Polemiche «I cacciatori lasciano il pci»

Polemiche Polemiche «I cacciatori lasciano il pei» ROMA. E tre. Dopo Vescntini e Ada Becchi, oggi è la poltrona del ministro ombra per l'ambiente, Chicco Testa, a vacillare. A chiederne le dimissioni, in una lettera indirizzala al comitato centrale, sono i rappresentanti dei cacciatori comunisti, venuti da tutta Italia per prete stare contro il tradimento del partito Una protesta che, nella piccola sezione di Trastevere, a Roma, si è pian piano trasformata in una rivolta che non ha risparmiato neppure grossi nomi rome Fabio Mussi e Massi mo D'Alema. Il partito non ha sostenuto a fondo la riforma della caccia alla quale la base comunista aveva creduto accusano i dingen ti nazionali e locali targali pei delle principali associazioni venatorie che spesso ricoprono anche cariche politiche E oggi sostiene il fronte dei cacciatori il pei strizza l'occhio ai Verdi e pretende di chiamare a raccolta il popolo comunista per din- ri al referendum Una consultazione che i cacciatori non han no mai digerito e che ora. a di • spetto delle direttive dei vertici del partito, propongono aperta mente di sabotare «Abbiamo finalmente capito che le brache al mondo non si possono più mettere Allora perchè metterle ai caccÌMOftl» chiede polemico, alla fine della movimentata assemblea, il se natore fiorentino Ev ansio Sgherri, cacciatore da sempre, del direttivo della, pettinacela. I associazione venatoria ade rente al Coni che cunta più di 8O0 mila iscrivii «Allora cun tinua diciamo pure eh* l'imi bra di questo ministro non ci rappresenta Diciamo che se il panilo pretende che si voti M non solo sbaglia ma rischia il masochismo». Delusione e risentimento so no profondi «Ci avevano convinti che il referendum era un bene perché avrebbe stimolato il Parlamento a fare una legge» lamenta Umberto Sarti, assessore alla provincia di Temi «Adesso cosa andiamo a raccontare?» «Perché la gente non vada a votare inventerò qual siasi cosa, fosse anche una sagra della bistecca» grida Lam Beno Palazzeschi, consigliere provinciale di Arezzo. Sono venuti anche da regioni rosse, dove il calo del panilo alle elezioni viene attribuito in gran pane all'ambiguità sulla caccia. «Abbiamo perso Spoleto e Piombino e Mussi ci ha dato una mano a perderle - conclude Nedo Barzanti. parlamentare e abbiamo dovuto sopportare che l'Unità chiamasse i cacciatori specie in via d'estinzione». Maria Grazia Bruzzona 7 maggio 1990 è stata di 561.282 copie

Luoghi citati: Arezzo, Italia, Piombino, Roma, Spoleto