Scoperta maxi-truffa ai danni dell'Inps

Scoperta maxi-truffa ai danni delPInps Scoperta maxi-truffa ai danni delPInps Arrestato un dipendente: inserì nel computer finti pensionati ROMA. Maurizio Ciancaglioni, 37 anni, aveva un tenore di vita insolito per un impiegato dell'Inps: Alfa Romeo 164, centinaia di milioni in Bot e un grande appartamento «La zona prestigiosa» che si apprestava ad acquistare proprio in questi giorni. La trattativa sarebbe tranquillamente andata in porto, se la squadra mobile non avesse scoperto che Ciancaglioni si era arricchito grazie ad un'ingegnosa truffa ai danni dello Stato, perpetrata con l'assistenza di alcuni amici fidati. Ciancaglioni, sposato e padre di due figli, lavorava all'Inps dal 1979 come tecnico elettronico, ed aveva accesso al sistema computerizzato delle pensioni. Gli è bastato inserire nel cervellone il nome di alcuni finti pensionati per fare in modo che essi ricevessero l'assegno. Lui, invece, si accontentava di inta- scare gli «arretrati», che variavano dai 35 ai 50 milioni. La truffa durava ormai da un paio d'anni e sarebbe continuata ancora a lungo, se 1\ ngegnoso meccanismo messo a punto da Ciancaglioni non fosse saltato a causa di un zeppa imprevista. Cosa è successo? Che un assegno è stato recapitato, probabilmente per un caso di omonimia, a una persona estranea all'imbroglio. E per di più onesta: il beneficiario, di cui la polizia non ha voluto rivelare l'identità, ha infatti denunciato l'episodio alla polizia. Un'indagine condotta dalla squadra mobile ha permesso di individuare il vero destinatario dell'assegno pensionistico. E dopo ulteriori ricerche negli archivi dell'Inps è apparso chiaro che quel destinatario era in realtà un finto pensionato che non aveva diritto all'assegno. A quel punto il capo della squadra mobile Nicola Cavaliere, con la collaborazione dei servizi ispettivi dell'Inps, ha sequestrato a titolo di campione 250 pratiche tra le 60 mila giacenti nelle sede romana da dove era partito l'assegno incriminato. Tra i 250 pensionati inquisiti, cinque non erano idonei per ricevere l'assegno e sono stati denunciati a piede libero per concorso in corruzione e truffa. A quel punto non è stato difficile risalire a Ciancaglioni, che aveva già destato parecchi sospetti proprio a causa del suo tenore di vita. Interrogato dal sostituto procuratore della Repubblica Margherita Gerunda, l'impiegato dell'Inps ha subito confessato. Nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento cautelare per tenerlo in carcere a tempo indeterminato. L'accusa è di concussione, corruzione, truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità morale. Ma le indagini sono solo agli inizi. La direzione generale dell'Inps ha nominato una commissione d'inchiesta che verificherà tutte le pensioni erogate a Roma negli ultimi due anni. Ed è probabile che l'indagine venga estesa a tutto il territorio nazionale. Si vuole infatti essere sicuri che la tecnica di Ciancaglioni e amici non sia stata usata da altri. Por 0 momento il danno accertato è solo di poche centinaia di milioni, ma l'imbroglio è così semplice che la somma sottratta alla Stato potrebbe rivelarsi molto maggiore. A parte il tenore di vita appariscente, Ciancaglioni non aveva destato alcun sospetto fino al momento in cui è stata scoperta la mega-truffa. Era incensurato e in precedenza aveva subito una sola contravvenzione, per essere stato sorpreso mentre giocava d'azzardo in una bisca. [a. d. r. j

Persone citate: Nicola Cavaliere

Luoghi citati: Roma