Assassinato in camera da letto di R. M.
Assassinato in camera da letto Vercelli: aspettava visite, due colpi di pistola allo stomaco e in testa Assassinato in camera da letto Era agente finanziario, s'indaga tra gli amici VERCELLI. Due colpi d'arma da fuoco, sparati sulla porta della camera da letto: Nazzareno Fasolo, 48 anni, piccolo agente finanziario, esperto in prestiti e immobili, è stato assassinato lunedì notte, nell'alloggio affittato da poco tempo in una vecchia palazzina signorile, nel cenilo di Vercelli. All'omicida deve anche aver aperto la porta di casa, accompagnandolo, o accompagnandola, all'interno dell'alloggio. La pistola che ha sparato era puntata a un metro di distanza: il primo colpo ha raggiunto l'uomo alla milza; il secondo alla testa, ha interrotto il tentativo di fuga. Alla polizia non sono rimaste che poche tracce (sulla porta non ci sono segni di scasso, dall'alloggio non manca nulla, i vicini non hanno sentito grida o rumori sospetti) e una storia personale, piena di «si dice», su cui indagare. Nazzareno Fasolo viveva so¬ lo: un matrimonio fallito alle spalle, un lavoro in un'agenzia immobiliare «Business is business» che era rimasta intestata all'ex moglie, Rosa Tiani, di 46 anni, ma che il broker continuava a gestire in prima persona; piccoli prestiti concessi anche senza troppe garanzie. E ancora puntate al casinò, la passione per il gioco e un viaggio, di recente, a Santo Domingo per aprire, pare, un'agenzia turistica o matrimoniale per italiani e donne caraibiche. Con l'ex moglie (che oggi è proprietaria di un negozio di scarpe per l'infanzia), e con la figlia Tiziana, di 23 anni, Fasolo era rimasto in buoni rapporti: padre e figlia si vedevano di frequente. Anche gli affari pare andassero avanti senza troppi problemi. Per i vicini Fasolo era un uomo riservato: usciva di casa il mattino per rientrare a tarda sera. Lunedì, per Nazzareno Faso¬ lo, era stata una giornata come tante: in ufficio, con le due impiegate, fino alle 19, poi una cena frugale a casa della madre e un giro in macchina in città. Alle 21,30 tappa al bar e, poco dopo le 22, il rientro in via Ferrari. L'unico incontro è sulle scale con il padrone di casa, Egidio Avalle: un saluto poi l'agente d'affari si richiude la porta alle spalle al piano rialzato. Resta vestito. Forse aspetta qualcuno: che arriva poco più tardi e che gli spara, quasi a bruciapelo. Il corpo dell'uomo verrà scoperto soltanto a mezzogiorno di martedì, ma la polizia darà la notizia solo il giorno successivo. E' ancora Egidio Avalle che, di primo mattino, vede la porta socchiusa. Quattro ore dopo l'uscio è ancora aperto: Avalle pensa ad un'incursione dei ladri, entra in casa e vede il corpo riverso sul pavimento della camera da letto. [r. m.]
Persone citate: Avalle, Egidio Avalle, Fasolo, Nazzareno Fasolo, Tiani
Luoghi citati: Santo Domingo, Vercelli
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