«Tutta Firenze in rivolta per Baggio»

Il questore accusa: i teppisti non erano isolati, dalle finestre piovevano vasi sulla polizia Il questore accusa: i teppisti non erano isolati, dalle finestre piovevano vasi sulla polizia 1 «Tutta Firenze in rivolta per Saggio» Guerriglia fino alle tre di ieri notte Cinquanta feriti, quindici arresti FIRENZE DAL NOSTRO INVÌÀTO Nella notic, urlano ancora le sirene. Firenze pare senza pace da quando Baggio è andato via, quasi sconvolta dalla sua ira, dal suo furore cieco. Cassonetti bruciati, semafori divelti, auto distrutte, cinquanta feriti e contusi. 15 arresti e 54 fermati, vasi gettati dalle finestre contro i poliziotti. Coverciano as sediata per alcune ore, il centro stampa del Comunale assaltato, qualche danno e lampi di fiamme. Sfilano i pullman, con i turisti allibiti. Sabato comincia cosi: l'odore dei lacrimogeni, le ambulanze che si rincorrono, le luci offuscate dai bollori della rivolta, le pattuglie dei carabinieri sparse nelle piazze e nelle vie. Roberto Baggio, putto nello del calcio italiano e gioiello della Fioren lina, se n'è andato via da Firenze, ha (Innato per l'odiata Juventus. E ora. nella città che si ribella, qualcuno comincia a non credergli più La notte pas sa fra i clamori e gli assedi, e grappoli di giovani irrompono ancne nella quiete di Governa no, dov'è radunata la nazìona le. al grido di «Baggio venduto». * Baggio ritira la firma» Sassaie, lancio di bottiglie, semafori divelti. Quattro fermi, ragazzi bardati da guerriglia, » mi tanto di spranghe e mazze Solo a!le tre toma la calma Eppur»:, non pare una violenza isolala questa che va all'assalto della lamiglia Pomello, gli ulti mi padroni della Fiorentina, cosi odiati dalla (olla disperala dei tifosi In mille sono scem per le strade, ma la protesta dev'essere davvero di tutta la città, come insinua nemmeno troppo velatamente il questore Filippo Fiore!li. «Ci sono stati molti .-pisods di complicità foheia e carabinieri caricavano i mani festanti e dalle finestre di alcu ne case di piazza Savonarola o di viale Matteotti la gente lan clava vasi da fiori e pietre sugli uomini delle forze dell'ordine» In questo clima, quasi irrea le. dì violenza cruda e di amore tradito, non c'e spazio per un mimmo di distacco dagli avvenimenti C'è il giornalista che riesce a intervistare Giancarlo Marocchì. mezzala della Juve, peritino con disperazione: «Ma quando batterà davvero bianconero il cuore di Baggio?» E Malocchi, altrettanto serio: ♦ Bah. non so, ci vorrà tempo per ambientarsi Firenze è una bella citta..». Un altro gli chie de: «Hai abbraccialo Baggio? Gli hai fatto scnttre l'affetto dei nuovi compagni di squadra?». C'è un altro giornalista di un grande quotidiano che con la voce tremante apostrofa Clau dio Fornello, mentre infuriano gli scontri: «Le sue bugie sono ferite ancora sanguinanti nei nostri cuori. .». C'è Puntello che ingenuamente chiede aiuto proprio ai giornalisti: «Ci minacciano. A me non danno fastidio, ma se potete darci una mano...». C'è Baggio che sem¬ bra quasi piangere quando si affaccia nei corridoi di Coverciano, e i cronisti lo tempestano con incredibile convinzione: «Stamattina l'Avvocato ti ha svegliato alle sei?». E c'è pure l'onorevole Antonio Matarrcse, presidente della Federcalcio, che deve proteggere a tutti i costi l'Italia alle porte dei Mondiali: «Ci sono tanti giornalisti stranieri. E hanno fatto solo domande di ammirazione per il nostro calcio. Mai nessuna critica. Non dobbiamo sprecare quest'immagine stupenda che tutti insieme ci siamo creati». Complimenti. L'altra faccia dell'immagine stupenda è sotto gli occhi di tutti. Si cammina fra schegge di vetro, auto distrutte, scritte sui muri: «Puntello devi morire», «Uccidere i Puntello non è reato», «A morte i Pomello». Ma davvero si può impazzire cosi, tutti insieme, per un calciatore? Francesco Graziali), allenatore uscente della squadra viola, cerca di spiegare: «Baggio è uno di quei giocatori che aiutano h sognare. E ce n'è bisogno E' importante sognare». E anche la vecchietta un po' adunca che guarda senza allibire gruzzoli di ragazzi cantare davanti alla casa dei Puntello «Tulle le sere, verremo tutte le sere», ha parole dolci e materne «Baggio ha due occhi bellis simi e vivaci, e porta il numero dieci come Antognoni, e come Antognoni s'è spaccato le gambe e noi l'abbiamo aspettato come si fa con un figliolo sfortunato che si ama più degli altri». Adesso che il figliolo ha accettato di andarsene, l'ira non pare quietarsi. Da una parte c'è Baggio ancora lì, a Coverciano, con gli altri giocatori della nazionale. E dall'altra ci sono i Pontello che non vogliono mollare la Fiorentina. Ieri pomeriggio, la contestazione è continuata durante gli allenamenti degli azzurri. Cori, contro gli juventini: «Baggio, senti che puzza, senti che puzza». E cori di speranza, o di minaccia: «Ritira la firma, Baggio ritira la firma». Contro i Pomello, dopo la grande sarabanda, nel pomeriggio invece non è successo niente. Il sindaco, Giorgio Morales. socialista, ò intervenuto con parole di condanna: «Poche decine di teppisti non possono compromettere l'immagine di Firenze, che è una città di grande civiltà e non ha niente a che fare con la violenza di pochi». Tutto a posto, allora? Situazione sotto controllo, dice il questore Fiorello. Peccato, però Peccato, dice, «che la gente ci chiamava bastardi. l.a popolazione non solo non ci ha aiutato, ma ci ha trattato come nemici, ci ha offesi. Peccato». Pierangelo Sa pegno Un momento degli scontri a Firenze tra polizia c ultra [FOTO AI>]

Luoghi citati: Coverciano, Firenze, Italia