Si apron le urne...

Si apron le urne... SEGRETISSIMO Si apron le urne... Nel segreto dell'urna si è terribilmente soli. Non soli che ridono, come sostiene il superpretore verde, anche se gli arcobaleno lo contestano dicendo che non tutti i gusti sono all'Amendola. Ma soli per davvero. Come Cariglia. Che, facendo storicamente parte dei soli dell'avvenire, quando si tratta del presente entra in crisi. E non sa più che cosa fare. E' terribile pensare di essere abbandonati in balia della propria coscienza. Chiusi dietro ad una tendina sporca, con una matita copiativa in mano e senza documenti. Sottratti cautelativamente da un presidente di seggio autoritario che, come minimo, nella vita fa il rapitore di bambini in incognito, ma sponsorizzato da Raitre e da Samarcanda che sperano se non proprio nella diretta, almeno in una differita strappacuore. Presidente dicevamo. Che, dopo averti ispezionato gli occhi alla ricerca del tuo peccato (forse per questo li hanno soprannominati scru tutori), ti rinchiude in una cabina dicendo in tono macabro: «Quando esce (facendoti però capire subdolamente: se esce) !a infileremo nell'urna». Ed anche se intende la scheda, ti fa capire che potrebbe anche prendersela personalmente con te. E che i carabinieri ed i militari lì intorno, sono stati chiamati proprio per quello. Insomma, un vero incubo. Iniziato già un mese prima con quell'annuncio perentorio al cirofono: «Apra, siamo i vigili!». Che volevano solo consegnare i certificati elettorali, ma che avrebbero pure potuto strozzarti con l'ennesima multa targata Irpef. Per fortuna che si vota soltanto ogni tre o quattro mesi. Perché lo stress sarebbe insopportabile. Troppa solitudine infatti di fronte al tuo inalienabile diritto-dovere. Ed anche se, bene o male, si finisce per superare lo choc da scuola media asI sediata (la stessa che in temI po di pace frequenta gioio- I samente tuo figlio), rimane da affrontare l'ultima batta- j glia. Quella delle voci. Perché, mentre stai per | apporre la tua croce sulla schedina sperando in una vittoria politica che ti faccia finalmente cambiare la vita, senti il tuo vice Presidente del Consiglio che ti dice: «Sei matto? Cosa fai? Non sai che quelli hanno per slogan Adriano: soffri!». E La Malfa che replica: «Hanno abolito le falci, perché tengono ancora i Martelli?» E poi Occhetto che insinua: «L'hai visto Pane, camorra e fantasia? E' bellissimo, l'ha girato Gava. Lo stupendo regista degli Interni...» O Andreotti che sbotta: «Votate quel rosso pentito e annegheremo tutti nel Laico maggiore». La testa ronza. Le idee si confondono. E allora si cerca la soluzione in quel bigliettino di appunti, se nascosto in seno, che fa dar fuori di matto Mike Bongiorno. Che non conosce il dramma di chi è sempre chiamato a rispondere ai quiz dei partiti, senza nemmeno il miraggio di qualche misero gettone d'oro. O almeno di qualche panr olone per incontinenti. Comunque anche stavolta è passata. Sperando di poterci riprendere per ritonnire a dire la nostra, con coraggio, sui terribili referendum del 3 giugno. Il più importante dei quali, purtroppo, finirà per dividere definitavamente gli uomini dalle donne d'Italia. Spezzando per sempre famiglie ed amicizie: «Vuoi tu abolire il nostro amatissimo Mundial?». ;imoJ «li Piero Serio

Persone citate: Amendola, Andreotti, Cariglia, Gava, La Malfa, Mike Bongiorno, Occhetto, Pane, Piero Serio

Luoghi citati: Italia, Raitre