«Sì» del Senegal ai visti di Maria Grazia Bruzzone
«Sì» del Senegal ai visti Ricevuto da Martelli il presidente africano in visita a Roma «Sì» del Senegal ai visti Apprezzamenti per la nuova legge, «nui non bloccherà l'immigrazione* Sembrano escluse «ritorsioni» nei confronti dei turisti italiani ROMA. Il Senegal non chiederà i visti di ingresso agli italiani. Durante la visita ufficiale di tre giorni che il presidente della repubblica senegalese Abdou Diouf ha compiuto a Roma, il problema non è stato sollevato. Il primo Paese, assieme allo Zambia, rispetto al quale un mese fa l'Italia aveva introdotto i visti obbligatori per contenere il flusso di immigrati clandestini, sembra aver escluso l'adozione di contromisure. Abdou Diouf, che ieri, prima di ripartire per Dakar, ha incontrato il vicepresidente del consiglio Martelli, ha espresso apprezzamento per i contenuti della nuova legge sull'immigrazione e ha sottolineato la sua fiducia a proposito del'uso che il governo italiano saprà farne. Dalla sua entrata in vigore la legge Martelli ha permesso di regolarizzare 13.000 senegalesi dei 30.000 che costituirebbero la quarta comunità di immigrati extracomunitari in Italia. Al 31 dicembre in possesso di un regolare permesso di soggiorno non vi erano più di 8000 perso¬ ne. Tremila immigrati senegalesi sono stati allontanati nell'ultimo anno, perché non risultati in regola con le disposizioni relative al soggiorno. «La decisione dell'Italia di introdurre ì visti e stata ormai presa», commema il ministro degli Esteri Seydma Oumar Sy, che ha accompagnato il presidente. Come dire che una consultazione preventiva sarebbe stata gradita. Oumar Sy è convinto che l'introduzione dei visti «non fermerà il flusso di senegalesi verso l'Italia ma avrà una funzione positiva perche permetterà di realizzare una migliore protezione giuridica dei cittadini del Senegal residenti all'estero». «Il governo senegalese ha capito molto bene il nostro punto di vista - spiega l'ambasciatore italiano in Senegal Maurizio Moreno, che ha fatto parte della delegazione -. Del resto i visti vengono dati subito a tutti coloro che hanno una ragione obiettiva per recarsi in Italia». Dell'intera questione del controllo dei flussi di immigra¬ zione si occuperà una commissione mista italo-senegalese che si riunisce ogni anno a Dakar. Secondo il ministro Oumar Sy si tratta di un problema che «va visto non solo in una dimensione europea ma anche nel quadro di rapporti globali di cooperazione fra i Paesi» Lo sviluppo di questa cooperazione è stato al centro del soggiorno romano del presidente Diouf che nel corso della sua visita ha incontrato il presidente della Repubblica Cossiga. il presidente del consiglio An dreotti ed esponenti della confindustria. La cooperazione fra i due paesi è già molto attiva. Basti dire che l'Italia negli ultimi 5 anni ha avviato iniziative per un valore di 505 miliardi di lire. Ieri Martelli ha avuto un lungo colloquio con il cardinale Casaroli. Una nota della vicepresidenza del consiglio dice che tra i due c'è stata «una piena identità di vedute sui problemi dell'immigrazione». Maria Grazia Bruzzone
Persone citate: Abdou Diouf, Casaroli, Cossiga, Diouf, Maurizio Moreno, Oumar Sy, Seydma Oumar Sy
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