L'Armata Rossa è con Gorbaciov di Enrico Singer

L'Armata Rossa è con Gorbaciov Alla parata nel giorno della Vittoria i generali danno una prova di lealtà al Cremlino L'Armata Rossa è con Gorbaciov // ministro della Difesa ai baltici «Per liberarvi morti240 mila russi» MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le unità d'assalto della divisione di fanterìa motorizzata Taman sono passate sotto il Mausoleo di Lenin subito dopo i veterani e le bandiere dei 150 battaglioni sovietici decorati nella Seconda guerra mondiale. A bordo dei Toro nuovissimi blindati per trasporto truppe «BMP-3» - che non si erano mai visti prima sulla Piazza Rossa - i militari hanno salutato sull'attenti Michail Gorbaciov che ha risposto con un gesto della mano e con un sorriso. La divisione di fanteria motorizzata di Taman è quella che, secondo le voci della scorsa settimana, avrebbe tentato se non un golpe, almeno una prova di forza E la sua presenza alla stilata del 45° anniversario della vittoria, ieri, era quasi un simbolo. Nel clima di incertezze delle ultime settimane. Gorbaciov aveva bisogno di una prova di lealtà e la gerarchia militare l'ha concessa Dalla tribuna del Mausoleo, al fianco del capo del Cremlino, il ministro della Difesa, maresciallo Dimitri Yazov, ha detto che ci sol dati partecipano alla realizza zione della perestrojka e ap poggiano la linea del Comitato centrale del pcus». Certo, resta da verificare quanto questa lealtà sia condizionata agli sviluppi delle tante crisi che allarmano le alte sfere militari: dall'esplosione dei nazionalismi fino alle riduzioni d'organico. Ma la perfetta sceneggiatura della parata di ieri, l'assenza di qualsiasi sbavatura, dimostrano che se c'è dissidio, per ora, è sotto controllo. Con la sfilata del 9 maggio, Michail Gorbaciov voleva anche dare una prova della po tenza sovietica in un momento internazionale delicato che vede l'Urss in ritirata dall'Europa dell'Est. E per trenta minuti l'Armata Rossa ha dato una dimostrazione della sua forza. Ha presentato qualche novità del suo arsenale. Oltre ai trasporto-truppe «BMP-3» della divisione Taman, sono comparsi i carri «T-80» della divisione corazzata Kantemirov e i missili terra-aria «SAM 10» che sono la grande novità del sistema antiaereo sovietico accanto ai «SAM» della serie 8 e 13. Sono passati anche alcuni missili nucleari («Frog-7», «SS21» e «Scud-B») che rientrano nella categoria d'armamento di cui Urss e Usa stanno discutendo il taglio. Dopo il discorso pronunciato da Gorbaciov. martedì, di fronte ai militari riuniti nel teatro Bolscioi, è toccato al mi nistro della Difesa il compito di tornare sui grandi temi della politica internazionale e interna. Nel discorso alle truppe e in un'intervista alla tv, Dimitri Yazov (nominato maresciallo un mese fa) ha detto che la perestrojka ha avviato un clima nuovo nei rapporti EstOvest, «ha sostituito il dialogo al confronto». Tuttavia per Yazov «il pericolo militare persiste ed in queste condizioni l'Urss deve mantenere le sue capacita difensive ad un livello adeguato». Sulla Germania, il ministro della Difesa ha detto che l'unificazione deve si¬ gnificare neutralità, che «l'appartenenza alla Nato è inammissibile perché modificherebbe l'equilibrio strategico in Europa». Posizioni note che Yazov, da massimo responsabile militare, ha ripetuto con stile più di- retto di quello usato 24 ore prima da Gorbaciov. E un accenno altrettanto «diretto» Yazov l'ha fatto alla crisi baltica. «Le tre Repubbliche baltiche - ha detto il ministro - sono state liberate dall'occupazione nazista al prezzo di 240 mila morti, ci hanno accolto allora con i fiori, sono entrate liberamente nell'Urss. Oggi qualcuno tenta di affermare che abbiamo occupato quei Paesi. Non è giusto e la verità prima o poi sarà ristabilita». Per Yazov, insomma, la partita nel Baltico non è chiusa e ieri a Vilnius, a Riga e a Tallinn anche la festa della vittoria si è trasformata in un momento di confronto. Nella capitale lituana la popolazione ha boicottato la sfilata alla quale hanno assistito non più di tremila invitati protetti da un cordone di paracadutisti armati. A Riga, invece, la parata militare è stata occasione per una manifestazione contro l'indipendenza organizzata dalla minoranza russa che ha raccolto 25 mila persone, senza incidenti. Celebrazioni della vittoria ci sono state in tutte le Repubbliche dell'Urss tranne che in Moldavia e nel Caucaso, a dimostrazione di quanto tesa e incerta sia ancora la situazione in queste altre «zone calde» dell'Unione. Enrico Singer Una veterana della Seconda guerra mondiale cede alla stanchezza durante la cerimonia