Banche lottizzazione a metà di Mario Deaglio

Demitiani al Credit, andreottiani al Monte dei Paschi, tecnici alla Comit Demitiani al Credit, andreottiani al Monte dei Paschi, tecnici alla Comit Banche, lottizzazione a metà Rondelli: nessuna garanzia, me ne vado L'EUROPA COSI' S'ALLONTANA GLI uomini che guideranno le banche e le imprese pubbliche nei prossimi tre anni avranno davanti a loro un compito molto diverso da quello del passato. Il ruolo e il peso che spetteranno alle banche italiane e a una gran parte dell'industria italiana nell'Europa integrata che prende forma, mese dopo mese, a colpi di fusioni e di accordi internazionali, dipenderanno soprattutto dalla loro azione. Saranno loro a prendere decisioni-chiave relative ad alleanze, privatizzazioni, ristrutturazioni; dovranno far morire il sistema protetto e sussidiato che li ha espressi e che ha permesso il perpetuarsi nelle Partecipazioni Statali di situazioni di scarsa efficienza, non più tollerabili nel nuovo ambiente imprenditoriale europeo. Per questi motivi, i nuovi «vertici» del settore pubblico, e soprattutto i banchieri pubblici, non potranno «godersi» presidenze e direzioni generali, né avere un occhio di troppo riguardo per i politici o i protetti dei politici, pena la possibilità di essere spazzati via dai loro mercati, fino a ieri inattaccabili e oggi aperti alla concorrenza, insidiati da avversari agguerriti, italiani ma soprattutto stranieri. La «stagione delle nomine», iniziata ieri con il comunicato dell'Iri e l'assemblea del Credito Italiano che ha rinnovato le cariche di questa grande banca pubblica, è, quindi, molto più di un ennesimo scontro di potere. E' molto dubbio che il mondo politico, al cui massimo livello, in definitiva, compete di scegliere i nuovi dirigenti, si sia reso ben conto di questo salto di qualità. Esso sembra muoversi in maniera incerta per due Mario Deaglio CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA Scontro al Consiglio na ROMA.. Svolta decisiva nella complessa partita delle nomine. Ieri il comitato di presidenza dell'Ili ha dato il via libera ai nuovi incarichi ai vertici delle più importanti banche di interesse nazionale. Alla Banca Commerciale è stato designato come presidente Sergio Siglienti mentre amministratore del Credito Italiano è da ieri Piero Barucci, presidente dell'Ani (l'associazione bancaria italiana) e del Monte dei Paschi. Escono di scena Enrico Braggiotti e Lucio Rondelli, che ha rinunciato, per mancanza di garanzie, alla vicepresidenza del Credit. Si è trattato, in sintesi, di una lottizzazione a metà. Alla Comit ha prevalso il criterio delle nomine interne. Al fianco di Siglienti diventa amministratore delegato Luigi Fausti, proveniente dai ranghi interni (ma simpatizzante psi) e la vicepresidenza tocca a Camillo Ferrari, banchiere de. Al Credit, invece, prevalgono gli esterni: Barucci, demitiano, è affiancato alla vicepresidenza addirittura da Enrico De Mita, fratello di Ciriaco e da Arrigo Gattai, socialista, presidente del Coni. Va rilevato che, con l'uscita di Barucci dal Monte Paschi, si apre la via per la promozione di un andreottiano di ferro, Alberto Brandani e si spiana la strada per la soluzione di altre nomine: dalla giunta Eni, ai vertici dell'Efim, di Alitarla e Stet. Socialisti e de non hanno nascosto la soddisfazione per le decisioni di Nobili che ha designato consiglieri in arrivo dall'industria (Alberto Falck) dalla piccola industria (Paolo Castaldi) e, per la prima volta, due donne: Giovanna Rocchi (industriale al Credit) e Letizia Moratti (assicurazioni, alla Comit). Meno contenti i piccoli azionisti del Credit che ieri hanno disertato in massa la votazione dell'assemblea a Genova contestando l'accantonamento di Rondelli. SERVIZI A PAGINA 13 IN SOCIETÀ' * CULTURA Banca Commerciale così arrivò Mattioli di Sandro Gerbi ROMA. I Cobas puntano, ora, a bloccare o comunque a paralizzare treni ed aerei proprio alla vigilia dei mondiali di calcio. Ieri sera il coordinamento dei macchinisti delle ferrovie e i controllori di volo aderenti alla Lieta hanno diramato un nutrito bollettino di guerra, proprio mentre il ministro dei Trasporti Bernini annunciava una nuova raffica di precettazioni per il personale viaggiante e alla Camera veniva approvata la legge che disciplina lo sciopero nei servizi pubblici essenziali (col voto contrario di pri e pli). I macchinisti, al termine di una assemblea rovente, hanno deciso di sospendere il lavoro dalle 14 del 6 giugno alla stessa ora del 7. Gli uomini radar hanno deliberato di fermare i voli nazionali dalle 14 alle 20 dei giorni 4, 5 e 6 giugno, dopo aver confermato le astensioni già in calendario per domani e domenica per le quali ieri sera è scattato il divieto di sciopero. E' evidente che, anche per motivi di ordine pubblico, il ministro dovrà ricorrere" ancora all'arma della precettazione per evitare la paralisi dei due

Luoghi citati: Europa, Genova, Roma