CARUCCI: CULTURA EBRAICA IN RIVA AL TEVERE

CARUCCI: CULTURA EBRAICA IN RIVA AL TEVERE CARUCCI: CULTURA EBRAICA IN RIVA AL TEVERE dienti affiancata dalla «Collana del punto» di poesia. Escono un romanzo di Mario Currati, racconti di Simona Mastrocinque e Fabio Carpi, l'opera poetica di Avicenna tiadotta da Bausani. Poi l'attività viene sospesa. Beniamino Canicci va a dirigere la Canesi, diviene consulente editoriale della Salani, rilanciando la sua azienda solo verso la metà degli Anni Settanta. La cultura ebraica torna a caratterizzare ancor oggi la casa editrice. «Una scelta non motivata -spiega Canicci- da un le- Sarrie con una tradizione famiare. Non sono ebreo e mi considero un libero pensatore, ma fin da giovane avevo un grosso interesse per questa cultura. Ho moglie e figli ebrei e la circostanza di avere una famiglia composita mi ha sollecitato verso questa direzione». Il lavoro editoriale riprende con tre volumi, il iVuovo commento alla Torah di Dante Lat- tes, la Storia della letteratura ebraica postbiblica di Umberto Cassutto e i Sette discorsi sull'ebraismo di Martin Buber, che inaugurano la sezione «Judaica» la quale oggi conta oltre cento titoli raccolti in sette collane. Nel catalogo non mancano le ristampe di volumi introvabili come II ghetto di Roma di Attilio Milano che, a quarant'anni dalla sua prima edizione, è ancora un classico, né i libri di vita pratica e familiare come il vendutissimo Guida alle regole alimentari ebraiche di Riccardo Di Segni. Oggi la casa editrice, che ha un fatturato di 300 milioni, con 25 novità l'armo distribuite in 19 collane, tende a un ampliamento del mercato puntando su un terzo settore, la letteratura comparata. Nell'89 si è aperta la collana saggistica «Gaia» affiancata da una rivista semestrale I quaderni di Gaia, il cui primo numero presenta saggi di studiosi come Gyorgy Vajda e Adrian Marino. Ambedue le iniziative sono dirette da Armando Gnisci. Fra le novità: un saggio di Peter Sarkozy sulla storia dei rapporti fra letteratura ungherese e italiana, un volume curato da Gnisci su letteratura ed ecologia, uno studio di Franco D'Intino sulla autobiografia moderna e il primo manuale di lette ratura comparata firmato da Yves Chevrel. Altri titoli della primavera sono un volume fotografico di Gigi De Grossi con prefazione di Ulrich Enzensberger dedicato al muro di Berlino e per la Judaica il secondo dei tre tomi di una opera curata da Menachem Emanuele Artom che raccoglie tutte le preghiere di rito italia no con le varianti da comunità a comunità, compresi i testi let terari caduti in disuso. Elisabetta Mondello