I Dodici e la nuova Europa di F. Gal.

I Dodici e la nuova Europa I Dodici e la nuova Europa Niente visto ai tedeschi dell'Est Praga: entro il2000 nella Cee BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Altre finestre dell'Europa si spalancano ai Paesi dell'Est. Ieri il primo ministro cecoslovacco Calfa ha firmato a Bruxelles il nuovo accordo commerciale e di cooperazione economica con la Cee, mentre i ministri degli Esteri dei 12 decidevano di abolire l'obbligo del visto per i cittadini della Germania Est; e subito egli ha definito quell'intesa «una pietra miliare verso la completa adesione delia Cecoslovacchia alla Cee, che vorremmo attuare entro la fine del secolo». Oggi un altro premier dell'Est, il bulgaro Lukanov, firmerà un analogo documento, mentre un terzo riguarderà la Germania Est e parallelamente si awieranno le trattative con la Romania. Sono accordi che ricalcano quelli che la Cee ha già stretto con Polonia, Ungheria e Urss; e sono un segno (il ministro degli Esteri De Michelis ha parlato di «chances potenziali per Praga e Budapest di far parte della Cee») della totale trasformazione dei rapporti fra i 12 e gli ex satelliti di Mosca. Come lo è la decisione di abolire i visti per i cittadini tedesco-orientali: molto apprezzata dal tedesco Genscher, il quale ha presentato una relazione sui progressi dell'unione monetaria tedesca e un'altra sui risultati della riunione «2+4» svoltasi sabato a Bonn. Tale decisione era stata bloccata il 2 aprile dall'Italia, che aveva insistito per l'estensione di quella misura anche a Ungheria e Cecoslovacchia, Paesi per i quali il nostro governo ha già abolito l'obbligo di visto. Come ha spiegato ieri De Michelis, per ì Dodici si è trattato di prendere atto che l'apertura alla Germania Est è già m vigore o sta per esserlo nella maggior parte dei Paesi della Cee (l'Italia, per esempio, formalizzerà mercoledì il relativo protocollo), [f. gal.]

Persone citate: Calfa, De Michelis, Lukanov