Carlo in lacrime: volevano uccidermi di Giuliano Marchesini

Carlo in lacrime: volevano uccidermi Notte di festa ad Arzignano per la liberazione di Celadon, il padre: «E' fantastico» Carlo in lacrime: volevano uccidermi «Graziepapà, dicevano che mi avevi abbandonato» ARZIGNANO DAL NÒSTRO INVIATO Suonano i clacson per le strade di Arzignano, come quando una squadra di calcio ha conquistato la Coppa dei Campioni. L'ingresso del paese è quasi bloccato, c'è una coda di circa un migliaio di macchine. Vengono anche dai paesi vicini, per far festa a Carlo liberato. La gente della cittadina in piazza, e attorno alla villa di Candido Celadon, sulla collina. Candido sembra persino incredulo, di fronte alla notizia della liberazione di suo figlio, dopo oltre due anni e tre mesi di an; goscia, di speranze, di delusio i ni, di attese logoranti. Appena : avuta la notizia ha abbracciato i familiari, piangendo, ripeteva continuamente due parole: «Fantastico, finalmente* Carlo ha telefonato a casa, ha raccontalo la sua temibile prigionia: «Mi dicevano cose turpi: tuo padre non vuole pagani, la tua famiglia li ha abbandonalo K noi siamo costretti ad ammazzarti...». Candido Celadon e i suoi famigliari hanno ritrovato questo ragazzo, portalo via una sera da un gruppo di banditi urinati, mentre slava «mando nella cucina Da allora, un'altalena1 le prime notizie di Carlo incatena lo dai rapitori, la richiesta di un riscatto, enorme- cinque miliardi di lire Poi il pagamento della somma da parie di Candì do Celadon, la consegna del donarti ai banditi lungo l'autostrada nei pressi di Pizzo Cala bm Ma ambe dopo che quella valigia di denaro passo nelle mani dei sequestratori, il ragazzo non venne rilascialo Altra angoscia, altri lunghi mesi E quelle foto, mandate ai taimliari. in cui il ragazzo ap panva legalo a una catena sotto una tenda, come un cane Ieri sembrava un sabato Colin- gli altri, ad Arzignano la genie nei bar. nelle pizzerie, nelle trattorie D'un trailo, la notizia proveniente dalla Cala bnu: «Hanno liberalo Carlo» Chi se precipitato fuori dalle case, chi ha lascialo a mela la pizza, le trattone si sono svuotale Tutto il paese sembra come impazzito «E' una manifestazio: >pontanea spiega il vice...ridato Antonie' Molon ■ ma Camminisirazioi.i comunale sta già pensando ai festeggiamenti per il ritorno a casa di Carlo Adesso siamo un po' preoccupati perche sembra che le sue condizioni di salute non siano buone. Ci auguriamo che non s; traiti di nulla di grave e che Carlo possa essere presto protagonista attivo delle feste in suo onore» L'assessore all'industria di Arzignano, Mirko Balsemin ricorda che per quasi due anni l'amministrazione comunale si è mossa per sollecitare iniziative che portassero ad una positiva soluzione del sequestro. «Dopo la vicenda di Cesare Casella - ha aggiunto Balsemin - e quella ancora più recente di Pa¬ trizia Tacchella è maturalo nell'intera comunità ad Arzignano un convinto e profondo spirito di solidarietà che ha avuto il suo massimo livello esterno nella manifestazione di una settimana fa a Roma. Nella capitale era presente l'intera amministrazione comunale con 1300 cittadini di Arzignano e siamo tutti convinti che quella dimostrazione ha contribuito I non poco al positivo epilogo del | sequestro di Carlo». Don Giuseppe, il parroco di Madonnetta di Arzignano che era stato più vicino alla famiglia Celadon in questi anni e che, con altri sacerdoti della zona, aveva ricevuto alcune delle telefonate fatte dai rapitori, ha saputo la bella notizia dalla televisione. Don Giuseppe ha subito fatto suonare le campane a festa e cosi hanno fatto anche i religiosi delli.- altre otio parrocchie del Comune di Arzignano. E le macchini' continuano ad arrivare, il cenno di Arzignano va ingolfandosi, mentre si forma una colonna di geme che s'avvia verso la casa dei Celadon. Tutte le luci sono accese, una trepidazioni- enorme, nell'attesa che Cario faccia linalmente ritorno a < .tsa, dopo questa prigionia che pareva interminabile. Ora, Arzignano aspetta di rivedere Carlo. Un ragazzo, nella piazza, si metti' le mani sugli occhi e dice: «Chissà in quali condizioni lo avranno ritrovato. Abbiamo visto quelle loto, Carlo legato albi catena. Comunque, adesso torna a casa. Faremo di tutto perché si riprenda presto. L'importante è che sia ancora in mezzo a noi». Poco prima di mezzanotte lungo la strada principale del paese si forma una colonna di gente che va, come in pellegri naggio, verso la villa dei Celadon. Aspettando Carlo, è una notte insonne. Giuliano Marchesini I tina delle foto di Carlo Celadon Inviate alla famiglia a Vicenza dalla banda dei rapitori ragazzo è rimasto prigioniero 830 giorni in Aspromonte Qui sopra il padre Candido durante il recente processo ad alcuni carcerieri del figlio liberato ieri fra i monti che sovrastano Piati (nella cartina)