Auto, l'industria raccoglie la sfida ambiente

Auto, l'industria raccoglie la sfida ambiente Lo stato maggiore dei colossi a quattro ruote riunito a Torino per affrontare i problemi dello sviluppo Auto, l'industria raccoglie la sfida ambiente Umberto Agnelli: «Siamo più avanti degli ecologisti» Romiti: «La vera frontiera è quella della qualità» TORINO. Tutela dell'ambiente e mobilità sono i problemi centrali dell'automobile «ancora una volta al centro di una sfida colossale, con fortissime com ponenti di irrazionalità, di emotività e di ideologia». Lo ha detto il presidente di Fiat Auto. Umberto Agnelli, nell'interven to di apertura al congresso «Fisita '90», la Federazione internazionale delle associazioni de gli ingegneri e dei tecnici dell'automobile, aperto ieri a Torino e che si concluderà venerdì con la partecipazione dei maggiori responsabili dell'industria automobilistica mondiale. La precedente edizione si era tenuta a Detroit, la capitale del l'auto Usa, nel 1988 e la prassi ma è in programma in Francia nel 1992. Alla rassegna, che si tiene a Torino Esposizioni, partecipano 104 società di tutto il mondo L'associazione raggruppa tecnici e specialisti di 22 Paesi ai quali si è aggiunta, in questi giorni, la Russia. Al convegno, nella mattinata di apertura, si sono susseguiti gli interventi di Werner Niefcr. presidente della Mercedes; di Robert J. Eaton, presidente della Gm Europa: del ministro dell'automobile e delle macchine agricole del l'Um, NA Pughin; di Cesare Romiti, amministratore delegato della Fiat, di Soichiro Toyoda, presidente della Toyota. Dagli interventi è emerso il ruolo indispensabile dell'auto veicolo nelle società avanzate e tutti i grandi dell'auto hanno riconosciuto la necessità - sottolineata da Agnelli in apertura - di assumere «il ruolo di intelli genza propositiva per l'ambiente, la mobilità e la qualità della vita nelle città, fornendo proposte compatibili con lo sviluppo e con la più intransigente salvaguardia del diritto alla mobilità individuale del cittadino». Tanto il tedesco Niefer, quanto l'americano Eaton, il sovietico Pughin e il giapponese Toyoda hanno sostenuto che costruttori e tecnici non sono affatto dall'altra parte della barricata rispetto a chi vuole ambiente pulito e città vivibili, ma - come ha spiegato Agnelli «sono più innovativi ed efficaci di chi ha lanciato la sfida contro l'automobile». Essi hanno infatti la responsabilità sociale di interpretare le esigenze e gli interessi di milioni di automobilisti e per questo «hanno a cuore l'ambiente e la mobilità altrettanto, se non di più. degli stessi ambientalisti eli professione». Per raggiungere interamente questi obiettivi è però necessario dedicare un particolare impegno alla qualità totale «intesa - ha sottolineato Romiti - come ricerca del meglio in ogni momento dell'organizzazione e in ogni fase del processo produttivo e distributivo». Si tratta di un vero e proprio obicttivo strategico che riguarda tutti i produttori del mondo «poiché da essa dipenderanno, in via prioritaria, le possibilità di rimanere o meno sul mercato». A questi problemi, come a quello altrettanto rilevante della sicurezza, la tecnologia è in grado di fornire concrete risposte. L'amministratore delegato della Fiat, dopo aver ricordato che l'industria europea dell'autoveicolo coinvolge circa il 12% del suo prodotto lordo e il 9% dell'occupazione industriale, ha sostenuto che «accanto al ruolo primario di chi progetta e produce autoveicoli, esistono altri aspetti: in primo luogo l'equilibrio dell'uso tra mezzo pubblico e privato, tra auto e altre forme di trasporto, la struttura delle città e il loro raccordo con la grande viabilità extraurbana». Il confronto tra i grandi dell'industria automobilistica mondiale, guidato da Heinz W. Hahn, presidente della Fisita, ha messo in evidenza le grandi possibilità di interscambio di opinioni e di idee, pur nella naturale riservatezza che deve accompagnare gli esponenti delle singole Case costruttrici. Da questo approccio ai massimi livelli è emerso l'impegno comune dei tecnici, degli utenti e delle istituzioni pubbliche che permetterà all'autoveicolo di continuare ad assolvere «con maggiore efficacia e con minori problemi, il suo ruolo al servizio del progresso economico e civile». Il compito del tecnico, dunque, abbraccia oggi molti e importanti problemi che saranno discussi e approfonditi nei cinque giorni di lavori dell'assise torinese. «Le promesse offerte dalla tecnologia e dall'organizzazione - come ha detto Agnelli - devono pera essere tradotte in fatti concreti per una nuova giovinezza dell'auto. Per questo ingegneri e tecnici dovranno moltiplicare le opportunità per lavorare insieme, mentre le Case automobilistiche, al di là della dialettica e anche della polemica tra giapponesi, americani ed europei, dovranno trovare le principali occasioni di sinergia, proprio sul terreno della tecnica e del modo di fare industria dell'auto negli Anni 90». Renzo Villa re I GRANDI DELL'AUTO NEL MONDO Esportazione 4391 869 4 431.887 - 0.9 U.S.A. Produzione 6.822.456 7.137.397 - 4,4 Esportaz." 522.344 559.337 - 6,6 ITALIA Produzione 1.971.969 1 884.313 + 4,7 Esportazione 694.700 686.419 + 1,2 GERMANIA Produzione 4 563.500 4 346.283 - 5,0 Esportazione 2.720 800 2 507.067 + 8,5 ' 11 mesi-*' 10mesi Esporto* SPAGNA Produzione" Esporto" SVEZIA Produzione 1 369.382 754G13 1 242.147 " 650205" ^ 16,0 (pandiani- lastampa)