Orlando replica Cossiga non ce l'ha soltanto con me

Orlando replica Orlando replica Cossiga non ce l'ha soltanto con me ROMA. «Sono tranquillo, quando i magistrati o la commissione antimafia mi chiameranno, avrò certamente qualcosa da dire». Leoluca Orlando è chiuso nell'ufficio della sua segreteria privata di via Villafranca, nel cuore di Palermo, dove per tutto il pomeriggio ha avuto incontri e telefonate. Appena ha conosciuto il contenuto del comunicato del Quirinale ha dettato alle agenzie una brevissima dichiarazione. «Quello di Cossiga - dice Orlando - è un intervento autorevolissimo, che dà risposta forte a tante amarezze per tanti delitti impuniti, che esorta tutti noi a un sempre più incisivo e coerente impegno di lotta alla mafia e alle sue intollerabili infiltrazioni. Esce rafforzata la speranza di quanti credono possibile battere la criminalità organizzata». Per l'ex sindaco, insomma, le dichiarazioni di Cossiga non vanno lette contro di lui. «L'effetto di tutto questo terremoto è terribilmente positivo - spiega Orlando al telefono -. Non c'era mai stato un richiamo così forte di impegno di lotta alla mafia da parte del capo dello Stato- Noi a Palermo abbiamo assistito a tanti morti ammazzati senza che arrivassero mai appelli così forti al ministro della Giustizia perché faccia le ispezioni, al ministro dell'Interno perché la sua azione sia più proficua, al Csm perché faccia il suo dovere, alla commis¬ sione amtimafia perché modifichi'la legge». E l'appello ad Orlando affinché assicuri collaborazione «per accertare la specificità delle accuse e critiche mosse alla magistratura»? «Quella è la prova che Cossiga non ce l'ha con me», replica immediatamente l'ex sindaco. «Il Presidente della Repubblica mi ha rivolto un appello politico, non uno giudiziario che qualcuno può leggere nell'invito ai procuratori di valutare la rilevanza penale di certe accuse. Io non sono l'indiziato, non si dice ad un delinquente «per favore, non commettere più reati». Orlando prende spunto dalle parole stesse di Cossiga per organizzare la sua autodifesa. Ma quando il Presidente della Repubblica parla di «confusione, strumentalizzazione ed inquinamento portato talvolta ai limiti dell'irresponsabilità» che si è creato a Palermo, non ce l'ha forse con l'ultima polemica scatenata dalle dichiarazioni di Orlando a Samarcanda una settimana fa? «Ma niente affatto, a Palermo ci sono anche i corvi, gli anonimi, il palazzo dei veleni...». Nel comunicato del Quirinale ci sono tanti passaggi che si possono leggere come una smentita dell'allarme lanciato da Orlando. Ma lui, l'ex sindaco, continua a negare. Per esempio, il Capo dello Stato dice di «non avere elementi per ►♦♦♦»♦ ritenere che sulla mancata definizione dei processi abbiano influito fatti estranei all'indipendenza di giudizio dei magistrati...». Orlando smette di ascoltare la lettura del comunicato, e insorge: «Ma le cose che ho detto io sono fatti. Non è un fatto che ci sono istruttorie aperte da undici anni e che non si chiudono? Non è un fatto che alcuni pentiti hanno dichiarato di non voler parlare dei rapporti tra mafia e politica?». Già, ma dalla rapida indagine fatta da Cossiga sembra che non sia un fatto - come sostiene Orlando - che nei cassetti del Palazzo di giustizia ce n'è abbastanza per fare chiarezza. «Possono dire che non ci sono prove replica l'ex sindaco - ma non che non ci siano nomi, indizi, memoriali. Sul memoriale Insalaco che accertamenti sono stati fatti? Che noi cassetti c'è qualche cosa, lo sappiamo tutti, io per primo...». Leoluca Orlando, quindi, non fa un passo indietro. «Purtroppo se non ci fossero state le mie dichiarazioni, non si sarebbe verificato quello che è accaduto. Il fatto grave è stato il delitto Bonsignore, ma la reazione forte non l'ha determinata il delitto, è venuta dopo le mie dichiarazioni. Un omicidio che si stava avviando a essere sepolto nel silenzio ha ricevuto una risposta enorme, che non c'era mai stata nel passato». bil Jgio. bia.l ♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦»♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦»♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦

Persone citate: Bonsignore, Cossiga, Insalaco, Leoluca Orlando

Luoghi citati: Palermo, Roma, Samarcanda