Vicini ha un cruccio, capitan Baresi

Vicini ha un cruccio, capitan Baresi Dopo il pari di Vienna con l'Argentina, l'Austria di Polster fa meno paura al et azzurro Vicini ha un cruccio, capitan Baresi «Ilproblema è recuperare il libero, intossicato da una dura stagione» «All'estero ci criticano per la tattica, al Mondiale baderanno al sodo» VIENNA DAL NOSTRO INVIATO L'Austria comincia a fargli meno paura però ora cresce l'interesse per l'Argentina di Maradona, che non sarà quella dell'ultimo Mondiale però ha esperienza e concretezza. Vicini è rientrato dal suo controllo alle prossime avversarie con molti appunti, qualche conferma, qualche dubbio. Domenica a Coverciano riprenderà le operazioni azzurre anche se lui, a differenza di tanti colleghi, è costretto a lavorare in modo frammentario con i giocatori sparsi nelle finali di Coppa. «Com'è successo sino a ieri a Bilardo - dice - che racimolava la sua Argentina, l'improvvisava di volta in volta. Ma non mi lamento: meglio per il calcio italiano, anzi per le società». E' sincero? E a chi a notte fonda insisteva per conoscere la sua ultima mossa, l'attaccante da affiancare a Vialli, se cioè Carnevale, Serena o Schillaci, rispondeva duro: «Come faccio a saperlo con dodici elementi impegnati in manifestazioni che potrebbero lasciare il segno? Faccio gli scongiuri ma qualcuno potrebbe anche infortunarsi, quindi è meglio aspettare, verrà il momento delle scelte. E poi se parlo troppo oggi cosa dico poi domenica ai vostri colleghi? L'importante è che in Nazionale vengano dimenticate certe polemiche del campionato, delle Coppe, il cal¬ cio azzurro è al di sopra delle parti». E giù a parlare dei nuovi impianti di Coverciano, della visita di Matarrese che darà un decalogo di comportamento... Un Vicini che a sua volta scandagliava, cercava notizie, ammetteva che il problema sarà recuperare Franco Baresi, troppo stanco, troppo tirato dopo una stagione così lunga. «Sappiamo tutti com'è importante il nostro libero, per il Milan e per l'Italia. I rossoneri qui a Vienna incontreranno un Benfica molto motivato, sicuramente più pericoloso dello Steaua, ma a mio avviso sono superiori, hanno i mezzi per rivincere la Coppa dei Campioni. E' un augurio e una speranza. A proposito del libero: all'estero quando si parla del nostro gioco è per denigrarlo, eppure abbiamo avuto in questo ruolo campioni come Cera, Scirea, Franco Baresi. Scirea nella sua carriera avrà fatto sì e no un fallo. Ora giocano tutti col libero arretrato, dal Prasile all'Austria, dall'Argentina alla Germania. Però qualcuno finisce per trovarsi in difficoltà, come l'Austria, ad esempio, quando ha cercato di applicare il fuorigioco: col difensore alle spalle della difesa, diventa un problema. Credo proprio che molta poesia del calcio rimarrà per strada da oggi al Mondiale. Ora tutti esibiscono tattiche che poi dimenticheranno puntualmente nelle gare che contano, quando il minimo rischio potrebbe costare l'eliminazione. Arbitri e guardalinee saranno ancora più determinanti che in passato, speriamo bene». E le altre avversarie? «L'Olanda dipenderà da Gullit. Auguro di tutto cuore a Ruud di riprendersi, ma casi come il suo sono molto delicati. L'Argentina dipende da Maradona ma Diego sembra molto motivato, si sta applicando con gran serietà. Ha preso per mano la squadra, la porterà molto avanti. Anche certi difensori, che ieri all'inizio sembravano in difficoltà, tipo Batista, hanno poi trovato la loro posizione e sono sempre ossi duri da digerire. Bilardo ha provato quasi tutti gli europei a sua disposizione, vuole conoscerli a fondo; degli altri, quelli del campionato argentino, sa tutto e li impiegherà al momento opportuno. L'Inghilterra è puntualmente scalognata in ogni competizione ma ha una scuola che mette a disposizione di Robson gente sempre valida. Praticamente sarà la solita squadra, dunque molto pericolosa. Non parliamo poi del Brasile, basta scorrere l'elenco per capire quanto sarà forte. Sarà un Mondiale molto equilibrato, imprevedibile». E' d'accordo anche Bilardo mentre lascia intendere che sarà proprio Valdano il giocatore da sacrificare «perché Balbo potrebbe risolvermi qualche problema, è forte di testa. Però sono problemi marginali, l'importante era riavere Maradona cos'i concentrato. Sarà lui a por i tarci per mano nel Mondiale Nella nostra squadra sinora hanno parlato in tanti ma ora è il momento dei fatti, del lavoro. Abbiamo i mezzi per decollare e vogliamo farlo. Sì, la difesa è mollo "italiana" ma mi piace la sua concretezza. Anzi lasciatemi dire che molte protagoniste del prossimo Mondiale avranno qualche problema a superarla Anche l'Austria, che era reduce dall'avere segnato 6 reti in due partite, ci ha infilato un gol solo su autorete. Io voglio una difesa proprio così, all'italiana: al resto penserà Diego». Giorgio Gandotf i I condottieri. Il citi Azeglio Vicini e il leader Franco Baresi