Caccia i partiti gettano la spugna di Francesco Grignetti

E' impossibile varare una legge in tempo utile per evitare i referendum del 3 giugno E' impossibile varare una legge in tempo utile per evitare i referendum del 3 giugno Caccia, i partiti gettano la spugna Le associazioni venatorie: non votiamo Partiti incerti, il governo resta diviso ROMA. I partiti alzano bandiera bianca: non c'è più tempo per varare nuove leggi su caccia e pesticidi. Si va dunque ai referendum del 3 giugno. Lunedì prossimo, poi, l'ufficio centrale della Cassazione si pronuncerà sul terzo referendum - quello che voleva estendere lo Statuto dei lavoratori alle piccole imprese - e presumibilmente lo riterrà superato visto che il Parlamento ha modificato nei giorni scorsi la regolamentazione dei licenziamenti. Saranno quindi due i referendum su cui gli italiani dovranno pronunciarsi, e tre le schede: una per vietare drasticamente l'uso di pesticidi in agricoltura; due sulla caccia: per abrogare l'ingresso libero delle «doppiette» nei fondi privati e per vietare la caccia a tutte le specie animali. Il grande scontro tra i Verdi e i «partiti» delle doppiette e dei contadini è alle porte. E non ci sarà la mediazione politicoparlamentare dei partiti. Anzi, i partiti maggiori non sanno bene che pesci prendere. Sulla caccia avevano messo a punto una bozza di legge, ma, come s'è visto l'altro giorno, un compromesso tra Verdi e lobby dei cacciatori era ancora troppo lontano: si sarebbe votato ugualmente, ma in un clima di rissa parlamentare. Ieri mattina, quindi, convinti che sarebbe stato inutile ogni tour de force parlamentare, hanno praticamente deciso di rinviare tutto al dopo-referendum. «Non è una resa ai Verdi - sostiene ora il presidente dei deputati de, Enzo Scotti - ma una soluzione tecnica: pensiamo già al dopo referendum, quando si dovrà fare la legge e ogni ostruzionismo sarà vanificato dal regolamento». Ma di resa, in pratica, si è trattato. Davanti agli oltre 7000 emendamenti presentati dai Verdi, e con la certezza matematica di non farcela, anche la lotti ha allargato le braccia. Molti emendamenti dei Verdi cadranno - avrebbe detto ai capigruppo - se attendiamo il voto del 3 giugno. E infatti Laura Cima, esponente del «Sole che ride», ha già annunciato: «Siamo disponibili a ritirarne parte». I cacciatori si preparano a una campagna pro-astensionismo. «L'astensione è la nostra strategia - scrive in una lettera ai suoi simpatizzanti Giacomo Rosini, deputato de e presidente della Federcaccia -, vale più di un no». Analogo è il parere espresso dall'Arcicaccia, di cui è presidente il senatore comunista Carlo Fermariello. E forse anche i partiti, segretamente, sperano che l'astensionismo vanifichi i referendum: secondo le Manifestazione dei Verdi davanti alla Camera in favore del referendum nonne costituzionali, infatti, si procederà allo spoglio delle schede soltanto se avrà votato la metà più uno degli aventi diritto. Il fatto è che regna la massima confusione, nella maggioranza e nell'opposizione. In tema di caccia, è diviso il governo: il ministro dell'Agricoltura Calogero Marmino !dc) ha litigato con il collega dell'Ambiente Giorgio Ruffolo (psil che aveva annunciato «suoi» emendamenti in senso restrittivo. 1 liberali, poi. chiederanno «prò fonde modifiche per una caccia regolamentata in maniera rigo¬ rosa» e faranno campagna per il «sì» almeno sull'accesso ai fondi privati. Anche i socialdemocratici sono «soddisfatti» perche si va al referendum E' spaccato il mondo agricolo: la Coldiretti, secondo il suo vicepresidente Francesco Bruni, de, è a favore del testo preparalo dalla commissione, la Confagncoltura è contraria, almeno per quanto riguarda l'accesso dei cacciatori ai fondi. Ed è in crisi il pei. dilanialo ira cacciatori rossi e ambientalisti rosso verdi Le tensioni si sono riversate anche a Botteghe Oscure, dov'era in corso il Co¬ mitato centrale Un primo documento, a firma di Occhetto, Ingrao e Mussi, chiedeva una decisa campagna per il «si» Al termine di due giorni di dibattito, però, il testo è radicalmente cambiato: «La consultazione referendana attribuisce impor tanza primaria alle scelte di carattere individuale Ciò è particolarmente vero in questo caso». L'orientamento sulla «difesa dell'ambiente, della fauna e della salute dei cittadini» deciso al congresso è finito in fondo al testo Francesco Grignetti

Luoghi citati: Roma