La dc divisa sbanca Palermo di Francesco La Licata
La dc divisa sbanca Palermo La dc divisa sbanca Palermo Oltre il 48% la lista dei «nemici» Orlando e Lima PALERMO DAL NOSTRO INVIATO La de prende tutto. Sono stati facili profeti quanti avevano previsto che la presenza della «doppia anima» nella lista palermitana dello scudo crociato, da una parte Orlando e i malta relliani dall'altra Lima e i suoi fedelissimi, si sarebbe rivelata una efficientissima macchina di voti. Certo, mancano i dati definitivi, specialmente per quel che riguarda il Comune. Ma la tendenza è netta: vince la de (secondò la proiezione Doxa guadagna dieci seggi), in bilico il psi (al limite dei risultati precedenti), crollano i comunisti, alla Provincia (si profila un 7% in meno) dove si presentavano col simbolo tradizionale, ma anche al Comune, dove la lista aperta «Insieme per Palermo» non sembra riuscire ad arginare Leoluca Orlando. Ieri sera, quando le prime proiezioni cominciavano a delineare le posizioni, i commenti erano tutti per «l'ottima riuscita del doppio brodo democristiano». «Niente da dire, in un sol colpo hanno fatto man bassa a destra e a manca». E Turi Lombardo, della sinistra socialista, fiero oppositore di Orlando e del suo esacolore «anomalo», è andato anche oltre: «Sarebbe fin troppo facile adesso recitare la parte delle Cassandre, ma non possiamo ignorare che l'avvertimento noi 1 avevamo lanciato. Avevamo detto che la lista democristiana era un contenitore dove dentro c'era di tutto. Io stesso l'avevo battezzata come la lista del buono, del brutto, del cattivo e qualche altra cosa». «E' inevita¬ bile - è il commento di Lombardo - che una simile compagine si trasformi in una paurosa macchina elettorale. Non possiamo negare, però, che ci inquieta il crollo del pei, previsto ma non in questa misura. Il futuro a Palermo non sarà più roseo di prima. Sarà più difficile per tutti trovare l'armonia necessaria». L'annunciato successo del sindaco di Palermo, ovviamente, non piace a tanti. C'è chi tace, come i comunisti che pure sono stati suoi alleati nell'ultima fase della giunta esacolore, ma anche chi liquida l'avvenimento con una battuta. «A Palermo - dice l'andreottiano Ca¬ logero Pumilia - il pei subisce una sconfitta superiore alla media nazionale. L'elettorato ha punito la scelta di quel gruppo dirigente che ha impostato una campagna elettorale astiosa e preconcetta nei riguardi della de». Poi non rinuncia all'ironia. «Mi farò promotore, comunque, presso il mio partito, per la formazione di un comitato di ringraziamenti in favore di Leoluca Orlando. E' stato davvero determinante il suo apporto per la scomparsa del pei palermitano». E di rimando, l'ex sindaco, che le proiezioni danno come il detentore del 48% cento dei voti complessivi de in città (si parla di un possibile tetto di 50 mila preferenze), rilancia con una delle sue «provocazioni»: «Ciò che mi pare più importante è il risultato elettorale. Nessuno può negare che la de vince dove è progressista, perde dove si presentano le forze dell'immobilismo, della reazione, come avviene al Nord». Insomma, non ci sono ancora i dati definitivi ed è già polemi • ca. Naturalmente attorno al futuro del governo di Palermo. Si tratterà di interpretare l'ipotizzato trionfo democristiano, la complessiva tenuta socialista e la sconfitta comunista. Si è trattato di una vittoria della linea Orlando? I Verdi, compagni di avventura della giunta «anomala», non vanno male. Le proiezioni annunciano una crescita alle provinciali, ma abbastanza ridimensionata alle comunali. Anche i Verdi, dicono gli esperti, pagano lo scotto dell'abbraccio col «democristiano ribelle». Anch'essi vittime dell'effetto Orlando. Sarà vero? Oggi, i dati definitivi fugheranno ogni dubbio, anche se sull'afférmazione del «grande nemico» di Salvo Lima si nutrono poche perplessità. Difficili le previsioni per i partiti minori. Il solo dato sul quale concordano gli esperti riguarda il msi, che viene dato per perdente. Chi se ne avvantaggerà? Probabilmente una lista locale (Unione Popolare Sicialiana) guidata da Ernesto Di Fresco, ex democristiano dell'area cianciminiana, che in questa campagna elettorale palermitana ha esercitato un ruolo simile a quello delle Leghe. Francesco La Licata
Persone citate: Ernesto Di Fresco, Leoluca Orlando, Pumilia, Salvo Lima, Turi Lombardo, Verdi
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