Le dieci magnifiche Ferrari di Gianni Rogliatti

Le dieci magnifiche Ferrari In 43 anni realizzati a Maranello 200 modelli: ecco le auto che saranno esposte a Firenze da giugno Le dieci magnifiche Ferrari Dalla «Barchetta» del '48 alla «F 40» Nella mostra che Firenze ospiterà da giugno a settembre con il titolo «L'idea Ferrari» saranno esposte 10 vetture granturismo e alcune monoposto. Ci sarà anche molto materiale inedito (documenti, foto) della Casa del Cavallino. Le «magnifiche dieci» hanno il compito di far comprendere al grande pubblico che cosa sia la Ferrari, che nel corso di 43 anni ha prodotto circa 54.000 vetture partendo dalle 3 del 1947 per arrivare alla attuale media di 4000 unità all'anno. Tali cifre diventano ancora più interessanti se si pensa che tra auto da competizione e granturismo sono stati prodotti circa 200 modelli diversi per tipo e collocazione del motore, cilindrata e caratteristiche. Senza contare le carrozzerie che, nei primi anni, erano praticamente esemplari unici. Tutte le Ferrari erano vetture piene di temperamento, magari non facili di guidare, certo «diverse» dalle altre. A Enzo Ferrari piacevano cosi. Una volta disse di essere rimasto a lungo incerto prima di adottare i sin1 cromzzatori. «Sono comodi per cambiare - affermò - ma tolgono al pilota il gusto di mostrare la propria abilità nel fan? la doppietta». Tra le «magnifiche dieci» troviamo, in ordine cronologico, la «barchetta» Touring su telaio tipo 166 è uno spider dotato del classico 12 cilindri a V di due litri che nella versione più potente eroga 140 cv. Il nome «barchetta» è nato spontaneamente. in occasione della presentazione della macchina al Salone di Torino 1948 A essa si affianca la berline! ta (1950) con lo stesso motore Sin dagli inizi la Ferrari puntava alla creazione di una piccola gamma di prodotti: concetto seguito ancor oggi con la realizzazione di versioni aperte e chiuse dello stesso modello. Segue la «250 Testarossa» del 1959, una delle versioni di un modello leggendario. Siamo all'apice dello sviluppo del motore originale: da 1500 ce a 118 Cv si è arrivati a tre litri e a 300 Cv. La prima «Testarossa» era una vettura con un 4 cilindri di 2000 ce. Il nome venne utilizzato per la versione 1959 a 12 cilindri e poi per la berlinetta presentata neu'81 e tuttora in produzione. Per molti anni nella tipologia Ferrari si utilizzava un numero che indicava la cilindrata unitaria (di uno dei cilindri) del motore. Il 250, caratteristico dei 12 cilindri tre litri, si ritrova anche nella sigla della «250 GT SWB». Queste lettere significano semplicemente Gran Turismo, ed indicano la berlinetta del 1961 largamente usata dai clienti nelle corse stradali dell'epoca. Inoltre, gli inglesi, sempre pratici, cominciarono ad indicare con SWB (abbreviazione di short wheel base, ossia passo corto) il modello con il passo di m 2,10, più agile di quello normale (2.50). La «250 GTO» e la berlinetta da competizione derivata dalla «Testarossa» (che è uno spider). Fu prodotta in 36 esemplari dal 1962 ai "54"." Curiosa l'origine della «O» aggiunta alla normale sigla «250 GT» in un telegramma che da Parigi annunciava a Maranello l'avvenuta omologazione per correre. In assoluto è la vettura più cara tra quelle esposte, con prezzi che partono sempre da un miliardo, ma che in questo caso hanno raggiunto i venti miliardi. Segue la «250 Le Mans» del 1961. vettura a motore centrale nata dai prototipi da competi zione e primo modello di questo tipo offerto alla clientela: il nome ricorda la vittoria alla «24 Ore» di Le Mans del 1963. Ecco poi la «Dino» competizione, un prototipo della Pininfarina sulla meccanica Dino con motore 6 cilindri e 180 Cv (ne deriveranno i vari «GT» a 6 e 8 cilindri). La «365 GTB'4 Daytona» del 1968 è l'ultima berlinetta a due posti a motore anteriore: 12 cilindri, 4390 ce e 352 Cv. li nome proviene dalla celebre vittoria nella «24 ore» di Daytona (1967): tre Ferrari «P 4» tagliarono il traguardo insieme, prima, seconda e terza. Si arriva quindi alla «BB Pininfarina» (1971), prototipo della serie dei modelli «Berlinetta Boxer» cos'i chiamati per il motore a 12 cilindri orizzontali e contrapposti, simile a quello che ritroviamo sull'attuale «Testarossa». E, finalmente, la favolosa «F40» che il pubblico potrà ammirare «esplosa», cioè con la carrozzeria smontata in una apposita sala del forte Belvedere: 8 cilindri due turbo, 478 Cv e oltre 324 km/h. Un altro sogno Ferrari. Gianni Rogliatti La Ferrari «250 Gto», prodotta in 36 esemplari dal 1962 al '64, e un'immagine di Enzo Ferrari pilota

Persone citate: Barchetta, Enzo Ferrari, Ferrari Dalla, Pininfarina

Luoghi citati: Firenze, Maranello, Parigi, Torino