Torino torna capitale grazie allo sport

Torino torna capitale grazie allo sport GLI INTOCCABILI Torino torna capitale grazie allo sport RIECCO Torino fra le capitali del calcio e del basket, quindi dello sport. Un miracolo? Macché, solo la legittimazione d'un disegno che è solo agli inizi, con buona pace delle tante Cassandre che undici mesi fa piansero sul declino ineluttabile di Torino sportiva. Grande Juventus, grande Toro, grande Ipifim. Partiamo dal Toro, i lettori di fede bianconera comprenderanno. Questa domenica è intitolata alle maglie granata che all'ora del tè dovrebbero ritrovarsi nuovamente in A. Basta un punto per stappare lo champagne, e magari neppure quello in coincidenza con certi risultati di cui potete leggere a fianco. Per Borsano e i suoi più diretti collaboratori una stagione felice, ricca di insegnamenti preziosi, nonostante l'anomalo comportamento esterno. I rapporti con il Palazzo sono buoni, forse ottimi. Un po' meno quelli con gli arbitri che talvolta si sono divertiti a fare i «duri» con il Toro: i due rigori a favore sono lì a testimoniarlo, solo Cosenza e Barletta stanno peggio in questa classifica. Se il presente è buono, l'avvenire appare eccellente. Il direttore generale Casasco è riuscito nell'impresa di ingaggian Mondonico, l'allenatore più richiesto d'Italia. Poi ha convinto Martin Vàzquez a la- j sciare il Real Madrid per Torino, sponda granata: niente Coppa Campioni a fianco di Buitre e Michel, al massimo !a Mitropa Cup, però con Muller e Cravero. A ore è attesa una comunicazione importante e definitiva dalla Spagna. Intanto la stampa belga dà per fatto il trasferimento al Torino di Preud'homme, attuale portiere del Malines, considerato tra i più forti del mondo nel suo ruolo. All'accordo definitivo mancherebbero solo dettagli. Si tratterebbe del primo portiere proveniente da federazione estera a giocare in Italia. E intanto c'è Borsano che insegue una punta straniera, Cantona, e non s'è perso d'animo per il partenopeo Fusi, dichiarato incedibile da Moggi. Foglio di via inevitabile per Skoro, che potrebbe raggiungere i connazionali Djukic e Jozic a Cesena oppure trasferirsi in Francia al Nizza. Niente male per un club finito in fondo alla china di qualsiasi considerazione appena un anno fa. Applausi convinti anche per i bianconeri che hanno chiuso il campionato al terzo posto sulla stessa linea dell'Inter, si sono aggiudicati la Coppa Italia a spese del Milan, sono ora vicinissimi alla conquista della Coppa Uefa. Ma non basta. Gli uomini di Zoff avrebbero potuto insidiare la corsa tricolore di Milan e Napoli senza quella serie interminabile di partite senza vittorie che ha caratte rizzato l'autunno nero della Signora. E adesso ci accingia¬ mo a prendere confidenza con la nuova Juve, quella di Haessler e Baggio, alla quale mancano ancora due uomini (uno stopper alla Vierchowod e un libero alla Aldair) per divenire formidabile. Il mediano resterà Aleinikov in attesa dei tedeschi opzionati: Reuter più di Moeller in base al ruolo. Per una squadra di questo tipo non esistono traguardi irraggiungibili. L'allenatore è Maifredi, erede d'una situazione brillante sul piano tecnico, ma complessa sotto quello psicologico, scelto dall'Avvocato già in inverno. Con il suo arrivo la Juve è destinata a cambiare gioco, privilegiando la zona e la difesa in linea. Una Juve molto diversa da quella degli ultimi anni, che non potrà esprimersi di rimessa, ma sarà costretta a comandare il gioco. Finalmente. Un capitolo a parte merita (e come potrebbe essere diversamente?) l'Ipifim di basket che ha vinto il campionato di A2, ha guadagnato la promozione in Al e oggi pomeriggio si gioca la possibilità di continuare a lottare per entrare fra le prime quattro squadre d'Italia. Quasi un sogno rispetto alle polemiche, dure, cattive, anche ciniche, dell'anno passato. Bravi tutti, bravissimo Sobrito, presidente-sponsor, che s'è comportato alla stessa stregua di Borsano. Quest'ultimo non ha smembrato la squadra granata, ha tenuto Cravero e Muller rinunciando complessivamente a una ventina di miliardi, ha investito tutti i soldi ricavati dalla cessione di Fuser, e anche qualcosa di più. I tifosi l'hanno capito voltanto la faccia agli ipercritici di giornata e sottoscrivendo abbonamenti in serie: alla fine un numero record. Sobrito non è stato da meno con la Ipifim. Su Morandotti ha giocato d'astuzia: l'ha tenuto per un'altra stagione ottenendo in cambio d'una prelazione due giocatori di livello (Della Valle più Pellacani) e costruendogli attorno il quintetto del futuro. Adesso Ricky può anche prendere la strada di Verona lasciando a Torino una società quasi senza debiti e una squadra di grosso spessore tecnico. Il Muller del Toro è l'americano Dawkins, forse il giocatore più spettacolare dei nostri campionati, Al compresa. Torino sportiva era provincia un anno fa, adesso è di nuovo capitale. Ringraziamo Juventus, Toro e Ipifim, fra l'altro protesi alla costruzione di nuovi impianti sportivi. Il Torino ha già cominciato i lavori a Borgaro, l'Ipifim attende l'autorizzazione della nuova giunta per farsi un centro d'allenamento in via Spalato, la Juventus ha un progetto straordinario in cantiere. Torino può dire grazie allo sport, lo sport forse non può dire altrettanto Filippo Graasia