Brianza inquinata da capsule al cesio di M. M.

Brianza inquinata da capsule al cesio Brianza inquinata da capsule al cesio COMO. E' stata accertata la «sorgente radioattiva» che, contenente cesio 137, ha inquinato la Brianza. Si tratta di un «nocciolo» contenuto in una sofisticatissima apparecchiatura utilizzala per il controllo dei metalli. Uno strumento per la «radiografia» dei tondini di alluminio, per accertarne spessore e qualità della produzione oltreché stabilire la tenuta delle saldature. Apparecchiature dismesse da qualche mese, in quanto sostituite da altre prive di «noccioli» contenenti cesio 137. Da qui il fondato sospetto che qualcuno dolosamente si sia voluto disfare dei pericolosissimi «noccioli» senza rispettare le norme, che prevedono costi molto alti. «E , allo stato attuale dello indagini, l'ipotesi più logica», sostiene Daniela Meliota, sostituto procuratore della Repubblica di Como che coordina le indagini sul piano penale. Sul tavolo del giovane magistrato stanno arrivando numerosi rapporti, fra cui quello dei carabinieri della compagnia di Cantù che hanno posto sotto sequestro numerose casse contenenti documenti relativi a fornitori e clienti della «Raffineria metalli» dei fratelli Premoli di Rovello Porro, la fonderia di alluminio dove sabato scorso sono state trovate tracce di materiale radioattivo. Celati negli elenchi sequestrati, e che da questa mattina in procura a Como saranno spulciati da un esperto dell'Usi di Saronno con la collaborazione dei carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria, vi sono i responsabili della contaminazione. Insomma, c'è il fondato sospetto che qualche fornitore di scorie della «Raffineria metalli» di Rovello Porro possa essersi disfatto del «nocciolo» in modo doloso. «Un accertamento che non dovrebbe essere difficile considerato che per disporre delle apparecchiature contenenti «noccioli» al cesio occorre un decreto prefettizio», sostiene il sostituto procuratore, [m. m.]

Persone citate: Daniela Meliota, Premoli

Luoghi citati: Cantù, Como, Rovello Porro, Saronno