La ragnatela dell'«italiano di Baghdad»

A Terni controllava i lavori per il supercannone, è al centro dell'inchiesta estesa a tutta l'Europa A Terni controllava i lavori per il supercannone, è al centro dell'inchiesta estesa a tutta l'Europa la ragnatela delK«hnliano di Baghdad» Nell'aeroporto di Francoforte bloccate altre 17 casse Ispezione in Germania degli esperti della polizia inglese ROMA. Si chiama Aldo Savignago «l'uomo di Baghdad», il collaudatore che per mesi ha controllato il lavoro della Società delle fucine per conto dell'Iraq. Due o tre volte la settimana svolgeva il suo lavoro nello stabilimento delle acciaierie di Terni, dove aveva libero accesso come tecnico collaudatoré designato dagli iracheni. Ma da circa due mesi Savignago non si fa più vedere nella città umbra Solo qualche telefonata in fabbrica, da quando a Bruxelles è slato assassinalo Gerald Bull, l'inveniore del su percannone che ha progettato l'arma e ideato un'incredibile rete di collegamenti internazionali per produrla in diversi Paesi senza destare sospetti E prima di finire ammazzalo con due colpi di pistola sulla porta di Casa, Bull aveva inserito nella ragnatela anche la Germania, dove Mino stali sequestrali altri p<rzzi dui super-cannone che muio pronti per essere spediti in Iraq 11 cchlegamento tra Bull e Savignavo i la chiave i he ha portalo gli inquirenti ad emettere nei confronti dell'italiano un avviso di garanzia per traffico illecito di anni da guerra Savi ISO e il rappresentante in Italia dell Ah i Amulgamatrd Trading industrie* che svolge va nei vari Paesi i controlli sui pezzi disegnali da Bull e co¬ struiti per conto degli iracheni. L'Ati ha sede in Belgio, a Bruxelles. Il suo numero di telefono è lo stesso della Space Research Corporation, la società dell'ingegner Bull. Sono le stesse persone ad agire, sotto sigle diverse. Al numero di Bruxelles risponde una voce femminile: «Sì, conosciamo il signor Savignago, ma non lo vediamo ormai da molto tempo. Non abbiamo suoi recapiti in Italia. Arrivederci». In pratica, in Italia come in Gran Bretagna e probabilmente negli altri Paesi europei coinvolti nel progetto PC2 per la realizzazione del super-canno ne. la società di Bull faceva i progetti su ordinazione irachena Poi era il ministero dell'Industria di Baghdad a stipulare i contratti con le società europee prescelte per la costruzione dei singoli pezzi Al momento del collaudo pero, tornava in scena la società di Bull sempre i suoi uomini, sotto diversa sigla, controllavano il lavoro svolto, ben sapendo che serviva per il super-cannone o non. com'era scruto nei contratti ufficiali, per l'industria petrolchimica «Sono stati gii iracheni a scegliere la società collaudatncc», hanno specificato ieri 1 respon sabili dell'Uva, il gruppo di cui fa parte la Società delle lucine di Terni La commessa e Muta ordinala nel 1988 dalla Stòle eteetneai industrie* rstabli shment di Baghdad, che poi ha indicato l'Ati come collaudatrice. La stessa cosa gli iracheni hanno fatto in Gran Bretagna. Un certo Ozawi, iracheno, si è presentato alle ditte Sheffield e Somers, affidando i controlli alla Ali, rappresentata oltre Manica da Christopher Cowley, arrestato e poi rilasciato su cauzione dalla polizia britannica. L'Uva ieri ha anche chiarito definitivamente forme e modalità di pagamento per una commessa sulla quale la società continua a ripetere di aver agito in perfetta buona fede. La firma del contratto è avvenuta il 21 novembre 1988 («quando la guerra tra Iran e Iraq era già finita», precisa l'amministratore delegato dell'Uva Giovanni Gambardella). Importo complessivo dell'affare tra Iraq e Società delle fucine. 3 miliardi e 300 milioni di lire. E i pagamenti? «Sono avvenuti cash, in contanti», assicurano ì responsabili dell'Uva L'ambasciata irachena in Italia ha staccato qualche assegno del Banco di Roma, prontamente versato dalla Società delle fucine sul proprio conto corrente presso la Banca Nazionale del Lavoro, filiale di Terni. Tutto qui Niente garanzie chieste a banche nazionali od estere, dunque, e niente assicurazione Sace sull'operazione L'intermediano di Baghdad in Italia. Savignago, è già stato interrogato dai magistrati di Terni. Ma non si sa quale sia j stata la sua linea di difesa. Da | lui gli investigatori sono risaliti I al Belgio, quindi in Inghilterra e : poi negli altri Paesi che fanno i da scenario alla «PC2 conne! ction»: Grecia, Svizzera, Spagna. E adesso Germania federa- Tra la fine di aprile e l'inizio di maggio, all'aeroporto di I blocchi per la super-arma sequestrati a Francoforte ciano con esattezza con le parti costruite altrove*, ha affermato ieri un portavoce delle dogane tedesche. Polizie e servizi segreti di mezza Europa si sono lanciati alla ricostruzione di questo mosaico dopo la denuncia fatta da Peter Mitchell, chief executive della Somers, la fabbrica con sede a Birmingham, ad un deputato conservatore inglese. Dopo che il ministero dell'Industria inglese aveva dato il via libera alla commessa irachena di pezzi d'acciaio destinati all'Iraq, infatti, si presentò nel suo ufficio Christopher Cowley, l'uomo dell'Ari a Londra, che su richiesta dell'iracheno Ozawi chiedeva di modificare la lega del materiale da costruire: ne serviva uno più resistente di quello indicato sui contratti, perché l'uso finale dei pezzi d'acciaio era bellico, e non civile. Mitchell accettò, ma contemporaneamente spifferò tutto ad un deputato del Parlamento I britannico del partito di Mar| garet Thatcher. Il quale, a sua volta, ha messo sull'avviso l'MI5, il servizio segreto inglese. Gli 007 d'oltre Manica hanno sorvegliato la produzione dei pezzi, per poi bloccarli al momento della spedizione, mettendo in moto l'inchiesta che è approdata fino in Italia. I Francofone sono state sequeI strate 17 casse di materiale pronto per essere spedito a Baj ghdad, su aerei della compaì gnia di bandiera irachena. Due I esperti della polizia britannica i hanno esaminato i pezzi d'acciaio prodotti in Germania e in Svizzera, pesanti in tutto 37 tonnellate, ed hanno emesso il loro verdetto: anche quel materiale (ufficialmente destinato alla costruzione di pompe idrauliche) fa parte del puzzle con cui gli iracheni volevano costruire il super-cannone ideato da Bull. Ora, a condurre quella che ormai si profila come una mega-inchiesta internazionale, è entrata a far parte anche la magistratura tedesca. I pezzi bloccati a Francoforte sono stati messi sotto sequestro. «Comba¬ Giovanni Bianconi ■1 i ... è quello che compirai oggi e fino al 31 maggio, acquistando alla Standa o all'Euromereato la novità "Fiori & Frutti"; il giardino nel vasetto. E questo perche Standa ed Euromereato devolveranno, per ogni confezione venduta, un contributo economico a favore dell'A.N.F.FA.S., l'associazione che da oltre trent'anni lavora per dare ai ragazzi handicappati un futuro sereno e concreto. 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