Danni limitati ma la paura continua di Fulvio Milone

Danni limitati, ma la paura continua Primo bilancio a 24 ore dal terremoto: sgomberate un centinaio di case, le scuole riapriranno il 9 Danni limitati, ma la paura continua Nel Potentino molta gente ha passato la notte all'aperto POTENZA DALL'INVIATO Un centinaio di ordinanze di sgombero, alcune delle quali potrebbero essere revocate nei prossimi giorni; scuole chiuse fino al nove maggio; qualche crollo parziale di vecchi edifici nei centri storici; 123 roulotte messe a disposizione dei senzatetto. Ventiquattro ore dopo le scosse che hanno fatto tremare la Basilicata e tutta l'Italia meridionale, e che si sono protratte per l'intera nottata fino all'alba, la prefettura di Potenza traccia il primo bilancio del terremoto. Più che gravi danni materiali, il sisma ha provocato grande paura tra la gente, che ha preferito trascorrere la nottata all'addiaccio, piuttosto che tornare nelle proprie case. Sabato notte i sismografi dell'Istituto di Geofisica di Roma hanno registrato tre scosse di lieve entità: secondo-terzo grado della scala Mercalli. Altre due del quarto grado, alle 6 e alle 7,45 di ieri mattina, e sono state chiaramente avvertite dalla popolazione. Anche il conto delle vittime (due morti per infarto, a Potenza e a Baronissi, in provincia di Salerno) appare relativamente contenuto. Purtroppo le condizioni dell'unica persona ferita gravemente, Carmela Galotta, 32 anni, non accennano a migliorare. La donna, colpita alla testa dai calcinacci piovuti da un palazzo a Pietragalla, uno dei comuni del «cratere», è in coma nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale San Carlo, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico. Ieri mattina alle dieci, mentre nella chiesa di San Giovanni Bosco si svolgevano i funerali di Nicola Sterlicchio, l'unica vittima del terremoto a Potenza, il prefetto Giovanni Bianco ha partecipato a una riunione con il questore e il comandante dei carabinieri, i funzionari della Regione Basilicata, il vice provveditore agli studi, i responsabili della Protezione civile e dei vigili del fuoco. La prima decisione adottata è stata l'assegnazione delle 123 roulotte messe a disposizione dal Comando della regione militare meridionale. Il vice provveditore ha annunciato che le scuole nell'intera provincia rimarranno chiuse per altri tre giorni, quando saranno ultimati i sopralluoghi dei tecnici. Anche le elezioni si stanno svolgendo con regolarità. Solo ad Avigliano, dove i seggi allestiti in una scuola gravemente lesionata sono stati trasferiti in gran fretta in un edificio più sicuro. Durante la riunione in prefettura è stato tracciato un primo bilancio dei sopralluoghi effettuati nei comuni maggiormente colpiti dal terremoto. Segnalazioni di danni a palazzi del centro storico giungono da Acerenza, dove si è verificato anche qualche crollo. Ad Alella è venuta giù parte di una torre antica; altri due fabbricati hanno subito lesioni. Venti famiglie sono state sgomberate da quattro edifici pericolanti. Due di questi erano stati ristrutturati dGpo il terremoto del 1980. Ordinanze di sgombero sono state emesse a Baraggiano, Picerno e Tolve, dove le scosse hanno provocato danni al municipio e alla caserma dei carabinieri. A Pietragalla, il comune di 4 mila 700 abitanti dove è rimasta ferita Carmela Galotta, oltre duecento famiglie hanno trascorso la notte in auto o in tende montate nello stadio comunale. Il sindaco Vito Masotti non rinuncia alla polemica: «Il terremoto dell'altro giorno - dice - ha aggravato una situazione già precaria: i trenta miliardi ricevuti dallo Stato in seguito al sisma dell'80 non sono bastati per riparare tutti i danni subiti dieci anni fa». Ad Avigliano, 11 mila abitanti, una sessantina di persone ha trascorso la notte in albergo. Alcune famiglie hanno improvvisato una piccola tendopoli. A Brindisi Montagna, il paese più vicino all'epicentro, le autorità hanno disposto lo sgombero precauzionale di quindici appartamenti. Il Municipio, contrariamente a quanto si era detto dopo il sisma, è agibile. Trivigno, un altro comune del cratere, è stato al centro di un misterioso episodio sul quale indagano i carabinieri. Per l'intera giornata tutti i telefoni del paese sono rimasti muli. Ai tecnici della Sip è bastato un sopralluogo per stabilire che il black-out non era stato provocato dalle scosse telluriche, ma da ignoti vandali che avevano tranciato alcuni cavi. Il quadro completo dei danni sarà tracciato solo nei prossimi giorni, quando saranno ultima ti i sopralluoghi della Protezione civile e dei vigili del fuoco. «La sensazione - spiega un funzionario della prefettura potentina - è che alcune ordinanze di sgombero saranno revocate». L'impressione, è che il terremoto abbia provocato più paura che danni. «E' stata un'utilissima esecrazione»1, ha detto il prefetto Giuseppe Porpora, capo di gabinetto del ministro Vito Lattanzio. Fulvio Milone ^na donna P'etragallo. paese colpito dal sisma, ha passato ta notte all'addiaccio sull'auto de) figli

Persone citate: Carmela Galotta, Giovanni Bianco, Giuseppe Porpora, Mercalli, Vito Lattanzio, Vito Masotti