CHE ROMPICOLLO!

CHE ROMPICOLLO! CINEMA CHE ROMPICOLLO! Al Massimo una personale del comico Buster Keaton OLTO prima di Mei Brooks e della sua personale storia del mondo, un altro strano personaggio proponeva una rievocazione di grandi avvenimenti storici e contemporanei, all'insegna dell'anacronismo e della sua innata capacità di creare confusione con ogni oggetto, ogni persona e ogni situazione con cui veniva in contatto. Siccome non si era • : no ancora spente le polemiche ! riguardanti «Intolerancc», il capolavoro di David Wark Griffith (siamo infatti nel 1923. e «Intolerance» era del 1917), il nostro comico decide di farne una parodia, alternando gli episodi remoti con quelli moderni e contemporanei e rendendo caricaturali alcuni elementi di recitazione. Stiamo parlando di «L'amore attraverso i secoli (The Three Ages)». primo lungometraggio diretto dal giovane comico Joseph Francis Keaton. più noto col soprannome Buster (cioè Rompicollo) che gli era stato subito assegnato, pare dal mago Houdini per la grande capacita di interpretare sequenze acrobatiche. affrontando sprezzante ogni rischio A Buster Keaton il Museo del Cinema dedica in questi giorni una personale, che ripropone fino al 20 maggio, nella Sala 3 del Massimo, i lavori del suo periodo «d'oro» ossia degli Anni traU'20e il'29. Buster Keaton. come quasi tutti i comici americani degli anni d'oro del cinema muto, aveva impostato la comicità sulla velocità e sugli scatenati inseguimenti dei poliziotti noti come Keystone Cops e sul fascino delle Bathing Beauties. cioè le bellezze al bagno. In particolare. Keaton è stato dal 1917 al 1920 la spalla fissa di Fatty, il popolare ciccione Roscoe Arbuckle che all'epoca era uno degli attori piU famosi del mondo ma che fu seppellito da uno scandalo riguardante la moralità della sua vita privata («ila vicenda è stato anche dedicato un film. «Party selvaggio», diretto da James Ivory). Successivamente Keaton diventa a sua volta protagonista, precisando subito le caratteristiche del suo personaggio nel cortometraggio «One Week», storia di un regalo di nozze consistente in una casa prefabbricata le cui casse sono state numerate in modo sbagliato da un perfido vicino. E' un cortometraggio divertente, ma soprattutto è una specie di riassunto di quella che sarà la comicità di Buster Keaton, fondata soprat- tutto sul suo restare impassibile nei confronti delle sciagure che lo circondano. O meglio: Keaton è generoso, cerca sempre di modificare le situazioni e di raddrizzare i torti, ma i suoi sforzi sono spesso inadeguati, e proprio da ciò scaturisce irresistibile il divertimento. Così avviene ad esempio in «The General (Come vinsi la guerra!», quando Keaton deve far andare a tutto vapore la locomotiva e si attarda a litigare con la ragazza a causa dei pezzi di legna piccoli e inadeguati alla bisogna; oppure in «Our Ospitality (Accidenti, che ospitalità)», un western impostato sulla faida tra due famiglie che vede Keaton imbrigliato dalle mille regole assurde che regolano la vita della rissosa famiglia Canfield. Come è noto, la comicità di Buster Keaton, eterea e surreale, è irrimediabilmente legata al periodo del cinema muto. All'avvento del sonoro, Keaton è la vittima più illustre del nuovo modo di fare il cinema, e la sua popolarità subisce un immediato tracollo. L'emarginazione dal grande cinema (Keaton si riduce a fare la spalla ad altri comici, oppure a interpretare cortometraggi che sono la parodia delle vecchie comiche) si accompagna al dramma dell'alcolismo, a causa del quale l'attore viene in più riprese ricoverato in clinica psichiatrica. Al cinema tornerà solo con alcune folgoranti partecipazioni, in «Viale del tramonto» o in «Luci della ribalta»; Samuel Beckett e Alan Schneider lo chiameranno ad interpretare «Film», ma la sua prestazione più curiosa è a quella a fianco dei due comici dialettali Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, nel Film di Luigi Scattini «Due marines e un generale». Stefano Della Casa Sopra di liustvr Ktftfon Stillo l alena < ,tiliii< i