I 3 presidenti baltici «Spiacevole l'incontro col capo del Cremlino» di E. S.

I 3 presidenti baltici «Spiacevole l'incontro col capo del Cremlino» Indipendenza, Mosca tiene duro I 3 presidenti baltici «Spiacevole l'incontro col capo del Cremlino» MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «E' stato un incontro spiacevole per tutti». Così il presidente del Parlamento estone, Arnold Ruutel, ha commentato i 20 minuti passati ieri con Michail Gorbaciov insieme al presidente lettone, Anatolijs Gorbunovs. «Tanto Mosca che i Paesi baltici hanno un reale desiderio di avviare discussioni, ma il capo del Cremlino ci ha confermato che, prima, le dichiarazioni d'indipendenza devono essere annullate o sospese». Il copione si ripete. Gorbaciov, quattro giorni fa, aveva ricevuto la signora Prunskiene, premier del governo lituano, e al gesto di cortesia aveva unito la stessa fermezza nelle richieste. E la posizione di Mosca non è cambiata. Arnold Ruutel e Anatolijs Gorbunovs erano arrivati al Cremlino per partecipare alla riunione del Consiglio federale, uno dei nuovi organismi che affiancano il Presidente dell'Urss e che è composto dai presidenti delle 15 Repubbliche dell'Unione. Il presidente lituano, Vytautas Landsbergis, è rimasto a Vilnius, come aveva fatto anche in occasione della prima riunione del Consiglio federale, per sottolineare che la Lituania è ormai uno Stato sovrano. Ma anche se i leader di Estonia e Lettonia - con la loro presenza nel Consiglio - hanno dimostrato un approccio più moderato all'indipendenza, non hanno per questo convinto Gorbaciov a concessioni speciali. Per il capo del Cremlino, l'unica soluzione possibile alla crisi del Baltico è l'applicazione della nuova legge sulla secessione dall'Urss. Le tre Repubbliche possono uscire dall'Unione, ma devono rispettare le norme fissate nella Costituzione sovietica: le loro dichiarazioni d'indipendenza sono «pezzi di carta» senza alcun valore. Peggio, sono provocazioni che Mosca non può e non vuole accettare per evitare di creare precedenti pericolosi. E' la sindrome del domino. La situazione, così, resta in stallo. E non soltanto con Estonia e Lettonia. Il Parlamento della Lituania non ha ancora deciso la sua risposta al Cremlino. Ieri ha espresso la sua opinione il governo di Vilnius ed è un'opinione negativa sul blocco della dichiarazione d'indipendenza dell'I 1 marzo scorso. La parole spetta, però, ai deputati e il loro voto è atteso per oggi o domani su una proposta che circola già e che dovrebbe rappresentare un nuovo tentativo di compromesso. Il Parlamento sarebbe pronto a sospendere «l'applicazione delle decisioni dell'I 1 marzo». E' una formula che concede qualche cosa di più al Cremlino: finora Vilnius ipotizzava di sospendere «gli effetti» e non «l'applicazione» dell'indipendenza. Ma che ha poche possibilità di soddisfare Mosca. [e. s.]

Persone citate: Anatolijs Gorbunovs, Arnold Ruutel, Gorbaciov, Michail Gorbaciov, Prunskiene, Vytautas Landsbergis