindustria degli Anni 50», ha osservato Franco Marini, segreta- Il consiglio nazionale approva la linea del segretario contro il chiacchierato leader siciliano rio generale della Cisl). Donat-Cattin ha lasciato la sala, dell'assemblea prima del discorso del suo collega eli governo. Ma, appena informato, ha giudicato «prematuro e pericoloso» parlare oggi di riforma della legge che regola i licenziamenti nelle piccole imprese. «Si tratta - ha aggiunto polemicamente Donat-Cattin - di un'idea personale del ministro Battaglia. Invece, è opportuno sperimentare prima la legge. Fra l'altro, bisogna ancora attendere un giudizio della Corte di Cassazione sulla materia». Il ministro del Lavoro ha invece dato atto a Pininfarina di aver ricordato un solenne impegno del governo, quello di presentare entro la fine di maggio un disegno organico di abbattimento dei contributi sociali per 14-15 punti da attuare in un certo numero di anni. «Finora purtroppo siamo fermi al dispositivo che presenterò oggi al Consiglio dei ministri: la fiscalizzazione di meno di 200 miliardi per il secondo semestre dell'anno. E' solo un primo piccolo passo». La posizione di Donat-Cattin non è piaciuta a Battaglia che ha replicato riferendo di aver 6• 7 vS"»t^ax« SS »<!.•: 'S'-.."-"' d il d di 6 7 S»tax« SS »!.: S..concordato il suo discorso direttamente con il presidente deJ-Cqnjjgj^p, Giulio Andresti, Anche il mmistro del Rilanciò, il de Paolo Cirino Pomicino, ha tenuto a precisare che le posizioni espresse da Battaglia sono quelle del governo. La questione rischia comunque di trasformarsi in una nuova grana politica, alimentata anche dalle polemiche sindacali. Marini ha bollato l'intervento di Battaglia come un discorso di retroguardia e «non certo degno di un ministro della Repubblica. Certi ministri a volte parlano senza sapere di cosa parlano. A Battaglia vorrei chiedere se, rinnovati i contratti del pubblico impiego, intende mettere in discussione solo la scala mobile per i lavoratori dell'industria privata. Non è questa la strada. Fatti i contratti, potremo discutere di struttura del salario». Marini ha poi definito «scandalosa» l'opera di disinformazione che si sta compiendo ai danni dell'opinione pubblica sulle conseguenze della legge che regola i licenziamenti nelle piccole e medie imprese. «Non è vero che c'è stata l'estensione dello statuto dei lavoratori a tutti ì tipi di azienda, ma sono stati solo limitati i licenzia- cenziare e in pratica obbligata ad un risarcimento che va da 2 a 6 mensilità. Questo sarebbe vincolare la libertà delle imprese?». , Giorgio Benvenuto, segretario generale della Uil, non si è stupito più di tanto alle dichiarazioni di Battaglia, perché «non è la prima volta che le fa, né sarà l'ultima. Mi piacerebbe, però, vederlo più impegnato a risolvere questioni attinenti l'esercizio delle sue competenze». Sergio Cofferati, segretario confederale della Cgil, rincara la dose: «La Confindustria bussa, il governo risponde. La posizione di Battaglia, espressa anche à nome del governo, è grave perché foriera di equivoci e perché fornisce alla Confindustria strumenti per condizionare la stagione dei rinnovi dei contratti.di lavoro». La guerra sulla scala mobile non ci sarà, ma c'è il pericolo di uno scontro governo-sindacati, con sullo sfondo un progressivo peggioramento delle relazioni industriali. Emilio Pucci

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