Piazza Affari è al massimo, anche i fondi tirano di Valeria Sacchi

Piazza Affari è al massimo, anche i fondi tirano Il mese borsistico chiude al rialzo, ma dall'estero giungono nuove critiche contro i ritardi delle riforme del mercato Piazza Affari è al massimo, anche i fondi tirano Gli stranieri agitano il listino, mancano all'appello i borsini di periferia MILANO. L'ultima seduta del ciclo di maggio non si può dire brillantissima, ma nemmeno senza storia. L'indice Comit ha chiuso a quota 713, con un miglioramento dello 0,46%, e il Mib è ritornato al massimo dell'anno. Il giro d'affari si è risollevato verso i 400 miliardi, si.è chiuso lo scoperto e gli acquisti si sono diretti in modo selettivo su alcuni titoli, come Mediobanca, Ifi, Fisia, Alitalia privilegio, Comit e Italmobiliare. Gli operatori sono ben lontani dal cantare vittoria, ma tale è la loro ansia di vedere scattare in su il listino, che si appellano a ogni indicazione positiva, come appunto la selettività del mercato, e il fatto che alcuni valori siano al centro di interesse anche da parte di investitori esteri. Anche i segnali che vengono dai fondi di investimento sono incoraggianti. Ieri, i nuovi vertici di Assoreti, il presidente Francesco Carbonetti e il segrete rio generale Paolo Santoro, insieme al segretario uscente, Giù eppe Santarsola, hanno illustrato l'eitività del primo trimestre 1990 che, con un'intermediazione che sfiora i 6200 miliardi, ha messo a segno la miglior performance degli ultimi tre anni. «Non facciamo previsioni, e non affermiamo che la raccolta dei fondi torni in maggio positiva. Abbiamo già sbagliato una volta lo scorso agosto. Ma sicuramente esistono elementi di ripresa: febbraio e marzo sono stati vicini al pareggio» ha detto Carbonetti, che è anche presidente di Fideuram; Santorsola ha confermato che «in questi giorni il sistema reti ha raggiunto i 100.000 miliardi di intermediazione». Nell'ambito della raccolta, il risparmio gestito (fondi, gestione patrimoni e conti liquidità) rappresenta il 50%, e una forte spinta è stata registrata anche nel settore dei certificati di deposito. Insomma, i nuovi prodotti hanno consentito di aumentare il giro d'affari, e il sistema reti conferma la sua vitalità, facendo la parte del leone, con 62 società di distribuzione sulle 89 operative. Altro fatto positivo, le reti sono entrate nella nuova legge sulle Sim. L'unica incognita è rappresentata dai fondi lussemburghesi, poiché non è chiaro se, in base alla nuova deregulation valutaria, questi investimenti debbano finire segnalati sulla cartella delle tasse. Del resto, le incertezze e i rinvii che pesano sul mercato mobiliare italiano, sono stati ieri messi in luce dal «Financial Times» che, in un articolo del nuovo corrispondente da Milano, Haig Simonian, dal titolo «Le riforme inseguono la pantera milanese» parla apertamente di «ritardi». Ma non sono solo i ritardi legislativi a preoccupare gli operatori di piazza Affari. Riesce ormai difficile spiegare perché un mercato, che non è gravato da particolari strozzature, ma attraversa un periodo di campagna dividendi non disprezzabile e di risultati societari che denunciano un buon stato di salute, non riesca a scrollarsi di dosso l'apatia. E' vero che sul listino pesano alcune incognite non secondarie, come la vicenda Enimont. Elemento questo di costante depressione: anche ieri Montedison ha perso lo 0,98%, e la joint venture chimica l'I,28%. Altro fattore non incoraggiante è la persistente debolezza della Fiat (-0,20), un titolo che continua ad essere prevalentemente offerto. Anche gli interrogativi legati ai rinnovi dei vertici delle Bin, e in genere tutti i discorsi relativi alle lottizzazioni nelle grandi holding pubbliche, non sono fatti per rincuorare gli investi¬ tori. Ieri, tuttavia, la Comit ha guadagnato l'I,72%, il Credit è salito dello 0,88%. Bene è andata anche Mediobanca (+1,62%), da qualche giorno al centro dell'interesse. Secondo alcuni operatori, qualunque sia la decisione Iri sui vertici Bin, nei prossimi mesi l'istituto di via Filodrammatici sarà probabilmerte oggetto di acquisti costanti. Scopo: mettere insieme pacchetti azionari che siano d'appoggio ad una vocazione sempre più «privata». Nel complesso, il parterre si attende una ripresa in tempi non lunghi, e rimane fiducioso in uno scatto al rialzo prima dell'avvio delle vacanze estive, vero è che questo atteggiamento di speranza dura ormai da qualche mese, e finora non ha avuto conforto: resta infatti rigorosamente assente dal gioco della Borsa il grande pubblico. Valeria Sacchi

Persone citate: Carbonetti, Francesco Carbonetti, Haig Simonian, Paolo Santoro

Luoghi citati: Milano