«Ustica l'Aviazione distrusse documenti» di F. 1.1.
«Ustica, l'Aviazione distrusse documenti» «Ustica, l'Aviazione distrusse documenti» Le accuse di Gualtieri, presidente della Commissione stragi ROMA. «L'Aeronautica ha distrutto documenti necessari per l'inchiesta su Ustica»: con un intervento durissimo, il presidente della Commissione stragi, senatore Libero Gualtieri, ha replicato ieri al dibattito apertosi intorno alla sua «prerelazione sul caso Ustica», un vero e proprio dossier di 97 pagine, presentato ai commissari il 14 febbraio scorso. Nel corso della riunione di ieri a San Macuto, Gualtieri ha detto che «rimane valido l'impianto della mia comunicazione iniziale». Ha quindi confermato le accuse all'Aeronautica, ai servizi segreti, le critiche alla magistratura e ai politici che all'epoca avevano responsabilità esecutive. Dopo la replica di Gualtieri si sarebbe dovuto riunire l'ufficio di presidenza, per stabilire, tra l'altro, se inviare le risultanze delle indagini della Commissione al Parlamento e convocare i testi per ulteriori audizioni. Ma la riunione dell'ufficio di presidenza è saltata, senza un apparente motivo. All'improvviso è venuto a mancare il numero legale per l'assenza dei componenti democristiani (Enzo Nicotra e Pierferdinando Casini) e del socialista Andrea Buffoni. Essendo rimasti solo il presidente e il comunista, Antonio Bellocchio, la riunione non è neppure cominciata. Gualtieri, nella sua replica, era apparso più che determinato, malgrado fosse convalescente per una malattia che lo ha tenuto lontanto da San Macuto per un paio di mesi. «Non so - ha detto - se stiamo cercando in aria l'asino che vola, come è stato affermato da qualcuno. Ma posso dire che a terra abbiamo trovato situazioni difficili da accettare». Quindi, con parole chiare, ha inteso colmare quelle che qualcuno, dopo la sua «prerelazione», aveva defi- nito «lacune». Ha sottolineato a più riprese che nella vicenda di Ustica «c'è stata da parte dei poteri di vigilanza un'attività di censura», che nella storia del Dc9 «la forza di sollecitazione dello Stato è rimasta molto debole». Ma la bordata più pesante è stata per l'Aeronautica, i cui responsabili, ha replicato Gualtieri, «hanno creduto di poterci mettere fuori dal gioco dichiarando che quella famosa notte "non c'erano nostri aerei in volo" e che "non c'era un nostro missile". Vero, credibile, solo che poi l'Aeronautica non si tenne fuori, ma entrò nella vicenda». Per la magistratura ha avuto parole di parziale comprensione: «Un giudice da solo non poteva reggere il peso di un'indagine del genere. Ci voleva un pugno di magistrati per entrare nei meandri dell'inchiesta». Il presidente ha anche denunciato le varie «distruzioni burocratiche» avvenute in alcuni centri aeronautici durante l'inchiesta. Gualtieri ha concluso annunciando che la magistratura «è vicina al traguardo» e che «le perizie saranno depositate entro luglio». Sulla successiva mancata riunione dell'ufficio di presidenza, sull'assenza dei commissari democristiani e socialisti, si è aperta una polemica. C'è chi sostiene che «non si vuole fare chiarezza», che si vuole impedire che un fatto tanto inquietante approdi in questo momento in Parlamento. Ma c'è anche chi, come il radicale Massimo Teodori, parla di «fuga» per «impedire che la commissione riprendesse ad occuparsi del caso Cirillo». La Commissione, infatti, deve anche decidere se chiedere le audizioni dei politici coinvolti nella vicenda del sequestro e della liberazione del democristiano napoletano. [f. 1.1.]
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