Il Giro d'Italia pedala in salita
Il Giro d'Italia pedala in salita CICLISMO Oggi punzonatura a Bari, domani il via Il Giro d'Italia pedala in salita Oliando l'ultimo gregario del1 ultima tappa del ?3° Giro d'I tana avrà chiatto ai suoi tendini I ultimo colpo di pedale man charanno poco più di quaran tOU ore ai campionati del mondo di caino Vinti e vincitori della corsa rosa verranno allora inghiottiti dal pallone ìncombenu come da un imtnenfto buri, neri, feste, lacrimr. sorrisi e polemiche si smorzeranno dirutnxi al fragore del Grande Evanto •- tederanno il passo ai proclami di Maradona. ma ani in a quelli di sconosciuti terzini sudcoreani 0 egiziani » Ionie un signorotto dispotiC0 il Mondiale italiano sotto mette il Giro al rango di vassal lo. incaricandolo di intrattenere il pubblico in queste settimane di vigilia, alla stregua di quelle «band» che nei concerti rock occupano il palcoscenico Ul attesa dell'arrivo della «star» Ciao, l'omino simbolo e un po' anche incubo di Italia '90. accompagnerà la processione delle biciclette lungo i 3464 chilometri del tracciato suddiviso in venti tappe, dcle gherà domani il presidente della Federcalcio Antonio Matarrese (assistito dal segretario Petrucci) ad inaugurare la corsa nella natia Bari, ansimerà sulle salite del Vesuvio, di Vallombrosa e Monte Sacro, del Pordoi e dell'Aprica, schizzerà nella cronometro di Cuneo che forse darà la sgrullala decisiva alla classifica, approderà stremato al Castello Sforzesco di Milano, dove a consegnare la maglia rosa dovrebbe esserci una «miss tappa» d'eccezione, anche se di gamba non molto lunga: Diego Maradona, due giorni dopo in campo a San Siro per il battesimo del Mondiale. Non c'è scampo per chi volesse far finta di dimenticare: Italia '90 sarà una condanna quotidiana, un'unità di misura, col traguardo «volante» fissato al novantesimo chilometro di ogni tappa, lunghezza fatidica e obbligata anche per il circuito disegnato fra i viali di Milano che concluderà la folle fatica di 198 corridori, 1575 «carovanieri» e 222 giornalisti accreditati. Un destino paradossale rischia di regalare al Giro una delle sue edizioni più entusiasmanti proprio nella stagione in cui la corsa deve indossare la livrea del pallone. Quanto di meglio il mondo che pedala può oggi offrire ai suoi estimatori sta convergendo su Bari, doVe domattina si apriranno le ostilità con un'innocua crono-pas¬ serella di nove le dagli1) chilo metri Laurent Fignon difende la sua maglia rosa dai gemelliPanasonic, gli olandesi Rook» e Theunisse. dal connazionale Mollet e dagli italiani Giupponi. l'eterno piazzalo. Bugno e Giovannetti. chiamato ad esse re profeta in patria dopo aver predicato benissimo nella recente Vuelta de Espana La galleria dei piccoli e grandi eroi della fatica non ospita Argen tin. parsimonioso amministratore del suo fiato, ne l'infortunato Fondnest. ma si allunga con i nomi di Chioccioli, Lejar reta. Zimmennann. Contini, degli antichi Visentini e Saronni, del sovietico Konyshev, dell'australiano Anderson e, ultimo non senza un motivo, dell'americano Greg LcMond, che una condizione di forma precaria impedisce di inserire in un elenco di favoriti, anche se basterà la sua sola presenza a rovinare la digestione a Fignon, beffato nel Tour 1989 a pochi chilometri dalla gloria. Massimo GrameiISni
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