Il Sole sorride con l'Arcobaleno

Il Sole sorride con l'Arcobaleno Il Sole sorride con l'Arcobaleno Ma il buon esito delle liste Verdi non cancella le divisioni ROMA. Pasticcini e spumante nella sede del gruppo del Sole che ride, a Montecitorio. Abbracci e sorrisi all'hotel Nazionale, la postazione scelta dagli Arcobaleno. I Verdi festeggiano uniti e divisi il risultato delle elezioni amministrative, che conferma sostanzialmente la loro miglior performance, quella delle europee dell'anno scorso: una media nazionale che fin dalle prime proiezioni e poi via via sembra attestarsi sul 5,5 per cento, con punte dell'8,9% a Torino e del 10,6% a Trento, dove i dati sono definitivi. Uniti e divisi anche nei commenti, non smentiscono le annose lacerazioni che li hanno portati a presentarsi sotto un simbolo comune solo in quattro regioni: Toscana, Liguria, Veneto e Molise. Una unitarietà che nelle prime ore è costata cara agli Arcobaleno che sono stati penalizzati nelle proiezioni Doxa dall'attribuzione dei voti comuni al simbolo amicoconcorrente: il metodo è stato contestato da Francesco Rutelli, che ha invitato a non prendere per buone le proiezioni che non tenevano in conto la mappa delle liste verdi. Laura Cima, capogruppo del Sole che ride alla Camera, è raggiante. «Siamo la forza politica che rispetto al 1985 ha guadagnato di più, tenuto conto che la crescita delle leghe non significa molto sul piano nazionale perché comprende formazioni che rappresentano realtà così diverse da costituire nell'insieme un voto di pura protesta». Dopo l'entusiasmo unitario parte la frecciata. Continua Cima: «Se la crescita delle leghe testimonia la disaffezione dei cittadini per i palazzi della capitale e la grande voglia di premiare le forze legate al territorio, il grosso calo di de e pei farà riflettere i nostri cugini dell'Ar¬ cobaleno che ondeggiano fra una prospettiva di autonomia verde e un progetto verde di sinistra legato a un'alternativa, che fra l'altro, con questo crollo del pei, non è più credibile». Ha vinto il Sole che ride insomma e, dentro a questo, la maggioranza filosocialista e contraria all'unificazione? Anna Maria Procacci, deputata verde in prima fila nella battaglia sulla caccia, del gruppo di maggioranza, non ha dubbi. «Abbiamo vinto tutti, ma soprattutto ha vinto il Sole che ride, questo simbolo che molti davano per morto e invece è più vivo che mai. Il risultato non potrà che portarci ad avere un maggior peso nelle alleanze locali, dove imporremo accordi solo sulla base di programmi e un rigore assoluto nel rispettarli». Gianni Mattioli, ex capogruppo del Sole che ride, oggi in minoranza, preferisce sottoli¬ neare il successo politico complessivo. «La nostra affermazione è importante perché avviene in elezioni come quelle amministrative in cui la pratica usuale è il voto di scambio: il voto in cambio di un posto, di una casa, di denaro, come ho tristemente potuto constatare nella campagna elettorale che io ho condotto soprattutto al Sud. Noi Verdi proponevamo l'opposto: l'ambientalismo e l'ecologia della politica, un tema quest'ultimo sul quale alla fine abbiamo avuto, pur con accenti diversi, anche la concorrenza delle leghe. Eppure la gente ha capito e ci ha votato, segno che uno spazio per una vera politica ecologista, in tutti i sensi, c'è». Di tono unitario anche il commento di Edo Ronchi, ex dp, oggi nelle file dell'Arcobaleno. «I risultati delle prime proiezioni confermano il nostro successo, nonostante alla vigi¬ lia del voto la maggior parte degli organi di stampa abbia offerto un quadro di crisi dell'ambientalismo». Secondo Ronchi, l'affermazione dei Verdi Arcobaleno, 'he nelle undici regioni dove i. simbolo era in gara da solo arriverebbe al 2 per cento, è più che buona. «Otterremo almeno un consigliere dovunque: il che era il nostro obiettivo». Mario Capanna, il vecchio leader di dp sospeso fra Verdiverdi e Arcobaleno, dà un po' ragione a tutti. «Il voto ambientalista ha promosso ovunque le liste del Sole che ride sostenute dagli Arcobaleno unitari». L'unità dell'arcipelago verde è dunque più vicina? Scherza Sergio De Andreis, del Sole che ride: «L'ambientalismo è uno solo, ma se divisi prendiamo più voti che uniti, che fretta c'è?». Maria Grazia Brtuzone

Persone citate: Anna Maria Procacci, Edo Ronchi, Francesco Rutelli, Gianni Mattioli, Laura Cima, Maria Grazia, Mario Capanna, Secondo Ronchi, Sergio De Andreis, Verdi

Luoghi citati: Liguria, Molise, Roma, Torino, Toscana, Trento, Veneto